Sport News Immagini - Tutto quello che cerchi sul motorsport lo trovi qui!

Hot News
Il 4° Rally Città di Foligno pronto a dare il via alle sfide Tricolori su Terra: da oggi aperte le iscrizioni

Il 4° Rally Città di Foligno pronto a dare il via alle sfide Tricolori su Terra: da oggi aperte le iscrizioni

BOLZA CORSE ALLARGA LA FAMIGLIA A VARANO

BOLZA CORSE ALLARGA LA FAMIGLIA A VARANO

La pelea por el Mundial comienza en el MXGP Argentina YPF

La pelea por el Mundial comienza en el MXGP Argentina YPF

LA COSTANZA È NEL MIRINO DI SCARPA PER IL 2025

LA COSTANZA È NEL MIRINO DI SCARPA PER IL 2025

LANTERNA CORSE RALLY TEAM, IL 2025 INIZIA ALLA RONDE VAL MERULA

LANTERNA CORSE RALLY TEAM, IL 2025 INIZIA ALLA RONDE VAL MERULA

Ronde della Val Merula, sono 93 gli equipaggi iscritti   Al via il ligure Fabio Andolfi in cerca del poker insieme a tanti altri big

Ronde della Val Merula, sono 93 gli equipaggi iscritti Al via il ligure Fabio Andolfi in cerca del poker insieme a tanti altri big

Giovanni Trentin tra il Terra e il WRC con ACI Team Italia: “sarà un bel salto, ma zero pressioni”

Giovanni Trentin tra il Terra e il WRC con ACI Team Italia: “sarà un bel salto, ma zero pressioni”

BISORI PUNTA ALL’ITALIANO JUNIOR MX CON JTEAM

BISORI PUNTA ALL’ITALIANO JUNIOR MX CON JTEAM

MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

Ott Tänak (EST) and Martin Järveoja (EST) of team HYUNDAI SHELL MOBIS WORLD RALLY TEAM perform during World Rally Championship Sardinia in Alghero, Italy on May 31, 2024 // Jaanus Ree / Red Bull Content Pool // SI202405311675 // Usage for editorial use only //

Rally Italia Sardegna: pronta la 22ma edizione

37° Rally Lana premia Mattia Pizio, ma non scioglie i quesiti del Trofeo Italiano Rally

La gara biellese mantiene le sue promesse per quanto riguarda il fascino del percorso, con la spettacolare prova in notturna del venerdì denominata Città di Biella e i suoi 23 km a sfiorare il santuario di Oropa, ma non offre un indirizzo nel Trofeo Italiano Rally, mentre per quanto riguarda la Coppa Rally di Zona il successo arride a Mattia Pizio, dopo un inconveniente tecnico a Ivan Carmellino che relega il valsesiano in seconda pozione con Elwis Chentre che compie una gara tattica che gli regala punti importanti per assicurarsi la finale di Genova. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it   BIELLA, 20 luglio – Il Rally Lana è una di quelle gare ricche di tradizione e con una storia gloriosa, tormentata e pure tragica. Una storia che affonda a oltre cinquant’anni fa quando il 13 aprile 1973 iniziò il racconto di questa gara che nel breve volgere di pochi anni sarebbe diventata una delle più importanti del panorama rallistico italiano ed anche europeo. Scorrere l’albo d’oro del Lana significa passare dalle edizioni degli anni Settanta quando a vincere erano le Fulvia HF di Speedy Perazio, Gianni Besozzi (tre vittorie consecutive per lui  di cui le ultime due con la Stratos), l’astro nascente Federico Ormezzano con l’Opel Kadett GT/E, l’ufficiale FIAT Attilio Bettega con la 131 Abarth, per arrivare al 1980 quando comincia l’epopea di Dario Cerrato prima con l’Ascona 400 (seguito nell’albo d’oro da Tony ancora con l’Ascona nel 1981 e Miki Biasion 1982), quindi le O37 di Carlo Capone, Adartico Vudafieri e poi ancora Ormezzano nel 1985. A seguire le Gruppo B che si inseriscono nell’albo d’oro con la Peugeot Turbo 16 di Andrea Zanussi, per riprendere l’epopea Cerrato che raccoglie cinque successi quasi consecutivi. Nel frattempo il Lana è diventato valido per l’Europeo (oltre che per il tricolore) a partire dal 1982 e lo rimarrà sino al 2001 Annus Horribilis della gara. I nomi dei vincitori si susseguono  e dopo Cerrato ci sono la tripletta di Piero Longhi (1992-1994), doppietta di Andrea Dallavilla, quindi Franco Cunico, Andrea Aghini e nel 2000 il biellese Piero Liatti con Fabrizia Pons, per chiudere gli anni d’oro nel 2001 con Renato Travaglia e la sua Peugeot 206 WRC.   Si ferma tutto, ma Biella è città dei motori. E nel 2015 si riprede e a vincere sono i locali Omar Bergo e Alberto Brusati su Peugeot 207 S2000 in una gara che vede al via 50 concorrenti e ha praticamente nessuna validità. Ma si ricomincia (fra l’altro il cognome Brusati compare anche fra i navigatori vincenti degli anni Settanta per tre volte con Gianni Besozzi, ma è esclusivamente un caso di omonimia), poi altri tre anni di oscure speranze e dal 2018 il semaforo verde si riaccende tutti gli anni facendo salire sul gradino più alto del podio Ivan e Marina Carmellino. Nel 2019 vince Elwis Chentre, nel 2020 Andrea Crugnola, quindi Davide Caffoni. Nel 2022 il Lana riacquista il prestigio precedente ed entra nel Trofeo Asfalto consegnando il successo a Corrado Pinzano e Marco Zegna, mentre lo scorso anno sono Stefano Albertini e Danilo Fappani ad alzare le coppe al cielo.   Anche nel 2024 il Rally Lana mantiene le sue titolarità essendo il quinto appuntamento del Trofeo Italiano Rally, la serie che la federazione appronta per i gentleman driver e si ritrova con un numero di iscritti appena inferiore al record di San Martino di Castrozza (95 contro i 97 della gara trentina) ma ben superiore alle precedenti gare della serie. Qualcosa, però, non funziona, in quanto sono assenti principali protagonisti del TIR a cominciare dal capoclassifica Giuseppe Testa e dai suoi principali inseguitori: Luca Pedersoli (che ha disputato tre delle gare già andate in scena), il varesino Simone Miele (che non abita neppure distante), e Paolo Menegatti presenti finora a tutti i semafori verdi, oltre a Marco Silva che, come Pedersoli, ha già disputato tre gare su quattro. Presente, ovviamente, Corrado Pinzano, che è secondo nel Trofeo Italiano Rally, è di casa a Biella, avendo addirittura sulle portiere della sua Volkswagen Polo i loghi della gara laniera. Una ghiotta occasione per annullare i 5,5 punti di ritardo da Testa e passare al comando. C’è invece il secondo in graduatoria fra le Due Ruote Motrici, Lorenzo Grani, mentre manca il capoclassifica Gianluca Saresera e Grani ne approfitterà per superarlo e distanziarlo. È duello nel femminile fra Maria Paola Fiorio e la turca Nazan Zorlu (il successo andrà a quest’ultima) con assente la terza incomoda Silvia Franchini. Fra gli Under 25 mancano Francesco Dei Ceci, Andrea Pisacane e Michael Rendina (quest’ultimo più che scusato avendo alle porte la gara di casa, il Rally di Roma Capitale) e tentano di approfittarne Sebastian Dalla Piccola e Alessandro Forneris. Fra gli Over 55 sono assenti Marco Silva e Paolo Nodari. Insomma a leggere il registro delle presenze o, meglio, delle assenze, sembra di leggere l’appello di una seduta parlamentare.   La situazione migliora un po’ per quanto riguarda la Coppa Rally di Prima Zona, con i migliori quattro in classifica presenti e desiderosi di confrontarsi con i protagonisti del TIR: a cominciare da Elwis Chentre, per proseguire con Ivan Carmellino, Mattia Pizio e Federico Santini. Insomma i presupposti per una gran bella gara ci sono tutti. Presupposti che svaniscono ancora prima che le vetture arrivino allo start della prima speciale, la Tracciolino di venerdì pomeriggio dove non si presenta la Volkswagen Polo di Corrado Pinzano e Mauro Turati per un problema all’idroguida, che di fatto chiude la battaglia per il Trofeo Italiano Rally e anche l’interessante confronto con Ivan Carmellino, visto particolarmente in forma al recente Castiglione, dove ha dominato in lungo e in largo in tutte le prove speciali meno una.   E, in effetti il valsesiano non si smentisce e vola sui sedici chilometri della prima speciale lasciando a 20” Mattia Pizio (1”2 a km, non poco), poi via via tutti gli altri, con Chentre a 24”, più conservativo del solito e il sorprendente Massimo Marasso che inizia a

42^ Cesana-Sestriere, lo spettacolo immutato nel tempo

Sono trascorsi 63 anni dalla prima edizione della cronoscalata delle Montagne Olimpiche, che ancora non si chiamavano così, ma il loro fascino nel tempo è rimasto immutato. E vi raccontiamo la sua storia dal 1961 alla gara di domenica scorsa. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it   SESTRIERE (TO), 7 luglio – Confesso di andare a memoria. Cercando di ricordare le gare automobilistiche in salita piemontesi, di cui si è persa traccia. Innanzi tutto la Susa-Moncenisio (1902), la Sassi-Superga di inizio Novecento, ma ho trovato ben poco su di lei, precedute da una Madonna del Pilone-Pino Torinese (21 aprile 1900) e credo ci sia stata una Torino-Colle della Maddalena. Andando nel biellese la Occhieppo-Graglia e la Biella-Santuario di Oropa; in Valle d’Aosta, per il momento mi viene in mente la Aosta-Gran San Bernardo, la Aosta-Pila, ma con tutte quelle belle montagne di corse ve ne saranno state sicuramente altre. Nel cuneese la Garessio-San Bernardo e la mitica Cuneo-Colle della Maddalena, cui parteciparono i grandi degli anni Trenta come Nuvolari. Come cronoscalata pura è rimasta solo la Cesana-Sestriere che in quanto a storia e tradizione non ha nulla da invidiare alle grandi gare del passato.   La prima edizione si svolse il 6 agosto del 1961 per opera dell’Automobil Club Torino che voleva festeggiare in modo automobilistico i cento anni dell’Unità di Italia e il miglior modo per rendere omaggio a quella importante ricorrenza era organizzare una gara in salita. E, visto che i rally erano agli albori e le cronoscalate avevano largo seguito, scelsero il percorso fra Cesana e Sestiere, reggia della famiglia Agnelli, per proporre quella prima edizione. Fu subito un successo, in quanto inserita immediatamente nel Campionato Italiano Velocità in salita (in fondo ACI Torino è il fondatore dell’Automobil Club Italia) e subito dopo nel Campionato Europeo di specialità.   La Cesana-Sestiere ebbe una vita di grande importanza per quattordici anni dal 1961 al 1973, durante i quali sul suo tracciato si sfidarono i più grandi specialisti della Velocità in salita, a cominciare da Mennato Boffa che vinse su Maserati 2000 nel tempo di 6’17”71 nel 1961, per proseguire con Odoardo Govoni, Maserati 2000 (1962), quindi il pilota ufficiale Porsche Edgar Barth (1963/1964) che abbatte il muro dei sei minuti. Ludovico Scarfiotti vinse su Ferrari Dino (1965/1966), in un’eterna sfida fra Porsche e Ferrari che consideravano le gare in salita di pari importanza alle corse in pista. Quindi Rolf Stommelen Porsche 908 nel 1967, Gerard Mitter che nel 1968 con la sua Porsche portò il record sotto i 5 minuti (4’54”6), lo specialista svizzero Peter Schetty su Ferrari nel 1969, quindi la doppietta Abarth 3000 con Arturo Merzario (che in quegli anni correva anche in Formula 1) nel 1970 e Joannes Ortner nel 1971, prima di iniziare l’epopea di Mauro Nesti che vinse nel 1972 e nel 1973. Dopo quell’edizione la crisi energetica fermò il mondo e la Cesana-Sestriere sembrò non avere più storia, cementando il record del percorso in 4’53”3 stabilito da Peter Schetty nel 1969.   Bisogna però avere fiducia nel futuro e la Cesana-Sestriere rinacque nel 1981 e in cima alla classifica c’era ancora Mauro Nesti che conquistò quattro vittorie consecutive (in totale sono nove le vittorie del pilota dell’Abetone oltre un brutto incidente nel 1985 con frattura di una gamba che lo costringe a restare lontano dalle competizioni, pur se riuscì a tornare al volante in tempo per conquistare il titolo europeo) e la macchina da battere era l’Osella che vinse nove edizioni consecutive fra il 1981 e il 1989 (in totale in questa seconda fase che va dal 1981 al 1992 le Osella salirono sul gradino più alto del podio in dieci occasioni, lasciando due successi alla Lola T289 dello spagnolo Andres Vilarino). Fu una gran bella stagione con le grandi sfide fra Nesti e il suo più veloce avversario italiano, Ezio Baribbi, vincitore nel 1987, ma soprattutto i due spagnoli velocissimi con Vilarino, vincitore nel 1990 e 1992 e il basco Franzisco Egozque, che si impose nel 1991. Il 1992 fu l’ultimo anno di questa seconda primavera terminato con il record di Vilarino fissato a 4’32”68.   Occorrono altri quindici anni da quel 1992 prima che la Cesana-Sestriere ritrovi la forza di richiamare i concorrenti sulle strade che dalle estreme propaggini dell’Alta Val di Susa porta al Colle. Nel 2007 si torna a correre e sono le storiche ad essere protagoniste, quelle stesse vetture che un tempo correvano la Cesana-Sestriere come auto moderne. L’edizione del 2007, la 26esima vede trionfare un nome nuove della Cesana-Sestriere, ovvero Uberto Bonucci, un toscano che sarà il più veloci di tutti su queste strade altre tre volte (2011, 2012 e 2018) con la sua Osella PA9 che non riesce a scendere sotto il muro dei cinque minuti. L’edizione successiva è caratterizzata dalla  pioggia impedendo alle velocissime Biposto Corsa di salire verso Sestriere. Ne approfitta Massimo Perotto che si impone con la sua Porsche 911, mentre l’anno dopo è un ragazzino di nome Stefano di Fulvio a segnare il miglior tempo con la sua Osella PA9, un grande protagonista delle gare del terzo millennio al punto di imporsi ben cinque volte (2009/2013/2014/2015 e 2016), di cui ben quattro consecutive risultando il pilota più vincente dopo Nesti. Nel 2010 è la volta dello specialista Denny Zardo, anche lui su Osella PA9/90 seguito da Bonucci che nel 2011 vince sotto la pioggia, quindi ancora Bonucci e il poker di Stefano Di Fulvio, che finalmente nel 2016 abbatte il record di Vilarino con il tempo di 4’30”06. Nel 2017 arrivano a imporsi le monoposto (presenti da due edizioni) che registrano il successo con Emanuele Aralla con la sua Dallara F390, che in quell’edizione batte l’Osella di Bonucci per appena 39/100; Bonucci si riscatta e vince con l’Osella l’anno successivo, poi la Martini MK 32 di Giuliano Peroni riporta in auge le ruote coperte nel 2019. Nel 2020 il mondo di ferma per il COVID e si riprende già nel 2021 e in questi quattro anni sono le Osella

Un fine settimana giallo-azzurro Michelin fra San Marino, Valtellina e Val d’Aveto

Tre gare a calendario, tre vittorie Micheli. È quanto accaduto fra sabato 22 e domenica 23 giugno con i successi di Mikko Heikkila al 52° Rallye San Marino, Luca Rossetti alla 67esima Coppa Valtellina e Claudio Arzà all’8° Rally Val d’Aveto   VERONA, 27 giugno – Sono trascorsi appena cinque giorni e l’eco del grande successo dei piloti calzati Michelin nello scorso fine settimana non si è ancora aspetto. Mentre i piloti del Bibendum hanno iniziato a percorrere le prove speciali del Rally 2Valli Tricolore è doveroso fare un passo indietro per rivere l’emozione di quel triplo podio Michelin, in cui i suoi ambasciatori sulle proeve speciali hanno occupato il gradino più alto.   Gara tutta d’attacco per l’equipaggio finlandese Mikko Heikkila-Kristian Temonen nella terra del Titano. Che si impongono al 52° Rally di San Marino con un’autorevolezza resa evidente dai numeri. L’equipaggio della Toyota Yaris GR resta al comando per quasi tutta la gara, cedendolo solo per un attimo sulla seconda prova speciale, quando scendono al secondo posto con uno scarto minimo di soli 2/10 dalla vetta, andando a vincere quattro delle nove speciali, salendo sul podio finale con un vantaggio di 16”4 sul più vicino inseguitore. Con questo successo Heikkila si rilancia prepotentemente per il successo finale del Campionato Italiano Rally Terra, dove attualmente occupa la seconda posizione a tre punti dalla vetta, grazie al doppio successo di Foligno e San Marino.   Luca Rossetti incontenibile sulle strade di casa. Da anni residente in Valtellina, Luca Rossetti, friulano di nascita, è particolarmente affezionato alla gara lombarda che ha vinto cinque volte in sette partecipazioni. Anche in questa edizione il dominio di Rossetti, che tornava su queste strade dopo cinque anni, affiancato per la prima volta da Debora Fancoli (alla prima vittoria assoluta) è stato perentorio, avendo l’equipaggio di Bluthunder Racing Italy condotto la classifica dalla prima all’ultima prova, vincendo sei prove speciali, partendo all’attacco nella prima tappa; loro risulta infatti il miglior tempo nelle prime quattro prove chiudendo così la prima giornata con un vantaggio di 13”9 sugli avversari. Nella seconda tappa Rossetti-Fancoli si sono limitati a controllare, attentamente, la situazione, vincendo la prima e l’ultima speciale di domenica, sino a salire sul palco arrivi con 18”5 sul secondo per poter così alzare le coppe al cielo.   Claudio Arzà imprendibile in Val d’Aveto. Gara dai contorni netti quella dello spezzino Claudio Arzà, affiancato da Massimo Moriconi, che a Santo Stefano d’Aveto (GE) ha voluto imitare Heikkila e Rossetti, o semplicemente essere sé stesso, visto che la gara ligure l’aveva già vinta lo scorso anno. Il pilota della Skoda è stato pari al finlandese e al friulano ormai valtellinese, imponendosi in sei delle otto prove speciali, prendendo il comando perentoriamente già alla seconda speciale per mantenerlo sino al gradino più alto del podio, nonostante le condizioni meteorologiche inclementi, concedendo agli avversari solo l’ultima prova, cortissima e per appena 8/10. Sul palco di Santo Stefano d’Aveto Arzà ha voluto riconoscere i meriti di chi lo ha aiutato ad arrivare al successo: “. Ringrazio gli sponsor, la famiglia, il team Erreffe e Autosole 2.0 e Michelin, grazie a queste coperture riusciamo a fare la differenza anche in condizioni come quelle che ha proposto questa gara”. Un vero signore

Rally Valli Ossolane. Vincere o dare spettacolo?

La gara sulle montagne piemontesi raccoglie sempre un elevatissimo numero di iscritti e soprattutto vede ai lati dell’asfalto delle prove speciali una moltitudine di appassionati che difficilmente si riscontra in altre parti d’Italia. Pronti a inneggiare al nono successo di Daniele Caffoni-Mauro Grossi. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it   FOMARCO (VB), 16 giugno – Il dubbio è amletico. Sprecare quella manciata di secondi per dare spettacolo ed esaltare la folla che sta sulla curva o percorrere la traiettoria più redditizia e tentare di conquistare il successo in gara.   Non ha avuto dubbi il caimano (come Loeb) Davide Caffoni, forse perché inseguiva quella nona vittoria che lo avrebbe portato in cima alla classifica dei vincitori che fino a sabato mattina lo vedeva appaiato al mitico Franco Uzzeni. Caffoni ha impostato la traiettoria perfetta ed è andato a cogliere il nono alloro che lo fa diventare l’imperatore dell’Ossola. Ben diversa per (quasi) tutti gli altri concorrenti che nella mitica curva di Fomarco si sono esibiti con traversi da favola. D’altronde il pubblico all’inversione era quello dei tempi d’oro del rallismo, anni Settanta, Ottanta e Novanta, quando i rally erano la passione della gente e non visti come manifestazioni da bistrattare. Ma forse nell’Ossola, terra di gente vera, il tempo si è fermato e ha saputo attrarre anche appassionati che percorrono centinaia di chilometri per essere presenti sulle prove speciali.   E di gente ce n’era a bizzeffe, a cominciare dalla giornata di sabato, dallo Shake Down che ha visto la maggior parte dei big provare la macchina e dare spettacolo a quella massa che incurante della pioggia è venuta a vederli e applaudirli. Figurarsi poi quando conta il cronometro (o lo spettacolo) se bastano quattro gocce (in realtà un vero diluvio) a tenere lontana la gente. E il “traverso di Fomarco” è legge e d’obbligo, perché lì, sotto il gazebo, ci sono i giudici che assegnano l’ambito premio che non vale come una vittoria, ma quasi.   “Ho scelto di fare la foto dall’interno” afferma Elio Magnano, storico reporter dei rally, nonché direttore di Sportnewsimmagini.it “perché oltre a prendere bene le vetture di traverso, potevo anche ambientare la situazione, con gli striscioni e i fumogeni del pubblico, composto che faceva il tifo per tutti”. Ovviamente non a tutti è riuscito il traverso, a cominciare dalle due WRC in gara. E allora, perso per perso il tempo, tanto valeva esibirsi in un bel tondo che faceva perdere altro tempo, ma regalava altra emozione alla gente.   “La grande delusione del pubblico l’ha data incolpevolmente Mirko Pelgantini, che aveva per lui tutto il tifo degli abitanti di Fomarco, suoi concittadini, con tanto di striscioni esposti. Quando il pubblico ha visto arrivare la vettura #22 che seguiva Pelgantini ha avuto un attimo di silenzio e smarrimento. Poco dopo è arrivato lui, il Mirko da Fomarco, con la sua Skoda Fabia quasi ammutolita che lo ha costretto ad abbandonare al termine della prova”.   Come spesso capita in montagna il meteo cambia nel giro di poche ore e fra sabato è domenica si è rivoluzionato tutto. Sole estivo e gente in maglietta a seguire questa sessantesima edizione del Rally Valli Ossolane, con le sue classiche Crodo e Montecrestese che Elio Magnano ha puntualmente ritratto. “Ero in un tratto con un piccolo scalino che le Skoda superavano senza intoppi con le loro quattro ruote motrici che le tiravano fuori da ogni impaccio”. Non così per le piccoline che su quel salto si scomponevano e rischiavano di uscire di strada. Come, ad esempio, è successo alla Clio Rally5 di Sabatella-Bosetti che si sono messi la vettura sul tetto.   “Un rally Valli Ossolane che ha rispettato i pronostici di spettacolo e agonismo” afferma Magnano. “Una vittoria perentoria di Davide Caffoni-Mauro Grossi, che si sono imposti per appena 14” su Ivan Carmellino-Elio Tirone, che equivale ad appena 2/10 a chilometro. Un distacco minimo che fa onore a Carmellino (lui con un evo2, contro la RS di Caffoni) che il Valli Ossolane lo conosce scuramente meno di Caffoni, che la gara di casa l’ha affrontata sempre a partire dal 1998”.   Un plauso va sicuramente a due ragazzini, Igor Iani-Nicola Puliani che hanno chiuso a soli 29”5 da Caffoni, disponendo di una Fabia non ultima evoluzione. Igor Iani ha solo 24 anni ed è alla terza gara sulla Skoda. Un pilota da seguire. Quarta piazza per il locale Fabrizio Margaroli che ha preceduto il folletto Andrea Crugnola (che il Valli Ossolane lo ha vinto nel 2017 con una Fiesta RS, quando non era ancora il Crugnola di oggi) che appena si libera dagli impegni ufficiali dell’italiano sale su una vettura (mai da assoluto, ci mancherebbe) e con quella spinge a fondo e dà spettacolo. In questo caso una Subaru Impreza WRX (come quelle di Uzzeni, tanto per capirci) con la quale, affiancato da Luca Succi, ha chiuso quinto assoluto. Infine, un cenno va dato allo sfortunato Mattia Pizio, con Davide Cecchetto a fianco, che ha vinto due prove speciali, ma ha anche pagato 1’20” di penalità (1’10” nelle famigerate e non rallistiche Slow Zone) senza le quali sarebbe salito sul podio lottando con Carmellino per la seconda piazza. Non avrebbe lottato per la vittoria. Contro il caimano non ci riesce nessuno. Soprattutto a casa sua.

Lancia si avvale di Miki Biasion per lo sviluppo di Lancia Ypsilon HF e di Lancia Ypsilon Rally 4 HF

Il marchio Lancia annuncia che si avvarrà del supporto di Miki Biasion per sviluppare la Lancia Ypsilon HF e la Lancia Ypsilon Rally 4 HF. Nel 2025 Lancia introdurrà la Nuova Lancia Ypsilon HF, la versione ad alte prestazioni della prima vettura della nuova era del marchio, alimentata con una motorizzazione 100% elettrica da 240 CV. Nello stesso anno Lancia tornerà ufficialmente nel Rally con la Lancia Ypsilon Rally 4 HF, con l’obiettivo di dare spazio ai giovani piloti che cominciano la carriera per diventare i professionisti di domani. Entrambe le vetture sono state svelate in anteprima a fine maggio, sottolineando il legame di Lancia con il Motorsport e quell’animo brutale che l’ha resa il marchio tutt’ora più vincente di tutti i tempi nel mondo dei Rally.   “Lancia oggi compie un altro passo avanti nel suo percorso di Rinascimento. A fine maggio abbiamo presentato in anteprima due importanti novità, che saranno introdotte ufficialmente nel 2025: la Nuova Lancia Ypsilon HF, la versione ad alte prestazioni della prima vettura della nuova era del marchio, e la Lancia Ypsilon Rally 4 HF, il modello che segnerà il ritorno ufficiale di Lancia nel mondo del Rally, in coerenza con la sua leggendaria storia sportiva. Il naturale “portavoce” di questo doppio ritorno non poteva che essere Miki Biasion, il pilota italiano di Rally più vincente di tutti i tempi, che ha contribuito a fare di Lancia il marchio che ha vinto di più nella storia di questo sport. La sua esperienza al servizio del team Lancia Corse per tantissimi anni sarà fondamentale per sviluppare entrambe le vetture. Inizia così un nuovo capitolo nella storia del Rinascimento del marchio, caratterizzato da ambizione, pragmatismo e umiltà, in perfetta coerenza con il DNA del marchio.” ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia. “Sono molto onorato di poter supportare il Team prodotto Lancia per la regolazione dell’assetto e dell’handling della Ypsilon HF, offrendo un vero e proprio piacere di guida sportivo a chi la guiderà e di lavorare con il Team Stellantis Motorsport per affinare le performance della Ypsilon Rally 4 HF: assetto, frenata e calibrazione motore. Spero di essere d’ispirazione a tanti giovani piloti che vorranno cimentarsi con la nostra Lancia Ypsilon Rally 4 HF per diventare i professionisti e i campioni del futuro. La Lancia delle vittorie, la Lancia delle gare sportive è tornata e io sono felice di poterne fare parte!” ha dichiarato Miki Biasion. Miki Biasion rappresenta un’icona nella storia del Motorsport, avendo contribuito a rendere Lancia il marchio più vincente di tutti i tempi: con 15 Campionati del Mondo Rally, tre Campionati del Mondo di Endurance Costruttori, una 1000 Miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana. Biasion esordisce con i colori Lancia al volante della Rally 037 Gr. B. nel 1983, anno in cui affronta e vince il campionato italiano e quello europeo. Dal 1986 corre esclusivamente rally validi per il mondiale: il primo anno guida la Delta S4, che porta al successo in Argentina. Nella stagione successiva i risultati migliorano ulteriormente e nel 1988, con 5 vittorie, conquista il suo primo titolo mondiale con la Delta Integrale Gr. A. Nel 1989 entra nel novero dei bis-campioni del mondo, mentre in entrambi gli anni Biasion vince anche il Safari Rally in Africa, l’unico italiano ad essere riuscito nell’impresa. Biasion ha quindi legato indissolubilmente il proprio nome a questo marchio tra gli anni ’80 e ’90, diventando il pilota italiano più vincente di tutti i tempi, avendo condotto l’iconica Delta della scuderia Martini Racing al trionfo nei mondiali 1988 e 1989.   Simona Magnarelli: +39 366 6729414simona.magnarelli@stellantis.com 

Sport News Immagini fra prove speciali e porceddu al Rally Italia Sardegna

Terminata l’intensa quattro giorni sarda, Elio Magnano traccia il bilancio di questa trasferta iridata che ha visto correre lo staff del sito di immagini rallistiche quanto e forse più dei big del mondiale. Con la soddisfazione di aver realizzato servizi di grande spettacolarità e di essersi divertiti un mondo in una terra accogliente come la Sardegna. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it ALGHERO (SS), 3 giugno – Non sono trascorse nemmeno 24 dalla fine dell’epico duello fra Sébastien Ogier e Ott Tänak e il 21° Rally Italia Sardegna è già storia. Già mito.Vissuto in tutti e singoli aspetti dai tre reporter di Sport News Immagini, Elio Magnano, Marco Bacigalupi e Maurizio Italia, che da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno hanno percorso centinai, forse migliaia di chilometri per coprire nel miglior modo possibile i 133 chilometri di prova speciale che i concorrenti hanno affrontato due volte nel corso della gara portando il chilometraggio cronometrato a 266 km. “Il nuovo formato molto compatto, ha richiesto un impegno ben maggiore rispetto alle scorse edizioni” commenta nella giornata di lunedì post gara Elio Magnano, finalmente rilassato mentre lavora al computer in un bar del porto di Alghero. “L’unica giornata in cui ci siamo mossi con calma è stata quella di giovedì. Ma anche in quella occasione non siamo rimasti con le mani in mano, visto che Marco e Maurizio hanno fatto le ricognizioni del percorso, sciroppandosi all’incirca 350/400 km. Prima di tornare ad Alghero per fotografare i piloti del WRC in posa ad Alghero, la sessione autografi dei big a Casa ACI e infine la cerimonia di partenza e la passerella per le vie di Alghero”. E da venerdì mattina gambe in spalla per arrivare in tempo nei punti che lo staff di Sport News Immagini aveva scelto per documentare la gara iridata. “La giornata di venerdì 31 maggio, sembrava sulla carta piuttosto tranquilla, ma essendo lo Shake Down alla Ittiri Arena alle 8.00 del mattino alle 6.00 eravamo già in macchina per spostarci dall’alloggio che abbiamo affittato all’autodromo”. “Sono appena una ventina di chilometri” sottolinea Magnano, “ma la mia esperienza mi ha fatto muovere molto in anticipo perché immaginavo che un’occasione così ghiotta di vedere lo spettacolo dei big da vicino avrebbe attirato moltissimo pubblico”. Previsione azzeccata e necessità di rimanere fino al termine dei test con le vetture da gara, “perché non si sa mai quando nei rally accade un fatto eclatante o si ha l’occasione di scattare un’immagine spettacolare”. Terminato lo Shake Down a mezzogiorno lo staff di Sport News Immagini si dirige verso la seconda prova speciale, la Sedini-Castelsardo in cui trova numerosi scorci per fotografare. “Il primo passaggio iniziava alle 15.33 e siamo arrivati appena in tempo. Il secondo era alle 18.35. E per il fatto che gli otto equipaggi del WRC partivano a tre minuti uno dall’altro (in modo di permettere alla polvere di depositarsi un pochino) altri quaranta a due minuti, e gli altri 31 a un minuto, il conto è presto fatto di quanto tempo sia occorso per far transitare tutti i concorrenti in prova speciale: quasi due ore e un quarto”. I tre moschettieri lasciano Castelsardo e dintorni che sono passate le nove di sera ed entrano in casa alle 22.30. qualcuno si fa la doccia, qualche altro mette in tavola qualcosa da mangiare e si fa mezzanotte. “Ma c’erano ancora le foto da spedire ai media e alle agenzie e abbiamo spento la luce che erano le 2.30 del mattino di sabato mattina”. E quella di sabato è stata sicuramente la giornata più impegnativa, con quattro prove da ripetere due volte per un totale di 149 km di prove speciali. E per coprire tutto il percorso la squadra di Sport News Immagini si divide. Marco Bacigalupi e Maurizio Italia vanno sulla Tempio Pausania-1 che scatta alle 7.41, mentre Elio Magnano si dirige verso la Tula-1 che accende il semaforo verde alle 8.49. In entrambi i casi alle sei del mattino bisogna essere al volante. Per fotografare i big del mondiale poi spostarsi sul doppio passaggio della Coiluna, mentre Elio Magnano ha in agenda la classica Monte Lerno, con i suoi palcoscenici spettacolo come il salto del Mickey’s Jump, per poi spostarsi nel suggestivo scorcio del Lago di Lerno. “Dovevo arrivare assolutamente in tempo altrimenti avrei dovuto scarpinare per otto chilometri a piedi”. Soddisfatti, soddisfattissimi del materiale scattato i tre moschettieri di Sport News Immagini si ritrovano in alloggio per la cena di mezzanotte. Il primo che arriva butta la pasta, gli soffriggono il condimento. La domenica è la giornata del gran finale e anche se Ogier ha un vantaggio all’apparenza rassicurante di 17”1 su Tänak, l’estone è capace di tutto. E 39,30 km cronometrati sono un’eternità. La prova da fotografare è la Sassari-Argentiera, soprattutto il secondo passaggio, la Power Stage, che regala punti importanti per la classifica mondiale e viene premiata immediatamente dopo il fine prova. E su questa speciale si verifica un gran ribaltone con Tänak che fa sua la prova e non solo, riuscendo a superare Ogier per 2/10 di secondo. Due decimi di secondo dopo 266 chilometri sono praticamente incalcolabili nella mente umana e rappresentano il più ridotto distacco in una gara mondiale, che pareggia il conto con il Rally di Giordania 2011, una sorta di vendetta contro Ogier, che nel 2011 vinse con la sua Citroën C3 precedendo Jari-Matti Lattvala, allora su Ford, e oggi suo Team Principal. Anche la cerimonia di premiazione della Power Stage concede i suoi mententi suspense. Viene prima issata la bandiera spagnola per Danì Sordo-Candido Carrera, terzi con la Hyundai i20N, poi gli addetti alle premiazioni pasticciano, forse volutamente, un po’ con i vessilli e li inalberano entrambi contemporaneamente mettendo al centro, nella posizione del vincitore, il tricolore francese, scatenando il boato dei tifosi di Ogier. Ma la festa dei transalpini dura pochissimo, perché le bandiere non vengono alzate. Rapidamente si cambia posizione. La bandiera francese sale sul pennone del secondo posto, mentre in quello centrale sale un altro tricolore. Quello

Elio Magnano, quindicesima presenza al Rally Italia Sardegna

Ha seguito e documentato tutte le edizioni della gara sarda a partire da quella del 2010 quando il Sardegna tornò a essere uno degli appuntamenti in pianta stabile del mondiale. Affascinato dalla gara e dal suo contorno gli riesce difficile dire quale è stata l’edizione più spettacolare e i momenti più esaltanti. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it ALGHERO (SS), 30 maggio – Il 21° Rally Italia Sardegna segna la quindicesima volta che Elio Magnano, reporter saluzzese, nonché direttore di Sport News Immagini, segue la gara mondiale sarda. Ovvero da quando la gara sarda tornò a essere valida per il Campionato Mondiale Rally nel 2010, dopo aver fatto parte per una stagione dell’IRC. “Il fascino del Sardegna è incredibile e lo spettacolo sulla terra non ha paragoni, specie se le prove sono belle e tecnicamente impegnative come quelle sarde. Non saprei dire quale edizione mi è piaciuta di più. Forse quella del 2016 con Jari-Matti Latvala che diede un grandissimo spettacolo con la Volkswagen Polo battagliando con Thierry Neuville, che alla fine avrebbe vinto con la sua Hyundai NGi20. Lo scorso anno mi è piaciuto moltissimo Dani Sordo, anche se ha dovuto ritirarsi alla fine con la sua Hyundai i20. Ma finché è stato in gara ha dato un grandissimo spettacolo, come d’altra parte tutti i protagonisti del mondiale. Ma lui, forse, qualcosina in più”. Magnano è anche affascinato dal contorno della gara mondiale. “Il rally sardo è una gran festa come ai vecchi tempi e si respira un’atmosfera diversa rispetto alle altre gare. E non solo perché qui ci sono i big del mondiale e le grandi case costruttrici ufficiali, ma anche per il contorno di festa e amicizia che si vive fuori dalle prove speciali. Con un piatto di malloreddu e una Ichnusa in mano”.

Sport News Immagini. Ricognizioni e foto di rito fatte. È pronto al via di domani.

È entrata nel vivo la gara iridata sarda, che ha compiuto le sue prime formalità come le verifiche tecniche nella mattinata, la foto di rito dei piloti del mondiale sulla banchina del porto di Alghero, la sessione autografi, infine la cerimonia di partenza. Tutto ciò mentre i fotografi effettuavano le ricognizioni del percorso per trovare i punti più spettacolari per gli scatti. In attesa che da domani si accenda anche il cronometro. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it ALGHERO (SS), 30 maggio – C’è poca differenza fra equipaggi e fotografi. Entrambi debbono correre da un punto all’altro della gara. Piloti e navigatori casco in testa e su strada chiusa, fotografi un po’ in macchina e molto a piedi con gli zaini pesanti dell’attrezzatura per arrivare in tempo all’appuntamento con il passaggio delle vetture. È in questo modo che è trascorsa la giornata di oggi, giovedì 30 maggio per il reporter, nonché direttore, di Sport News Immagini, Elio Magnano, che ha percorso in lungo e in largo il tracciato del 21° Rally Italia Sardegna. “Ovviamente in un solo giorno non si possono percorrere tutti i 1035 chilometri di gara, 236 di prove speciali” afferma Magnano, “ma in questo senso aiuta molto l’esperienza delle annate passate” dice Magnano, alla sua quindicesima presenza al mondiale sardo “e la preparazione effettuata sul materiale uscito nelle settimane scorse”. Nonostante ciò, Elio Magnano e il suo staff fotografico (Marco Bacigalupi, e Maurizio Italia) hanno percorso circa 400 km per individuare i punti più spettacolari della gara. “L’edizione 2024 ricalca quasi totalmente la gara dello scorso anno, anche se la partenza è da Alghero e non da Olbia. E qui sta la principale differenza nella struttura della gara, in quanto lo Shake Down 2024 si terrà domani (venerdì 31 maggio dalle ore 8.00 alle 12.00) alla Ittiri Arena”. Giornata di preparazione quindi per la fase agonistica che comincerà domani, ma anche primi momenti di lavoro con la macchina fotografica. Dopo le verifiche tecniche in Parco Assistenza, oggi alle 17.30 i piloti del mondiale si sono schierati sulla banchina del porto di Alghero con alle spalle il mare per la foto ricordo di questa edizione, alla 18.00 gli otto big del mondiale hanno dato appuntamento a Casa ACI dentro il Parco Assistenza per la sessione autografi, mentre alle 18.45 è iniziata la Cerimonia di Partenza che ha visto una cinquantina di equipaggi i top drivers e quelli più blasonati, scendere la pedana di partenza (che sarà poi quella di arrivo di domenica) e sfilare per le vie di Alghero.Lentamente, perché per vedere i piloti premere a fondo l’acceleratore bisognerà aspettare domani.

Sport News Immagini sbarca ad Alghero per seguire il 21° Rally Italia Sardegna

Mancano poche ore al via della gara italiana del mondiale rally (ore 13.30 di venerdì 31 maggio da Alghero) e il sito diretto da Elio Magnano offre alcune indicazioni per godersi al meglio la gara sarda. In prova speciale e anche a tavola. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto archivio Magnano/sportnewsimmagini.it ALGHERO (SS), 29 maggio – È attraccato stamattina ad Alghero il traghetto che trasportava Elio Magnano, il direttore di News Sport Immagini e come lui, altre centinaia di appassionati e addetti ai lavori che da venerdì saranno impegnati a seguire la 21esima edizione del Rally Italia Sardegna.“La gara iridata sarda presenta quest’anno alcune differenze rispetto alle precedenti edizioni. Ora il suo centro del rally ad Alghero e non più a Olbia, come è accaduto a partire dal 2004 quando il ‘Superman Rally Italia-Sardinia’, entrò nel pacchetto delle gare del campionato mondiale rally” sottolinea Magnano. Che immediatamente dopo aggiunge la seconda importante novità di questa 21esima edizione del Rally Italia Sardegna: “A differenze delle scorse edizioni e di tutte le gare del mondiale rally, la gara italiana sarà totalmente concentrata nelle giornate di venerdì 31 maggio, sabato 1 e domenica 2 giugno. Non è un’idea degli organizzatori italiani, ma è l’indirizzo che sta dando la FIA per rendere le gare iridate più compatte e farle svolgere in sole 72 ore”. Un’altra novità di questa edizione 2024 del Rally Italia Sardegna sarà lo Shake Down che si svolgerà all’interno del Circuito di Ittiri (venerdì 31 maggio, ore 8.01), in modo da rendere più spettacolare e fruibile dal pubblico le prove cronometrate ante gara. “Il circuito di Ittiri è già spettacolare per sua natura, ma i gestori dell’impianto lo hanno reso ancora più avvincente creando un dosso artificiale sul quale le vetture voleranno” afferma Magnano “e resi più impegnativi i tornanti da percorrere in spazzolata. Tutto ciò sarà particolarmente gradito che potrà godersi lo spettacolo dalle tribune in totale sicurezza”. Nonostante il grande spettacolo offerto, tutto il Rally Italia-Sardegna sarà proposto gratuitamente agli spettatori, sia sulle prove speciali sia nel parco assistenza. “La gara è tutta molto bella e fruibile dagli spettatori che hanno infinite possibilità di trovare un posto dove ammirare da vicino i loro beniamini e magari scattare immagini suggestive con il mare sullo sfondo e la polvere che sale in cielo come una cometa dietro le vetture” precisa Magnano che, nella sua esperienza consiglia due punti in particolare. “Ovviamente il Micky’s Jump della prova di Monte Lerno, uno dei classici della gara sarda che hanno portato a emulare questo dosso con il Colin’s Crest del Rally di Svezia e i numerosi salti del Rally di Finlandia, con il gran finale di prova nella Alà dei Sardi Arena che permette agli spettatori di seguire le vetture per un lungo tratto (PS 9/11 ore 14.05 e 17.05 di sabato 1 giugno)” propone il reporter di Sport News Immagini. “Da seguire anche la prova Coiluna-Loelle (PS 10/12 alle ore 15.05-18.05 di sabato 1 giugno) che offre il salto di Coiluna nei primi chilometri, il guado di Alà Sardi e il tornante del nuraghe di Noelle, che offre l’occasione per scattare una delle immagini più classiche del Rally Italia-Sardegna” aggiunge Magnano. Per gli appassionati della tecnica che vogliono vedere i meccanici al lavoro c’è il Parco Assistenza di Alghero (ore 20,25 di venerdì e 20.37 di sabato) che essendo posto proprio davanti alla spiaggia di Alghero offre l’opportunità di coniugare bagni e motori.

Lancia svela in anteprima la Ypsilon HF e la Ypsilon Rally 4 HF e torna nei Rally

Lancia svela in anteprima la Lancia Ypsilon HF, la versione ad alte prestazioni della prima vettura della nuova era del marchio, 100% elettrica e che verrà introdotta sul mercato a maggio 2025.Lancia introdurrà una versione HF per ogni nuovo modello del marchio. Lancia svela in anteprima la Ypsilon Rally 4 HF, annunciando il proprio ritorno nei Rally.Lancia svela in anteprima il logo “LANCIA CORSE HF” che apparirà sulla Ypsilon Rally 4 HF, reinterpretando lo storico logo in chiave contemporanea con una grafica dai caratteri obliqui per esprimere la velocità e mantenendo i colori originali. “1 vettura, 4 storie. Oggi Lancia racconta 4 storie. La prima è la partnership con Cassina, eccellenza italiana nell’arredamento di alta gamma che contribuisce al posizionamento del marchio nel mercato premium. La seconda è rappresentata da una gamma completa ed elegante, con un’offerta finanziaria che le permette di posizionarsi nel cuore del mercato per offrire un’esclusività di massa. Ma non ci siamo fermati qui…Oggi Lancia presenta in anteprima la Lancia Ypsilon HF, la versione ad alte prestazioni della prima vettura della nuova era del marchio che arriverà sul mercato a maggio 2025, e la Ypsilon Rally 4 HF, che rappresenta il ritorno di Lancia nei rally!Da sempre Lancia è entrata nel cuore della gente anche per il suo animo competitivo, rappresentato da quei modelli iconici del suo passato che l’hanno resa il marchio tutt’ora più vincente di tutti i tempi nel mondo dei Rally. E quel cuore sportivo oggi ricomincia a battere! E quegli stessi fans saranno nuovi clienti Lancia di domani!” ha dichiarato Luca Napolitano, CEO del marchio Lancia. Lancia Ypsilon HFLa Lancia Ypsilon HF è l’espressione dell’animo più competitivo e prestazionale del marchio. Lancia si ispira ancora una volta al proprio passato, reinterpretandolo per guardare al futuro con grande ambizione. Alimentata con una motorizzazione 100% elettrica da 240 CV, con accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5,8 secondi, la Lancia Ypsilon HF sarà caratterizzata da un assetto ribassato, una carreggiata allargata e da forme aggressive e muscolose, ispirate alle iconiche vetture più radicali che hanno fatto la storia del marchio, con forme e design al servizio della resa prestazionale.La vettura farà il suo debutto sul mercato a maggio 2025. Dopo Lancia Ypsilon HF, anche la Gamma e la Delta disporranno di una versione HF. Il logo HF e l’inarrestabile corsa dell’elefantinoSulla Lancia Ypsilon HF tornerà a svettare il logo HF, storica firma dei modelli Lancia ad alte prestazioni introdotta per la prima volta nel 1960 in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra, quando un gruppo di appassionati proprietari di vetture Lancia fonda il club “Lancia Hi-Fi” (Hi-Fi significa High-Fidelity), un club esclusivo dedicato ai clienti più affezionati al marchio e riservato a coloro che hanno acquistato almeno sei vetture Lancia nuove di fabbrica. Il logo HF è diventato poi elemento distintivo della HF Squadra Corse Lancia, fondata nel 1963 da Cesare Fiorio insieme ad alcuni piloti e ad appassionati possessori di vetture Lancia, e ha “siglato” tante delle vittorie del marchio.Lo storico logo si componeva delle lettere maiuscole HF, bianche su fondo nero, con quattro elefantini rossi in corsa e in calce, in maiuscolo, la scritta SQUADRA CORSE, bianca su fondo rosso. L’elefantino fu scelto come portafortuna, stante la leggenda che, una volta lanciati in corsa, questi animali sono inarrestabili e diventano quindi simbolo di prestazioni e piacere di guida.Il nuovo logo HF, svelato a marzo nella sua versione rivisitata, ha reinterpretato il logo storico, rendendolo contemporaneo: gli elementi costitutivi del marchio sono i simboli della tradizione Lancia che vengono ora semplificati, sia in termini di linee che di forme, creando un nuovo equilibrio, capace di esprimere innovazione, premiumness e italianità con un tocco di eclettismo, nel massimo rispetto delle inconfondibili geometrie proprie del marchio. Lancia riparte dal Rally 4Da oggi il cuore di tanti tifosi e appassionati di Rally tornerà a pulsare. Lancia ha infatti deciso di tornare nel mondo dei Rally, partendo dalle basi della competizione, dal Rally 4, il cuore pulsante dei Rally: una categoria che rappresenta la passione pura, con protagonisti i giovani piloti che cominciano la carriera con passione per diventare i professionisti di domani. Un nuovo inizio in perfetto stile Lancia, caratterizzato da ambizione, pragmatismo e umiltà, in coerenza con la missione e il DNA del marchio.Lancia è ancora oggi il marchio più vincente di tutti i tempi nel mondo dei rally, con 15 Campionati del Mondo Rally, tre Campionati del Mondo di Endurance Costruttori, una 1000 Miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.Lancia Ypsilon Rally 4 HF è alimentata da un motore 1,2 litri turbo 3 cilindri e 4 valvole per cilindro che sviluppa 212 CV. Dotato di trazione anteriore con trasmissione meccanica a 5 marce e differenziale autobloccante meccanico, il modello ad alte prestazioni si pone come soluzione ideale per il divertimento di tutti gli appassionati di rally, ma anche come serio candidato per i piloti che ambiscono alla vittoria nella categoria R4 e nei campionati a due ruote motrici. Il logo “LANCIA CORSE HF”Sulla Lancia Ypsilon Rally 4, oltre al logo HF, tornerà a svettare anche il logo “LANCIA CORSE HF”, la leggendaria firma delle vetture da corsa.Il marchio Lancia si è ispirato allo storico logo, reinterpretato ora in chiave contemporanea per guardare al futuro, coerentemente con il piano di rinascimento del marchio.Il lettering della parola CORSE viene ora espresso con un font creato ad hoc.La grafica del logo, con carattere obliquo, vuole esprimere il concetto della velocità, tipico del mondo delle corse creando una coerenza stilistica con la forma del logo HF.Anche i colori, bianco e nero, riprendono quelli originali.Il logo potrà essere utilizzato sia in una declinazione orizzontale che verticale. Simona Magnarelli: +39 366 6729414 – simona.magnarelli@stellantis.com LanciaCon 117 anni di storia, Lancia è sinonimo di Eleganza Italiana, un marchio che ha fatto sognare tanti appassionati in tutto il mondo, grazie alle sue auto iconiche: le eleganti Flaminia e Aurelia B24 Spider, le grintose Delta, Stratos e 037, le eclettiche Fulvia, Beta HPE e molte altre.Lancia è ora pronta a