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MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

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Rally Italia Sardegna: pronta la 22ma edizione

Ronde di Varallo 2008, rally mio ti conosco

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Quella che a tutti sembrava una follia, grazie alla determinazione di Paolo Urban, Massimo Formaggio e Frank Perazzo, e alla competenza di Meme Gubernati divenne un appuntamento di successo in pieno periodo ferragostano. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.itFoto di apertura la Subaru Impreza di De Luca-Bocchio alla Ronde di Varallo

VARALLO SESIA (VC), 15 agosto – “Voi siete matti, farete un buco nell’acqua, oltre che nel vostro bilancio”.
Questo è il consiglio unanime che ricevettero dal mondo rallistico gli organizzatori della prima Ronde di Varallo, andata in scena sabato 16 e domenica 17 agosto 2008. “Prima di allora i rally ad agosto erano un fenomeno pressoché sconosciuto. Noi siamo stati i precursori di quella tendenza che vede ancor oggi, poche gare nel periodo festivo, ma con diverse eccezioni”. A parlare è Paolo Urban, che insieme a Massimo Formaggio, Frank Perazzo e Meme Gubernati mise a calendario quella gara, più per necessità che per scommessa.
“Quando nell’autunno prima partecipammo alla riunione per stilare i calendari rallistici nazionali nella sede della CSAI a Roma, uscendo dalla riunione fui avvicinato da Paolo Fortunati, organizzatore di grande esperienze, che mi chiese cosa stessimo facendo”.
In effetti in quegli anni le gare a Ferragosto non esistevano o quasi. L’anno precedente nella data ferragostana si era disputata la Ronde del Riso, organizzata dall’Equipe Vitesse di Massimo Formaggio e Frank Perazzo, con sede a Borgosesia e tratto cronometrato su La Colma, che aveva raccolto l’adesione di 99 concorrenti, e grazie all’innesto di nuove energie provenienti da Varallo Sesia, nel 2008 i vercellesi hanno voluto ripetere l’esperimento.
“Quella fu la mia prima esperienza da organizzatore” ricorda oggi Paolo Urban. “A coinvolgermi nell’avventura fu Michele De Luca, un imprenditore con cui collaboravo per lavoro, che aveva interessi economici a Varallo Sesia e, soprattutto grande appassionato di rally”. Michele De Luca, al tempo era coinvolto assieme a Piero Longhi nella gestione della Subaru Impreza WRC della Aimont ed era il vincitore della precedente Ronde del Riso 2007. Non solo, il suo navigatore era il biellese Mauro Bocchio che poteva essere il contatto necessario con Meme Gubernati, storico organizzatore del Rally Lana.
“Michele De Luca mi garantì che se non avessimo raggiunto un adeguato numero di iscritti avrebbe coperto una parte sostanziale delle spese e con la follia che sempre è la base di queste avventure ci lanciammo nell’organizzazione dell’evento” racconta ancora Paolo Urban.
“Il nostro ragionamento era che la Valsesia era orfana di gare. Il Rally del Rubinetto guardava totalmente alle prove sul Lago d’Orta, mentre il Rally Lana era fermo dopo la tragedia del 2001. Gli appassionati della zona, e non mi riferisco solo ai piloti e navigatori, ma anche ai numerosi commissari di percorso e a gente come Simone Zerbinati che iniziava il percorso per diventare direttore di gara, dovevano sobbarcarsi trasferte impegnative per sfogare la loro passione”.
Con molto entusiasmo e fingendo di non sentire i patemi d’animo Urban, Formaggio e Perazzo si misero al lavoro cooptando l’esperto Meme Gubernati che divenne l’uomo di ordine ed esperienza di quella avventura.
“Sapevamo anche noi che quella non era una data facile, ma era anche l’unica possibile, dovendo rispettare la regola della distanza dei quindici giorni fra un rally e l’altro in zona”. La Ronde di Varallo si trovò incastrata due settimane dopo il Rally di San Giacomo di Roburent (CN) e due settimane prima il Rally Tartufo (Asti), due gare di grande tradizione.
“Ero consapevole che probabilmente non avremmo avuto i ‘macchinoni’ come le WRC e le Super 2000, ma gli appassionati con le piccole ci avrebbero seguito. Almeno lo speravo” sottolinea ancora Urban, che ricorda anche la grande tensione vissuta in quella calda estate del 2008. “Dopo aver aperto le iscrizioni attendevano tutte le mattine con ansia l’arrivo delle raccomandate. Ma di posta ne arriva pochina e io cominciavo a disperare, perché con trenta iscritti nemmeno con l’aiuto di De Luca saremmo riusciti a salvare la gara”.
Paolo Urban era, già allora, un rallista esperto, con quasi sessanta gare alle spalle ed analizzò con freddezza la situazione iscrizioni. Mancavano tutti i nomi dei rallisti della zona, che probabilmente attendavano la conferma che la gara si disputasse regolarmente prima di inviare la loro raccomandata. “Infatti ad una settimana dalla chiusura delle iscrizioni un team manager di una scuderia della zona mi disse che aveva una decina di concorrenti e che stava per mandarmi le iscrizioni, ma aveva voluto attendere, temendo che l’annullassimo”. Un altro fenomeno che stava minando la serenità degli organizzatori era il fatto che molti degli iscritti avessero mandato correttamente il modulo di iscrizione, ma non avessero allegato l’assegno di pagamento.
“Facemmo un giro di telefonate dicendo che avevamo un bel numero di iscritti e che potevamo permetterci di lasciare a casa chi non aveva allegato l’assegno”.
La prima Ronde di Varallo fu un successo raccogliendo ben 99 iscritti alla sua prima edizione; la gara vide la vittoria di uno dei suoi promotori, ovvero Michele De Luca che con Mauro Bocchio sulla Subaru Impreza WRC precedette le due Clio Maxi dei fratelli Vanni e Lorenzo Maran, e la vettura gemella di Stefano Romagnoli e Luca Costantini.
“Ovviamente nessuno di noi prese parte alla gara come concorrente. Io rimasi tutto il giorno in direzione gara seguendo ansiosamente gli eventi con il timore che accadesse qualcosa di brutto, che non accadde e domenica sera potemmo festeggiare trionfalmente nella piazza di Varallo il podio dei vincitori”.
La ronde ferragostana di Varallo prese piede e divenne un appuntamento e l’anno successivo vide al via 119 concorrenti, fra i quali tre equipaggi su una WRC, con il successo che arrise ancora alla Subaru di De Luca- Bocchio. “In quell’anno abbiamo dovuto effettuare il sorteggio per esubero di concorrenti in quanto la CSAI non ci diede la proroga” dice ancora dispiaciuto Urban.
La terza edizione ha un’integrazione di nome aggiungendo alla dicitura Ronde di Varallo anche la città di Borgosesia, spinti dall’allora sindaco della cittadina, l’onorevole Gianluca Buonanno che spingeva per un coinvolgimento della capitale della vallata. Anche questa terza edizione fu un successo ferragostano con 95 iscritti e vittoria di Mario Trolese e Katia Sesia su Punto S2000.
Nel 2011 la Ronde si sposta di calendario ad aprile, ma viene cancellata. Si riprende nel 2012 con quello che diventa il Rally Città di Varallo e Borgosesia, denominazione che coinvolge le due città fino all’ultima edizione del 2017.
Negli anni il Ferragosto non è stato più tabù, con parecchie gare che si sono posizionate nella settimana di metà agosto a cominciare dal San Martino di Castrozza del 2011 e il Rally dell’Ossola della stessa stagione (ma sono solo due esempi), mentre quest’anno abbiamo avuto il 21° Rally del Tirreno a Messina disputato con successo e 84 iscritti il 10-11 agosto . Se vogliamo la vera erede della Ronde di Varallo è stata la Ronde d’Estate di Cuorgné, nata dalla fantasia organizzativa di Paolo Meneghetti e andata in scena per tre edizioni dal 2014 al 2016 con una novantina di concorrenti per ogni edizione e le muscolose WRC a dare spettacolo.
Nel frattempo la Valsesia era rimasta senza prove speciali e ancora una volta ci ha pensato Paolo Urban, diventato nel frattempo assessore con delega allo sport del Comune di Borgosesia, che da alcuni anni è riuscito a riportare il Rally del Rubinetto in Valsesia. Cosa che accadrà anche in questa stagione, esattamente sabato e domenica prossima con il triplo passaggio sulla mitica prova di Arola e la pedana di arrivo a Borgosesia.