Rallye Monte-Carlo, la roulette premia il numero di Ogier
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La tappa di venerdì, come era ampiamente prevedibile, ribalta più e più volte la situazione in classifica, portando ai vertici un perfetto Ogier, capace di gestire la situazione quando si faceva critica e di attaccare quando ce n’era la possibilità. Pagano le conseguenze di toccate e forature i due alfieri Hyundai, Neuville e Tanak, attardati in classifica, mentre stupiscono le prestazioni delle Ford Puma con Munster e McErlean Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Ford Puma di Gregoire Munster, una delle piacevoli soprese della gara)
GAP (Francia), 24 gennaio – Attendersi un Monte-Carlo senza colpi di scena è come pensare a una ruota della roulette che non giri. Qualche volte la pallina si ferma sul rosso, qualche altra sul nero; a volte premia i pari, altre i dispari, e infine, se lo desidera, la pallina regala il jackpot al numero baciato dalla fortuna. La giornata è sicuramente favorevole al #17 Sébastien Ogier, capace di tenersi lontano dai guai e di dare la zampata nelle ultime due prove di giornata portandosi al comando. Per Hyundai invece una giornata di massima negatività con Neuville che tocca e fora due volte e Tänak che distrugge la sua i20 al termine del primo giro sulle prove, ricostruita miracolosamente, e con molta competenza, dai meccanici
La prima tappa notturna di giovedì si era chiusa con Thierry Neuville in cima alla classifica dopo che Sébastien Ogier aveva vinto le prime due prove speciali, correndo il rischio, nella terza, di finire fuori strada, perdendo terreno e scivolando al terzo posto in classifica, con un ritardo di 12”8 dalla vetta della classifica, preceduto anche dal compagno di squadra in Toyota Elfyn Evans, che in seguiva Neuville a 2”. Dietro Ogier Ott Tänak, che non aveva ancora trovato il guizzo, Adrian Fourmaux, e Kalle Rovanperä che non ha trovato il feeling giusto con pneumatici e vettura dopo un anno di assenza, pagando anche il fatto di essersi confrontato su prove che gli avversari avevano disputato, almeno in parte, nelle precedenti edizioni. Ma l’enfant prodige finlandese ha dimostrato di poter essere della partita segnando il terzo tempo assoluto nella prova conclusiva della notte, e se 43”9 sembrano molti da recuperare, ciò nonvale sulle insidiose strade del Monte-Carlo.
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Il primo giro sulle prove si apre con la Saint Maurice-Aubessagne, 18,68 chilometri caratterizzati da ampie placche ghiacciate affrontati dai concorrenti con pneumatici chiodati, che esaltano la guida spericolata di Kalle Rovanperä, che stacca il miglior tempo, davanti alle sorprese Grégoire Munster che stacca il secondo tempo con la Ford Puma e il finlandese Sami Pajari sulla Toyota Yaris Rally1. Oliver Solberg, non avendo nulla ormai da perdere attacca a fondo, ed è quarto assoluto e migliore delle Rally2, con la GR Yaris, e precede Fourmaux, Ogier che commenta: “non dobbiamo sorprenderci per un Monte-Carlo in queste condizioni. Meglio il ghiaccio di oggi che il fango di ieri e il risultato del Monte-Carlo si guarda solo alla fine”. Ogier continua a filosofeggiare, facendo meglio di Elfyn Evans e soprattutto di Thierry Neuville, che essendo il primo a passare sulle strade si è trovato il ghiaccio anche in punti in cui non se lo aspettava. E così Evans passa al comando con 8/10 su Neuville e Ogier che si è avvicinato a soli 4” dal belga. Dietro Tänak, Fourmaux e Rovanperä che ha ridotto il distacco dalla vetta a soli 22”. La seconda piazza di Rally2, dietro il lontano Solberg, consente a Griazyn di allungare decisamente su Rossel, staccato in generale di 18”9 secondi, mentre Daprà, sedicesimo in prova e in gara continua a essere il migliore degli italiani.
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La successiva Saint Léger les Mélèzes-La Batie Neuve viene annullata, per permettere di soccorrere uno spettatore ferito e si passa pertanto alla successiva La Bréole-Selonnet di 18,31 km su asfalto secco con piccole chiazze di neve e placche di umidità, condizioni di fondo che mettono in crisi i piloti che hanno scelto di partire al mattino con i chiodati. Ad approfittare della situazione è Fourmaux che vince la speciale davanti al concreto Munster e Ogier che è il migliore dei big, nonostante uno spavento a metà prova. Seguono Evans, Rovanperä e Tänak che nonostante finisca in un fosso e danneggi pesantemente il retrotreno della su Hyundai riesce a raggiungere il fine prova con un ritardo tutto sommato limitato a soli 21”7. La situazione si fa pesante per Thierry Neuville che perde quasi due minuti da Fourmaux, siglando il 33° tempo assoluto, a causa di una uscita di strada strappando la ruota posteriore sinistra che resta agganciata alla sospensione, con sentendo al belga di raggiungere il fine prova e la successiva assistenza di Gap. Ma la classifica è rivoluzionata, con Evans che passa al comando con appena 1”5 su Ogier, Fourmaux che diventa il migliore di Hyundai in terza posizione, seguito da Munster con la Ford Puma, Tänak e Rovanperä che ormai ha ridotto a un solo decimo il ritardo dall’estone; Neuville precipita in nona posizione a 1’48 da Evans. Rossel si impone in Rally2 davanti a Griazyn di 3/10, quindi Solberg che continua la sua operazione di scalata di posizioni in classifica risultando ora 25° assoluto e 13° di categoria. Daprà mantiene il comando degli italiani e la 16esima piazza assoluta.
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Al parco assistenza di Gap, di appena 43 minuti i meccanici della Hyundai compiono il miracolo sia sulla vettura di Neuville, sia quella ben più disastrata di Tänak che si è presentata nella cittadina delle Hautes Alpes mancante di tutta la parte posteriore. Ma, come diceva Lucio Battisti, questi meccanici con un cacciavite in mano (e qualche attrezzo in più) fanno miracoli. All’uscita del parco assistenza, visto il cielo limpido e la temperatura più elevata, tutti i concorrenti optano per partire con pneumatici supersoft e due chiodate nel baule, tranne il pilota Ford Munster, che sceglie due neve al posto delle chiodate. Scelta per lo meno bizzarra, visto che si segnalano sì placche di ghiaccio ma non sono previste precipitazioni.
La ripetizione della Saint Maurice-Aubessagne, vede le Toyota di Evans e Rovanperä (che ha lavorato molto in assistenza per avere un buon assetto da asciutto) fare meglio di Neuville (che ringrazia i meccanici per il gran lavoro fatto), impregnato a risalire la classifica, quindi Ogier e Katsuta che torna a mettere il naso fra i big. Il francese Rossel parte all’assalto della leadership di Griazyn in Rally2 e recupera 5”9 al russo con Solberg che si inserisce fra loro. Si torna sulla Saint Léger les Mélèzes-La Batie Neuve, che i concorrenti nel primo giro non hanno affrontato nemmeno in trasferimento. Ogier dà la spallata e vince la prova davanti a Fourmaux che continua a essere il più redditizio in Hyundai e Neuville, con Evans che perde 14”7 dal francese (e la prima posizione) per un mezzo testacoda verso il decimo chilometro dove ci sono tracce di neve ghiacciata. Ogier chiude la giornata vincendo anche l’ultima speciale e termina la seconda giornata con 12”6 su Evans che è minacciato a 1”6 da Fourmaux, quindi Rovanperä che ha autorevolmente superato Tänak. Neuville è ottavo (anche nell’ultima prova è vittima di una disavventura a causa di una foratura) e insegue Sami Pajari a 25”7, recupero di posizione non impossibile, ma non certo facile. In Rally2 Solberg segna il miglior tempo di prova, mentre Rossel approfitta di una prestazione non brillante di Griazyn per prendere il comando. Daprà chiude 15° assoluto e sesto di categoria.
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“Ieri sera siamo stati sfortunati” afferma Elio Magnano, direttore di Sport News Immagine, “dopo appena nove vetture hanno sospeso le partenze e siamo stati costretti a tornarcene in albergo con un magro bottino. Oggi è andata meglio”. Lo staff di Foto Magnano è andato sulla prima prova della giornata ed è riuscito a svolgere un buon lavoro nei due passaggi. “È andata male a chi era sulla prova cinque, che al primo passaggio non è nemmeno partita. Dalla montagna sono rotolate alcune pietre che hanno colpito un paio di spettatori che hanno dovuto esser soccorsi dai sanitari. Noi eravamo sulla prova precedente e nel primo passaggio abbiamo scattato in un tornante spettacolare nelle prime fasi della speciale, mentre nel secondo passaggio mi sono spostato al villaggio di Saint Jacques per un bello scatto fra le case”.
Dopo due giorni di gara Elio Magnano comincia a evidenziare quelli che sono i protagonisti di questa gara, oltre ai blasonati big. “Mi ha impressionato parecchio Sami Pajari, 23 anni appena compiuti, attualmente settimo assoluto che ha dimostrato di non tenere i confronti con i mostri sacri in gara. Una sorpresa la gara delle due Ford Puma con il lussemburghese Gregoire Munster, precipitato in 19esima posizione per una foratura nell’ultima speciale, dopo aver segnato ottimi tempi, fra i quali la seconda prestazione nella prima prova di giornata. Ottima anche la gara del 25 irlandese Josh McErlean, che non avevamo ancora visto a questi livelli” conclude Elio Magnano.
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