TRIPLETTA HYUNDAI AL RALLY DELL’ACROPOLI, IL PIÙ DURO DELLA STAGIONE
Vince Neuville, seguito dai compagni di squadra Sordo e Tänak
Nel Junior WRC il titolo stagionale va a Jurgenson, secondo in gara
Testoni: “Rally molto impegnativo, ma niente di diverso da quello che ci aspettavamo”
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Si era annunciato come uno dei Rally dell’Acropoli più duro degli ultimi anni e il più difficile della stagione e la realtà non ha smentito le previsioni. Anzi, se possibile, i vari episodi succedutisi nei tre giorni di gara, corsi al venerdì e al sabato su terreni polverosi, torridi e pieni di pietre taglienti, sono andati anche un po’ oltre coinvolgendo anche la Power Stage nella quale Sebastien Ogier ha dovuto rinunciare a un secondo posto fino ad allora scontato e dopo aver dominato la Super Sunday. A spuntarla è stato Thierry Neuville, consentendo a Hyundai e a sé stesso di allungare nella corsa per il titolo. Dietro il belga, i compagni di squadra Dani Sordo Ott Tänak, che nonostante i problemi sofferti non ha mai mollato e si è aggiudicato i preziosi punti della Super Sunday.
Nel WRC2 si è imposto Sami Pajari su Toyota, pur finendo con lo stesso tempo di Robert Virves, che però è stato più lento nella SS1, restringendo la corsa per il titolo a due contendenti: Oliver Solberg, che correrà la sua ultima gara in Cile, e lo stesso Pajari. Nello Junior WRC, Norbert Maior si aggiudica il Rally dell’Acropoli, ultimo della stagione, mentre il titolo va a Romet Jurgenson. L’Acropolis ha anche incoronato Armin Kremer su Skoda campione della WRC Masters Cup 2024.
LA SFIDA
Come da previsioni, data la lunghezza di alcune prove e le caratteristiche delle superfici disseminate molto più del solito da lose stones grandi e taglienti, con conseguente elevato rischio foratura, le gomme dure sono state protagoniste, soprattutto al venerdì e al sabato, quando erano necessarie la massima robustezza e durabilità.
Anche le Scorpion a mescola morbida però hanno giocato il loro ruolo nelle prime sezioni del venerdì e del sabato quando hanno assicurato grip ai piloti che aprivano le prove, sempre molto scivolose e polverose nei primi passaggi. Le morbide sono poi diventate protagoniste assolute la domenica mattina sia per la natura dei terreni sia per la violentissima pioggia della notte precedente che ha fatto temere ai team superfici più scivolose e umide di quanto non siano state in realtà. Le incertezze create dalla pioggia del sabato notte hanno determinato il massimo della varietà della strategia gomme nell’apertura della Super Sunday: si è andati dal pieno di soft (6) di Neuville alla più equilibrata scelta di Evans (2 dure e 3 morbide), mentre Tänake Ogier hanno optato per la combinazione 1 hard e 4 soft. Scelte variegate con preferenza per le morbide anche per la Power Stage, anche se condizionate dalla disponibilità di gomme fresche, come nel caso di Ogier che ha optato per 5 hard per mancanza di morbide nuove.
Come sottolineato nell’Analisi post-ricognizioni degli ingegneri Pirelli, le prove più dure, faticose e abbastanza determinanti ai fini dell’esito della gara sono sate le due più lunghe del week-end, la SS7 Rengini di 28.67 km e la SS9-11, Aghii Theodori di 25,87 chilometri.
PIRELLI QUOTE
Terenzio Testoni, Rally Activity Manager: “È stata la gara dura che ci aspettavamo, ma anche la prova delle gomme, sia dure che morbide, è stata in linea con le aspettative. Le Scorpion hard hanno assicurato la robustezza anche sui terreni più accidentati, mentre le soft ancora una volta hanno confermato di poter essere un’ottima scelta anche sulle superfici asciutte. L’ottima gestione di entrambe le gomme da parte dei piloti è stata essenziale e non scontata: in genere negli altri rally si ha il dominio assoluto di una sola, in particolare delle soft”.
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