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MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

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Ott Tänak (EST) and Martin Järveoja (EST) of team HYUNDAI SHELL MOBIS WORLD RALLY TEAM perform during World Rally Championship Sardinia in Alghero, Italy on May 31, 2024 // Jaanus Ree / Red Bull Content Pool // SI202405311675 // Usage for editorial use only //

Rally Italia Sardegna: pronta la 22ma edizione

Rallye Monte-Carlo, atto 93, apre i giochi del mondiale rally 2025

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Comincia con la classica monegasca l’avventura del mondiale rally annata 2025. Un percorso di 1629,37, di cui 343,80 di asfalto e neve che mantengono inalterato il fascino anacronistico dei bei tempi del rallismo mondiale, quando sul Turini gli italiani potevano permettersi di sfidare i francesi e non solo loro con uomini e macchine. Questa edizione è stata limitata dagli organizzatori a soli 69 protagonisti con Thierry Neuville #1, il caimano Sebastien Ogier #17, il due volte campione del mondo Kalle Rovanperä #69 che ripetono l’eterna sfida Hyundai-Toyota. Saranno dieci gli equipaggi italiani al via con gli occhi puntati in particolare sulla giovane speranza Roberto Daprà. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Hyundai i 20 di Ott Tänak, miglior tempo allo Shake Down)

 

GAP (Francia), 22 gennaio – Ci sono pochi eventi che possono vantare una tradizione lunga quanto il Rallye Monte-Carlo. Figurarsi una gara automobilistica, nata nel 1911 per volere del Principe Alberto I, che voleva attirare in Costa Azzurra il bel mondo dell’Europa nobile e ricca, che poteva permettersi un automobile (allora era maschile) e spendere bei soldi al Casino e nei lussuosi alberghi del Principato. La gara si svolse a partire dal 21 al 25 gennaio di quell’anno con presumibilmente venti concorrenti al via e a vincere fu un certo Henri Rougier su Turcat-Mery 25 HP (marca e modello di cui si è persa la conoscenza). Personalmente ho trovato poche tracce in quella edizione di concorrenti italiani (forse un certo Testa, alla fine quinto), ma al via c’erano sicuramente una Fiat 16/18 HP (settima) e una Bianchi che risulta ritirata.

 

Il fascino del Monte-Carlo stava proprio nel fatto che la bella gente d’Europa partiva dal suo paese di origine, spesso soffocato da neve e gelo, per dirigersi nella dolce Costa Azzurra, dopo un avventura di migliaia di chilometri. La formula delle partenze in diverse città europee piaceva e sopravvisse fino al 1996, quando non era più pensabile un rally che richiedesse un impegno psico-fisico tale a macchine, piloti e meccanici. Per tanto da allora, anche per il “Monte” venne adottata la formula che contraddistingue tutti rally. Il Monte-Carlo, però mantiene inalterato il suo fascino con i suoi splendidi anacronismi che coniugano anche questa 93esima edizione fra il mare della Costa Azzurra e il gelo di Gap. E proprio a Gap, capitale del dipartimento della regione Hautes Alpes, oggi si sono svolti i primi atti ufficiali pubblici di questa edizione, con la sessione degli autografi per i tifosi da parte dei big del mondiale, e lo Shake Down nel pomeriggio sera sotto la pioggia.

 

Finite queste incombenze, ecco i team caricare le auto da gara sui carrelli, sui van, sui tir, o quel che l’è, e spostare le vetture a Monte-Carlo (tempo impiegato dalle 3.30 alle 4 ore scegliendo o il giro lungo di 312 km o affrontare la Alpi Marittime con il rischio neve per ridurre la distanza a “soli” 250 km) per far sì che domani davanti al Casinò di Monte-Carlo si svolga una seconda sessione autografi seguita dalla tradizionale foto davanti al Casinò, che fa da manifesto alla stagione rallistica iridata 2025, per poi accendere i motori alle 14.30 e via verso l’avventura, affrontando le prime tre prove speciali quando il sole sarà ormai calato e il freddo si farà sentire.

 

La prima giornata, incentrata totalmente a Gap, ha visto tornare le vetture della categoria Rally1 al classico motore termico, mandando in soffitta quell’ibrido che forse piaceva tanto ai responsabili marketing delle case, ma dava anche tanti grattacapi a ingegneri e meccanici in gara, oltre ai commissari di percorso che dovevano avvicinarsi alla vettura con molta circospezione anche in caso di incidente, con il pericolo di restare folgorati: follia. Un passo indietro che significa sicuramente un gran passo avanti. Molto ammirata in questa prima giornata la livrea delle Ford ufficiali, portate in gara dal lussemburghese Gregoire Munster #13 e dall’irlandese Josh Mc Erlean, #55 tornate alla colore viola di grande impatto cromatico

 

Dieci big a caccia del successo, dieci italiani in cerca di gloria. Il Monte-Carlo, come da tradizione, apre la stagione del mondiale rally che anche quest’anno vivrà su una sfida fra Hyundai e Toyota. La casa coreana può contare su Thierry Neuville, campione del mondo in carica e vincitore della scorsa edizione del Montecarlo e l’estone Ott Tänak, campione del mondo 2019, subito fuori dal podio di Monte-Carlo la scorsa stagione; Toyota risponde con l’inossidabile Sébastien Ogier, otto mondiali nel suo palmares, oltre a 61 vittorie in rally mondiali, fra i quali nove volte a Monte-Carlo, e il rientrante 24enne Kalle Rovanperä, che dopo due titoli mondiali (2022 e 2023) e un anno sabbatico, si rituffa piè pari nell’agone iridato: una gran bella sfida.

 

Saranno dieci anche gli equipaggi che difenderanno i colori italiani a cominciare dal giovanissimo ventitreenne Roberto Daprà #24, con Luca Guglielminetti alle note sulla Škoda Fabia Rally2, al suo terzo Monte-Carlo seguito dagli esperti Alberto Roveta #35 e Flavio Brega #36, su Škoda Fabia Rally2, quindi Rachele Somaschini, Citroën C3 #44, il saluzzese Enrico Brazzoli #46, Maurizio Chiarani #47, Filippo Marchino #48 anche loro su Škoda Fabia Rally2; il 21enne figlio e nipote d’arte Matteo Fontana #54, vincitore della classe RC4 al Monte 2024, ed infine Luca Oldani #71 ed Emanuele Fiore #76.

 

La giornata odierna ha visto accendersi per la prima volta in questo mondiale i motori delle vetture da rally sull’asfalto di Route de la Garde, lungo 3,28 km. Pochi passaggi per assaggiare le vetture e Ott Tänak, ha immediatamente imposto la sua legge con la Hyundai i20, precedendo di 7/10 la Toyota di Kalle Rovanperä e la vettura gemella di Sébastien Ogier. Bene gli italiani con Daprà 19° assoluto, Alberto Roveta 26° che ha fatto meglio per appena 6/10 di Matteo Fontana, terzo fra i piloti di categoria RC3. Come sempre lo Shake Down riserva delle sorprese. Se a livello cronometrico non è successo nulla di eclatante la brutta sorpresa è arrivata per i fratelli Matthieu e Matilde Marguillan che dopo un buon tempo nel primo passaggio hanno capottato la loro Škoda Fabia Rally2 costringendo la direzione gara a sospendere lo Shake Down svoltosi sotto la pioggia.

 

Nel frattempo piloti, meccanici, fotografi e spettatori hanno alzato gli occhi al cielo per capire cosa succederà al meteo nei prossimi giorni. La notte scorsa ha nevicato ed è stato impossibile effettuare le ricognizioni da parte degli addetti ai lavori sulle prove di venerdì, in particolare sulla Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve 1, che scavalca il colle De la Moissiere. Ma questa è la situazione attuale. Fra domani e venerdì il tempo si preannuncia sereno, con rigido abbassamento delle temperature. E allora ci sarà da divertirsi. Sia per chi è al volante, sia per chi assisterà sul tracciato alle gesta degli equipaggi.