Il solito Elwis Chentre al Vigneti Monferrini. Sergio Mano lo imita fra le storiche
Il pilota valdostano si impone con autorevolezza dopo che le prime due prove erano state appannaggio della muscolosa Citroën DS3 WRC di Alessandro Gino. Gara tesissima a livello di classifica con Jacopo Araldo secondo davanti a Luca Arione. A Marco Varetto le Due Ruote Motrici. Sergio Mano vince lo storico con la sua Toyota Celica ST 165 imponendosi in tutte le prove meno una, la Canelli-3, nella quale sceglie di dare spettacolo e spettacolo fa nella inversione delle Bocchino. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano
CANELLI (AT), 24 marzo – Sulla carta il grande favorito era Alessandro Gino. In realtà ha vinto Elwis Chentre, Vittoria meritatissima quella del pilota valdostano, che si è trovato a lottare con un nugolo di avversari scatenati, guidati dal locale Jacopo Araldo. Ma nulla avrebbe potuto fare contro lo strapotere tecnico della Citroën DS3 WRC di Alessandro Gino, una vettura che ha calcato le scene del mondiale e non trova avversari nella Coppa Rally di Zona.
Nonostante questa superiorità tecnica e nelle prime due prove speciali il pilota cuneese, affiancato da Daniele Michi, avesse accumulato un vantaggio di 12”4, ha compiuto un errore, uno dei suoi rarissimi errori, e da quel momento quella che era la lotta per la medaglia d’argento (e i punti della Coppa Rally di Zona) si è trasformata nella lotta per la vittoria.
Alle fine ha prevalso Elwis Chentre, affiancato da Federico Boglietti sulla Škoda Fabia evo curata da Mario D’Ambra, che è partito con cautela su strade velocissime e ricoperte di polvere, fortunatamente asciutta e quindi non dal fango delle rocche scivolosissimo e infido, per poi attaccare duro dalla terza prova in avanti, la Loazzolo, segnare il miglior tempo e prendere il comando della gara. Mantenendolo sino al podio finale di Canelli, grazie a un martellamento impressionante che lo ha visto siglare il miglior tempo in altre quattro prove speciali e staccare il secondo in altre due, fra le quali quella finale, affrontata ormai con prudenza quando il tattico Chentre ha deciso che non valeva la pena rischiare, avendo ormai 6”8 di vantaggio su Araldo, diventati 7”2, al traguardo.
Alle spalle del pilota di New Driver’s Team si è classificato il velocissimo locale Jacopo Araldo, con Lorena Boero al quaderno delle note, alla seconda esperienza con la Škoda Fabia RS di Munaretto, seconda forza in campo dall’inizio alla fine. Araldo, inizialmente, è stato il principale inseguitore di Gino, poi si appiccicato a Chentre, riuscendo a salire sul secondo gradino del podio, nonostante alle sue spalle la muta degli inseguitori fosse scatenata, togliendosi la soddisfazione di vincere la speciale che transita proprio sul portone di casa sua. Il podio è stato completato dalla Škoda Fabia evo di Luca Arione e Luca Culasso, che pagano 22”9 a Chentre (e 15”2 ad Araldo) ma devono lottare con i denti contro gli altri pretendenti al podio, tutti vicinissimi al punto che la classifica finale dice che fra Arione (terzo) ed Ezio Grasso (settimo) ci sono appena 11” di distacco.
Un’inezia.
Seguono Federico Santini, che ha chiamato al quaderno delle note della sua Škoda Fabia di Trico la sorella Tatiana, che ha preceduto di appena 5/10 Patrick Gagliasso-Dario Beltramo, Škoda Fabia evo Roger Tuning, che si erano presentati al via dell’ultima prova con lo stesso tempo dei fratelli toscani. Nella Loazzolo che chiudeva i giochi Santini-Santini compiono il loro capolavoro di giornata vincendo la speciale davanti a Chentre per 2/10 e lasciando Gagliasso a 5/10. Il quarto posto è loro e con quello anche il successo di Raggruppamento nel Michelin Trofeo Italia.
A seguire nella bagarre ravvicinata si classificano Massimo Marasso-Tiziano Pieri a 6”2 da Gagliasso che viaggiano con un passo da podio, ma pagano il battito di ciglia perso nella seconda prova speciale quando compiono un dritto; quindi il vincitore della scorsa edizione Ezio Grasso, ora come lo scorso anno con Marco Icardi al quaderno delle note, che viene scavalcato per 6/10 dall’enologo di Neive proprio nell’ultima speciale. Ottava piazza per la concreta Patrizia Sciascia, alla prima esperienza sulle difficili prove monferrine e per la prima volta affiancata da Roberto Longo.
Due Ruote motrici, nessuno ferma il marziano Varetto. Grandissima gara di Marco Varetto, come sempre con Vittorio Bianco al quaderno delle note alla sua prima esperienza con Peugeot 208 Rally4, che si prende il lusso di segnare il miglior tempo non solo di classe ma anche di Due Ruote Motrici nelle prime otto delle nove prove speciali, lasciando l’ultima (lo ha consigliato Chentre?) ad Andrea Grammatico in classe e Matteo Ceriali, fra le tutto avanti. E proprio Ceriali è stato un altro dei concreti protagonisti della giornata, con la fidanzata Vanessa Lai sul sedile di destra e per la prima volta sulla Clio S1600 curata da Erreffe. Tempi interessanti, ma soprattutto molto lavoro per l’equipaggio valsusino per conoscere la vettura e affinarla nel miglior modo possibile per affrontare poi il rally dell’Elba, quando i giovani portacolori di New Racing for Genova dovranno lottare per conquistare i punti dell’IRC.
Dei 140 iscritti alla gara moderna hanno terminato in 102 concorrenti.
Rally Monferrini storico, lo spettacolare Sergio Mano scalda i muscoli in vista della Trofeo Rally di Zona. Buona partecipazione alla prima edizione del Rally Monferrini Storico, con 21 equipaggi che hanno dato la loro adesione. Successo ampiamente previsto di Sergio Mano e Luca Versino con la loro Toyota Celica GT-4 che hanno siglato il miglior tempo in otto delle nove prove speciali in programma, lasciando solo la Canelli-3 alla BMW M3 di Franco Volpino e Simona Albesiano.
“Fin da prima della partenza della prova ho detto a Luca che nell’inversione della Bocchino avremmo dato spettacolo” racconta Sergio Mano sul palco di Canelli. E così è stato con la Toyota impegnata in tutta una serie di tondi a ruote fumanti che hanno divertito il pubblico ancora molto fitto e riavvicinato alla passione dei rally. I 13”6 persi da Volpino, con un tempo di oltre 27” rispetto al passaggio precedente non hanno compromesso la classifica di Mano-Versino che alla fine hanno conquistato il successo con 1’12” su Volpino-Albesiano e 2’51”8 sulla Opel Manta di Marco Bertinotti-Andrea Rondi, che hanno ipotecato il podio fin dalla prima prova speciale. Grandissima gara dell’uomo con i baffi Bernardo Morgani, affiancato sulla Renault 5 GT Turbo da Laura Cragnaz che ha conquistato di forza la quarta piazza precedendo nettamente la Opel Kadett GT/E di Luigi Barera-Emanuele Gattoni. Dei 21 equipaggi al via hanno visto il traguardo in quindici.
Incidenti in prova e soprattutto fuori prova. Dei 160 equipaggi al via della gara monferrina 39 non hanno visto il traguardo (33 nelle moderne e sei nelle storiche) con le solite uscite di strada che non hanno provocato danni agli equipaggi, ma solo alle carrozzerie delle vetture. I due incidenti più significativi sono accaduti al di fuori delle prove speciali. A cominciare da quello che ha visto coinvolti Giovanni ed Elio Baldi e la loro Ritmo Abarth centrati da una vettura di passaggio che nulla aveva a che fare con la gara mentre uscivano dalle verifiche tecniche sabato all’ora di pranzo. Frontale con una vettura di uno del pubblico appena uscito dalla prova speciale all’uscita della Città di Canelli-2 per Erik Campagna e Tiziana Giaj Gianetto in un punto in cui, secondo molti spettatori, una vettura fuori della gara non sarebbe dovuto transitare.
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