37° Rally Lana premia Mattia Pizio, ma non scioglie i quesiti del Trofeo Italiano Rally

La gara biellese mantiene le sue promesse per quanto riguarda il fascino del percorso, con la spettacolare prova in notturna del venerdì denominata Città di Biella e i suoi 23 km a sfiorare il santuario di Oropa, ma non offre un indirizzo nel Trofeo Italiano Rally, mentre per quanto riguarda la Coppa Rally di Zona il successo arride a Mattia Pizio, dopo un inconveniente tecnico a Ivan Carmellino che relega il valsesiano in seconda pozione con Elwis Chentre che compie una gara tattica che gli regala punti importanti per assicurarsi la finale di Genova. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it

 

BIELLA, 20 luglio – Il Rally Lana è una di quelle gare ricche di tradizione e con una storia gloriosa, tormentata e pure tragica. Una storia che affonda a oltre cinquant’anni fa quando il 13 aprile 1973 iniziò il racconto di questa gara che nel breve volgere di pochi anni sarebbe diventata una delle più importanti del panorama rallistico italiano ed anche europeo. Scorrere l’albo d’oro del Lana significa passare dalle edizioni degli anni Settanta quando a vincere erano le Fulvia HF di Speedy Perazio, Gianni Besozzi (tre vittorie consecutive per lui  di cui le ultime due con la Stratos), l’astro nascente Federico Ormezzano con l’Opel Kadett GT/E, l’ufficiale FIAT Attilio Bettega con la 131 Abarth, per arrivare al 1980 quando comincia l’epopea di Dario Cerrato prima con l’Ascona 400 (seguito nell’albo d’oro da Tony ancora con l’Ascona nel 1981 e Miki Biasion 1982), quindi le O37 di Carlo Capone, Adartico Vudafieri e poi ancora Ormezzano nel 1985. A seguire le Gruppo B che si inseriscono nell’albo d’oro con la Peugeot Turbo 16 di Andrea Zanussi, per riprendere l’epopea Cerrato che raccoglie cinque successi quasi consecutivi. Nel frattempo il Lana è diventato valido per l’Europeo (oltre che per il tricolore) a partire dal 1982 e lo rimarrà sino al 2001 Annus Horribilis della gara. I nomi dei vincitori si susseguono  e dopo Cerrato ci sono la tripletta di Piero Longhi (1992-1994), doppietta di Andrea Dallavilla, quindi Franco Cunico, Andrea Aghini e nel 2000 il biellese Piero Liatti con Fabrizia Pons, per chiudere gli anni d’oro nel 2001 con Renato Travaglia e la sua Peugeot 206 WRC.

 

Si ferma tutto, ma Biella è città dei motori. E nel 2015 si riprede e a vincere sono i locali Omar Bergo e Alberto Brusati su Peugeot 207 S2000 in una gara che vede al via 50 concorrenti e ha praticamente nessuna validità. Ma si ricomincia (fra l’altro il cognome Brusati compare anche fra i navigatori vincenti degli anni Settanta per tre volte con Gianni Besozzi, ma è esclusivamente un caso di omonimia), poi altri tre anni di oscure speranze e dal 2018 il semaforo verde si riaccende tutti gli anni facendo salire sul gradino più alto del podio Ivan e Marina Carmellino. Nel 2019 vince Elwis Chentre, nel 2020 Andrea Crugnola, quindi Davide Caffoni. Nel 2022 il Lana riacquista il prestigio precedente ed entra nel Trofeo Asfalto consegnando il successo a Corrado Pinzano e Marco Zegna, mentre lo scorso anno sono Stefano Albertini e Danilo Fappani ad alzare le coppe al cielo.

 

Anche nel 2024 il Rally Lana mantiene le sue titolarità essendo il quinto appuntamento del Trofeo Italiano Rally, la serie che la federazione appronta per i gentleman driver e si ritrova con un numero di iscritti appena inferiore al record di San Martino di Castrozza (95 contro i 97 della gara trentina) ma ben superiore alle precedenti gare della serie. Qualcosa, però, non funziona, in quanto sono assenti principali protagonisti del TIR a cominciare dal capoclassifica Giuseppe Testa e dai suoi principali inseguitori: Luca Pedersoli (che ha disputato tre delle gare già andate in scena), il varesino Simone Miele (che non abita neppure distante), e Paolo Menegatti presenti finora a tutti i semafori verdi, oltre a Marco Silva che, come Pedersoli, ha già disputato tre gare su quattro.

Presente, ovviamente, Corrado Pinzano, che è secondo nel Trofeo Italiano Rally, è di casa a Biella, avendo addirittura sulle portiere della sua Volkswagen Polo i loghi della gara laniera. Una ghiotta occasione per annullare i 5,5 punti di ritardo da Testa e passare al comando. C’è invece il secondo in graduatoria fra le Due Ruote Motrici, Lorenzo Grani, mentre manca il capoclassifica Gianluca Saresera e Grani ne approfitterà per superarlo e distanziarlo. È duello nel femminile fra Maria Paola Fiorio e la turca Nazan Zorlu (il successo andrà a quest’ultima) con assente la terza incomoda Silvia Franchini. Fra gli Under 25 mancano Francesco Dei Ceci, Andrea Pisacane e Michael Rendina (quest’ultimo più che scusato avendo alle porte la gara di casa, il Rally di Roma Capitale) e tentano di approfittarne Sebastian Dalla Piccola e Alessandro Forneris. Fra gli Over 55 sono assenti Marco Silva e Paolo Nodari. Insomma a leggere il registro delle presenze o, meglio, delle assenze, sembra di leggere l’appello di una seduta parlamentare.

 

La situazione migliora un po’ per quanto riguarda la Coppa Rally di Prima Zona, con i migliori quattro in classifica presenti e desiderosi di confrontarsi con i protagonisti del TIR: a cominciare da Elwis Chentre, per proseguire con Ivan Carmellino, Mattia Pizio e Federico Santini. Insomma i presupposti per una gran bella gara ci sono tutti. Presupposti che svaniscono ancora prima che le vetture arrivino allo start della prima speciale, la Tracciolino di venerdì pomeriggio dove non si presenta la Volkswagen Polo di Corrado Pinzano e Mauro Turati per un problema all’idroguida, che di fatto chiude la battaglia per il Trofeo Italiano Rally e anche l’interessante confronto con Ivan Carmellino, visto particolarmente in forma al recente Castiglione, dove ha dominato in lungo e in largo in tutte le prove speciali meno una.

 

E, in effetti il valsesiano non si smentisce e vola sui sedici chilometri della prima speciale lasciando a 20” Mattia Pizio (1”2 a km, non poco), poi via via tutti gli altri, con Chentre a 24”, più conservativo del solito e il sorprendente Massimo Marasso che inizia a ingaggiare una battaglia per il Michelin Trofeo Italia con Federico Santini. La ripetizione della prova, allungata a 23,600 km da percorrere alla luce dei fari sfiorando il santuario di Oropa, ribadisce le situazioni precedenti con Caramellino, sempre più veloce davanti a Pizio, Chentre e Marasso, chiudendo nell’ordine la prima giornata di gare che con quasi 40 km di percorso, che sono poco meno di metà tracciato. Sabato tutti si preparano a rinverdire lo stesso spettacolo che si ripresenta puntuale per il primo passaggio sulle due prove del mattino fino a quando in parco assistenza un bullone della sospensione costringe Carmellino a presentarsi con 8 minuti di ritardo al C.O. di ingresso di Prova 5, la seconda Ailoche. Che la Škoda Fabia di Carmellino non sia al massimo della forma lo si deduce anche dal fatto che la prova viene vinta da Mattia Pizio che brucia per 8/10 Chentre e precede di 4”2 Carmellino. La gara praticamente finisce qui. Pizio ha 28”3 su Carmellino e gli basta fare buona guardia negli ultimi 13,120 chilometri di Curino, mentre Carmellino ha 2”5 su Chentre, con Marasso a 40”. Carmellino vince anche la prova finale di Curino (cinque su sei), davanti a Chentre e Marasso, con Pizio che controlla e segna il quinto  tempo pagando solo 15”6 a Carmellino che gli consentono di tornare a Biella da vincitore.

 

La gara finisce in questo modo con il 39enne Mattia Pizio, affiancato da Luca Simonini che conquista la sua seconda vittoria in carriera dopo il successo dello scorso anno al Rally Santo Stefano Belbo, con 12”7 davanti a un rabbuiato Ivan Carmellino affiancato da Elio Tirone, quindi la Fabia di Elwis Chentre-Massimiliano Bay a 22”7 da Pizio con il valdostano che ha raccolto punti per incrementare il suo vantaggio in Coppa Italia Prima Zona. A seguire Massimo Marasso e il locale Luca Pieri, che con la loro Fabia hanno avuto ragione di Federico Santini-Marco Barsotti con i quali erano in sfida per il Michelin Trofeo Italia, a seguire un altro idolo locale Alessandro Bocchio con Leonardo Mazzilli al quaderno delle note.

 

Dopo otto equipaggi classificati di Classe R5/Rally2 ecco comparire in classifica Leonardo Grani-Samantha Grossi che con la loro Peugeot 208 Rally4 hanno ragione per appena 14” della vettura gemella di Massimo Lombardi ed Erika Bologna, che avevano dominato la categoria nelle due prove del venerdì per poi venire raggiungi e superati dal pilota di Sassuolo. Vittoria di forza nel femminile delle biellesi Patrizia Perosino-Veronica Verzoletto che sfoggiano i muscoli della loro Skoda Fabia Evo per avere ragione della Peugeot 106 di Michela Bettassa e Corrado Couthoud, della Suzuki della savonese Alice Poggio con Sara Prazzoli a fianco e delle turche Nazan Zorlu-Ozhan Ciplak su Clio Rally 5. L’Under 25 va ad Alessandro Corsini che con Ismaele Barra e la sua Clio Rally5 ha facilmente ragione della Peugeot 106 di Alessandro Colombo-Matteo Grosso, mentre fra gli Over 55 l’esperto Davide Negri, con Marco Coppa ha ragione della Skoda Fabia gemella di Pierangelo Tasinato-Elena Zeffiretti, inseguiti dalla meno performante e decisamente più anziana Peugeot 207 S2000 di Fulvio Calvetti-Silvia Bianco Francesetti. Infine nel Trofeo Suzuki si impone l’Under 25 Alessandro Forneris con Marzia Rodighiero che pur concludendo con soli 14”9 su Giorgio Fichera ed Enzo Colombaro, mantiene le redini del gioco per tutta la gara.

 

Terminato questo 37° Rally Lana la situazione nel Trofeo Italiano Rally non muta di una virgola, rimandando il tutto al Piancavallo di fine agosto. Mentre nella CRZ Prima Zona Chentre consolida comunque il suo primato, davanti a Carmellino e il rilanciato Pizio; con Santini, Gagliasso e Marasso a inseguire. Alessandro Corsini conquista per 1,5 punti ai danni di Davide Porta la leadership fra gli Under 25, con Alessandro Colombo che sale in terza posizione; negli Over 55 Pierangelo Tasinato si stacca decisamente dall’assente Angelo Morino che viene avvicinato da Fulvio Calvetti e nel femminile Michela Bettassa mantiene un largo margine sulle inseguitrici Alice Poggio e Patrizia Perosino. Classifiche così composte in attesa del prossimo Rally del Rubinetto di inizio settembre.