Rallye Monte-Carlo, dal salotto di Monte-Carlo alle montagne della Hautes Alpes
Giovedì mondano per gli equipaggi del Rallye di Monte-Carlo che si sono ritrovati sulla piazza del Casino del Principato, per firmare autografi agli appassionati, concedersi alle interviste previste dalla Federazione, ma soprattutto, scendere alle 14.30 la pedana posta come da tradizione davanti al Casinò, il primo a partire è stato il campione del mondo Thierry Neuville; per poi percorrere i 169 chilometri che hanno portato i concorrenti a Digne les Bains e affrontare alla luce dei fari le prime tre prove speciali della giornata con Sébastien Ogier, subito in evidenza Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Toyota GR Yaris di Sébastien Ogier, miglior tempo nelle due speciali di apertura della gara)
GAP (Francia), 23 gennaio – Una giornata cominciata a Monte-Carlo e conclusa a Gap. Come da tradizione questa è la prima giornata del Rallye Monte-Carlo ed anche la 93esima edizione ha mantenuto questo format. Ombelico dell’evento oggi è stata Place du Casino di Monte-Carlo a cominciare dalle 12.30 con la sessione degli autografi ai fan per i top driver del mondiale, quindi la tradizionale foto davanti al Casino e l’incontro coni giornalisti, con le interviste a piloti e team manager (tutti hanno sottolineato la grande difficoltà del Monte, anche per un’edizione in cui è prevista poca neve) con Ogier, Rovanperä (al quale hanno addirittura chiesto cosa mangia a pranzo durante il rally!) e Neuville seduti fianco a fianco per rispondere alle domande degli intervistatori.
Poi alle 14.30 la bandiera del Principato di Monaco è sventolata davanti Thierry Neuville (Hyundai) seguito a tre minuti da Elfyn Evans (Toyota), quindi altri tre minuti Ott Tänak (Hyundai) e Sébastien Ogier (Toyota). Tutti i dieci piloti delle Rally1 che si giocano il mondiale sono partiti a tre minuti. Poi alle 14.59 è toccato a Oliver Solberg (Toyota Yaris GR) che ha aperto le partenze dei piloti delle Rally2 che scattavano a due minuti, precedendo il russo con licenza bulgara Nikolay Griazyn (Škoda Fabia) che difende i colori della scuderia italiana Movisport. I primi italiani a scattare sono stati Roberto Daprà e Luca Guglieminetti alle ore 15.07. Dopo 26 piloti della categoria Rally2 è toccato a quelli delle altre due categorie. A scendere la pedana monegasca sono stati 68 equipaggi, uno in meno dei verificati, in quanto i fratelli Matthieu e Matilde Marguillan non sono riusciti a sistemare la loro Škoda Fabia dopo l’uscita di strada nello Shake Down.
Mentre i concorrenti percorrevano i 169 km da Monte-Carlo a Digne Les Bains (comune montano dell’Alta Provenza), dove era prevista la Tyre Fitting Zone (ovvero la Zona di Montaggio pneumatici) prima di affrontare le tre prove in notturna della giornata i fotografi effettuavano le ricognizioni delle prove di domani. “Inizialmente volevamo posizionarci sul Colle De la Moissiére a metà della speciale Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve” afferma Elio Magnano, reporter e direttore di Sport News Immagini, “ma il fatto che ci fosse pochissima neve e questa sia una prova che abbiamo già fotografato molte volte in passato ci ha convinto ad optare per la precedente Saint Maurice en Valgodemard-Aubessagne che verrà affrontata due volte domani”.
Dopo giornata passata nelle Hautes Alpes a trovare il posto giusto per lo scatto giusto, con un tempo incerto che ha alternato sole poco, e gocce di pioggia, Magnano e il suo staff si sono posizionati sulla terza prova di questo giovedì 23 gennaio, la Avançon-Notre Dame de Lauss, che si è svolta a partire dalle 21.06 sulla lunghezza di 13,97. Nel frattempo Sébastien Ogier ha subito messo la sua firma vincendo la prova (745esima prova speciale vinta in carriera) lasciando a 3”9 il compagno di squadra Elfyn Evans e 4”4 Thierry Neuville con la Hyundai, quindi Formaux, Tänak e Kalle Rovanperä che paga ben 15”6 al campione francese. La prova era molto importante, disputata in condizioni di asciutto anche se tormentata da piccole placche di umido nella prima parte, perché rappresentava l’esordio degli pneumatici Hankook, fornitore unico delle vetture del mondiale. “Per me è stato difficile tornare in gara dopo un anno di assenza con pneumatici nuovi, su una speciale che i miei avversari avevano già affrontato e per di più di notte” ha affermato Rovanperä dopo la prima speciale, che sicuramente saprà presto rientrare nel clima rally. La Classe Rally2 è andata a Nicolay Griazyn, decimo assoluto, mentre il migliore degli italiani è stato Roberto Daprà, 17° assoluto, settimo di Rally2, a 33”5 da Griazyn, nonostante sia stato protagonista di una botta nel sottoscocca della vettura in un profondo taglio. “Sono stato molto prudente” ha commentato Daprà “ma questa è solo la prima prova della prima a gara dell’anno”.
La prima prova ha già fatto una prima vittima illustre, il figlio d’arte Oliver Solberg, che non scalda a sufficienza le gomme, come dichiarato da lui stesso, e tocca duro nella montagna rompendo il cerchio posteriore destro, essendo costretto a cambiare la ruota in prova speciale. “Non è il miglior modo per cominciare il mondiale” ha affermato sconsolato lo svedese, prima del via fra i papabili al successo in Rally2, così se ne vanno 5’42 da Ogier nell’assoluta e 4’52 da Griazyn nella Rally2. Peggio di lui nella prima prova hanno fatto due altri concorrenti, fra i quali il monegasco Marc Dessi, che ha al suo fianco la navigatrice del Ponente Ligure, Serena Giuliano, oltre all’olandese Vossen, finito fuori tempo massimo, perciò costretto al ritiro
Particolare curiosità hanno suscitato le vetture di Classe Rally3, una dozzina di vetture (sette Renault Clio, cinque Ford Fiesta) vetture che con un motore quattro cilindri senza turbo erogano una potenza stimata attorno ai 260 cavalli distribuiti su quattro ruote motrici da un cambio a cinque marce. Insomma, una vettura che permette un alto livello di competitività con una spesa di acquisto che si aggira sui 130mila €, meno della metà di una Rally2. In questa categoria il migliore è stato il francese Arthur Pelamourgues, Clio, che ha conquistato la 24esima posizione assoluta, mentre il nostro Matteo Fontana ha chiuso terzo di categoria con la sua Fiesta.
Ogier si ripete anche nella seconda prova (Faucon du Caire-Bréziers di 21,18 km caratterizzata da fango e placche di ghiaccio specie nel finale), “Non è stato una prova perfetta, sono stato molto cauto”. Se lo dice lui noi dobbiamo credergli; i suoi avversari hanno dei dubbi. In Rally2 si impone ancora una volta Griazyn che prova ad allungare e ora ha 6”3 sul francese Yohan Rossel, mentre Solberg mostra la sua classe segnando il terzo tempo di categoria, ma è ormai lontanissimo dai migliori. In questa prova diversi concorrenti vanno in testacoda, il francese Maxime Potty fora, e gli italiani Alberto Roveta e Nicolò Gonella escono di strada con la loro Škoda Fabia. Avevano chiuso la prima prova al 29° posto assoluto.
La terza prova speciale, ultima di giornata (Avançon-Notre Dame de Lauss di 13,97 km), molto fangosa, ma senza ghiaccio, propone il primo decisivo scossone alla classifica. Sébastien Ogier, dopo 3,7 km di prova, ha corso il grosso rischio di uscire di strada lanciando la sua Toyota in un fosso. Il francese si è salvato con un mezzo testacoda riprendendo la giusta via “abbiamo colpito un palo a fianco della strada, ed è stata una fortuna poter proseguire”, ma il gesto gli costa 23”5 da Evans che vince la prova e soprattutto perda la leadership della gara che va a Neuville, secondo in prova, che torna al riposo di Gap al comando con 2” netti su Evans, 12”3 su Ogier e 27” su Tänak, con Rovanperä che, pur mantenendo la sesta piazza, incomincia a ingranare staccando il terzo tempo di speciale dopo le prime due prime prove poco convincenti. In Rally2 è Solberg a imporsi, recriminando per l’errore nella prima prova, ma la prende con filosofia: “Siamo qui per imparare, macchina, gomme e tutto quanto. Abbiamo tre giorni ancora per farlo e cercheremo di andare più forte possibile” Griazyn, secondo tempo in prova, allunga ancora di altri 9/10 su Rossel, nonostante abbia dovuto cambiare una ruota poco prima della partenza della speciale, in quando la gomma non aveva più pressione. La prova è stata sospesa dopo Rossel, per problemi di sicurezza a causa dell’eccesso di pubblico
I campioni si vedono nelle scelte. Le scelte degli pneumatici dimostrano quanta fiducia i piloti abbiano o meno in loro stessi e nei loro ricognitori. Ogier è partito per le tre prove speciali di questa notte con cinque pneumatici supersoft (quattro alle ruote e uno di scorta) imitato da Rovanperä, Tänak e il giapponese Takamoto Katsuta, sulla terza Toyota. Questa scelta è un chiaro segno di fiducia nei propri mezzi e la ricerca della massima prestazione in tutte le prove speciali del giro. “Ho fiducia in me, quindi carico una scorta sola nel baule, e voglio il massimo delle prestazioni” è il messaggio lanciato da Ogier e soci con questa scelta. Tutti gli altri big hanno scelto di partire con due ruote di scorta, una scelta sicuramente prudente e conservativa, ma che appesantisce la vettura e sposta l’assetto in vetture alle quali basta uno stormire di foglie per cambiare la loro reattività, Neuville è partito addirittura con due “neve” di scorta, che avrebbero potuto essere il jolly vincente se sulla strada ci fosse stata neve, ma penalizzanti in casi fondo asciutto, seppur con macchie di fango e di ghiaccio come è stato questa notte. Anche grazie a queste scelte coraggiose Ogier è diventato il campionissimo con il palmares più luminoso della storia del mondiale rally.
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