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LA COSTANZA È NEL MIRINO DI SCARPA PER IL 2025

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Ronde della Val Merula, sono 93 gli equipaggi iscritti   Al via il ligure Fabio Andolfi in cerca del poker insieme a tanti altri big

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Giovanni Trentin tra il Terra e il WRC con ACI Team Italia: “sarà un bel salto, ma zero pressioni”

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BISORI PUNTA ALL’ITALIANO JUNIOR MX CON JTEAM

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MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

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Ott Tänak (EST) and Martin Järveoja (EST) of team HYUNDAI SHELL MOBIS WORLD RALLY TEAM perform during World Rally Championship Sardinia in Alghero, Italy on May 31, 2024 // Jaanus Ree / Red Bull Content Pool // SI202405311675 // Usage for editorial use only //

Rally Italia Sardegna: pronta la 22ma edizione

Rally Valli Cuneesi Storico, dietro ai tre moschettieri c’è Sergio Mano

Una gara che ha scatenato l’adrenalina in ogni classe, gruppo e trofeo vede emergere fra gli umani il pilota albese con la sua Toyota. Il Valli Cuneesi è stato caratterizzato da numerosi ritiri nelle prime due prove speciali, tutti o quasi per problemi meccanici. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano SALUZZO (CN), 18 maggio – Lo sa benissimo, prima ancora di entrare in prova speciale. Sergio Mano, affiancato come da tradizione da Vittorio Bianco, sulla Toyota Celica GT Four, non si illude di poter dare la zampata nel pollaio dei primi tre assoluti con le loro muscolosissime vetture. Alessandro Gino e la sua BMW M3, Marco Bertinotti sulla Porsche 911 RS e Giorgio Bernardi con la Subaru Legacy sono fuori portata rispetto alle ambizioni del pilota albese. Ma tutti gli altri sa di poterli tenere lontani, e questo fa per tutta la gara siglando il quarto tempo assoluto in tutte e quattro le prove speciali. Più avvincente il duello per la quinta piazza assoluta che vede confrontarsi la Ford Escort RS di Luca Delle Coste-Giuliano Santi, con la BMW M3 del locale Alain Cittadino con Marco Rosso al quaderno delle note, alla seconda esperienza con la berlinetta tedesca. Alla fine ha prevalso Luca Delle Coste, superando l’avversario, per un solo secondo, nell’ultimo passaggio sul Montoso, speciale nella quale il saluzzese non si è espresso ai livelli precedenti (nono tempo assoluto, mentre in precedenza veleggiava fra la quinta e sesta piazza). A seguire Bruno Graglia-Roberto Barbero, subito settimi con la loro BMW M3 nonostante spengano la vettura in un tornante approcciato con troppa allegria, quindi Riccardo Ala-Andrea Piano che portano la loro splendida Ford Sierra Cosworth “Panettone” nelle zone nobili della classifica, seguiti dal rientrante Claudio Vallino, con Maurizio Vitali, che incoccia subito nella prima Valmala un sasso che compromette l’assetto della sua BMW M3 non permettendogli di puntare a zone più interessanti della classifica assoluta. In decima posizione un soddisfattissimo Fulvio Astesana, con Marina Mandrile al quaderno delle note della sua Subaru Legacy che confronta la gara di quest’anno con quella della scorsa stagione, quando si era dovuto fermare dopo poche decine di metri della prima prova speciale. Da segnalare la grande prova di Paolo Pastrone-Luca Pieri, che chiudono in undicesima posizione assoluta, conquistando la vittoria di Terzo Raggruppamento, che si esaltano con la loro Opel Kadett GT/E sotto la pioggia di Montoso-1 quando staccano il nono tempo assoluto. I Raggruppamenti vanno a Bianco-Casazza, che si impongono fra le vetture più anziane con la loro Porsche 911 S 2.0 del 1969; il Secondo Raggruppamento va a Marco Bertinotti-Andrea Rondi, mentre il Secondo Raggruppamento per vetture Gruppo 2 è conquistato da Luca Delle Coste-Giuliano Santi. Il Terzo Raggruppamento è stata sempre nelle mani di Paolo Pastrone che fa sua anche la graduatoria delle Gruppo 2 di Terzo Raggruppamento, mentre Alfredo Formosa-Daniela Marocco sono i primatisti di Terzo Raggruppamento Gruppo 3 con la loro Porsche 911 SC, mentre la classifica del Gruppo 4 del medesimo raggruppamento va alla Porsche 911 SC di Ferrari Pastorino dopo una bella lotta con la vettura gemella di Claudio Azzari-Lorenzo Chiodi, al suo esordio sul sedile del navigatore. Silvano e Silvia Bianciotto sono i vincitori del Quarto Raggruppamento Gruppo N, nonostante un problema allo sterzo che costringe il pilota pinerolese a trasformarsi nel forzuto Incredibile Hulk, mentre il Gruppo A va al vincitore assoluto Alessandro Gino. Il Memorial Cornaglia va alla Delta di Marcello Miotto-Alessandro Verna ed è consegnato da Enrico Cornaglia, nipote del pilota cui è intitolato il Memorial. La classifica femminile premia l’esperta Laura Galliano, con Camilla Gallese al quaderno delle note, nonostante una perdita di benzina che finiva sulla ruota posteriore destra della loro Peugeot 205 Rallye nelle prime battute della gara che ha ragione della Opel Corsa delle imperiesi Esmeralda Giordano-Teresa Varalla. Giorgio Bernardi fa sua la classifica Under 40 davanti a Luca Delle Coste, mentre Bruno Graglia si impone fra gli Over 60. Per quanto riguarda i trofei Claudio Azzari è il migliore del Michelin Trofeo Storico, con Paolo Pastrone che svetta nella classifica Michelin riservata ai 13”. Il Memorial Fornaca è di Davide Aime, affiancato da Sara Olivieri, che porta la sua Opel Corsa GSI in 19esima posizione assoluta vincendo la classe di appartenenza. Daniele Ruggeri e Martina Marzi vincono di forza la classifica riservata alle 127. Dei 66 equipaggi scattati sabato mattina dal Foro Boario di Saluzzo 49 vedono il traguardo. Fra i 17 ritirati Francesco Boretto-Raffaele Pizzato che non riescono nemmeno a prendere il via con la loro Peugeot 205 Rallye. Si fermano subito dopo la prima prova Fulvio Chiaberto-Enzo Depetris per un problema elettrico alla loro BMW M3, mentre immediatamente prima dello start della Valmala-1 si ritirano Miki Debernardi-Stefano Pistoresi su Opel Corsa GSI e Silvano Maurino-Paolo Carrucciu che scattavano immediatamente dopo con la loro Peugeot 309 GTI. Sulla prima prova si fermano, per una leggera uscita di strada Mauro Allais e Rita Dovo. Il primo passaggio su Valmala e Brondello ha mietuto il maggior numero di vittime al punto che al primo Parco Assistenza si contava già undici vetture ferme.

Alessandro Gino V, si concede il bis al Valli Cuneesi

Quinta vittoria, seconda fra le storiche per il pilota cuneese, che deve lottare fino all’ultima prova per aver ragione di un velocissimo e determinato Marco Bertinotti, che cede con l’onore delle armi solo all’ultima prova speciale. Terza piazza per il rientrante Giorgio Bernardi che insegue da vicino i due fuggitivi, senza tuttavia dare la zampata vincente. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano SALUZZO (CN), 18 maggio – Tre a Gino, tre a Bertinotti. In un’edizione del Valli Cuneesi Storico così accesa non ci poteva essere spettacolo migliore della sfida fra il cuneese, affiancato come il solito da Daniele Michi sulla poderosa BMW M3, e il biellese, che aveva al suo fianco Andrea Rondi, sull’altrettanto muscolosa Porsche 911 RS. E non ci è voluto molto per capire che la giornata sarebbe stata bollente, nonostante i pesanti nuvoloni che incombevano sul Marchesato di Saluzzo, quando al termine della prima prova speciale del mattino, l’impegnativa Valmala, appena 3”5 a favore di Bertinotti dividevano i due contendenti. I 14.650 metri della Valmala, proposta in questa occasione al contrario rispetto alle precedenti edizioni, stabilivano anche che nessuno avrebbe insidiato la supremazia di Gino e Bertinotti, visto che Giorgio Bernardi, affiancato da Paolo Allemandi, con la possente Subaru Impreza, pagava già sette secondi. Pochi per una prova così impegnativa, ma che sanzionavano che la lotta fosse circoscritta ai magnifici due. Con Sergio Mano e Vittorio Bianco che pagavano ben 35”1 a significare che il cuneese capeggiava la classifica di un’altra gara. E dopo pochi chilometri di trasferimento si arrivava alla classica Brondello, anche questa al rovescio rispetto al solito e Gino si prendeva la rivincita, con Bernardi che dimostrava che la classe arrugginisce solo in chi non ce l’ha, e staccava il secondo tempo a 2”9 e Bertinotti che chiudeva a 3”7, consegnando così in questo modo il primato alla BMW di Alessandro Gino. Ma solo per 2/10. La ripetizione delle due prove gemelle della Valle Varaita, non scioglieva i dubbi sulla classifica con Bertinotti, che si impone nuovamente sulla Valmala con 1”5 su Gino, sufficienti a riportarlo ai vertici della classifica con 1”3 sul cuneese e Giorgio Bernardi ancora terzo, che scivola indietro non solo per i 9”9 pagati a Bertinotti, ma per la penalità di 10” rimediati per partenza anticipata. Il rally saluta la Valle Varaita con la ripetizione della Brondello e come da copione si impone Gino con buon margine su Bertinotti che fa sì che il pilota della BMW vada al riposo prima dell’assalto al Montoso con 4”2 su Bertinotti e 32”3 su Bernardi. Prima del rush finale si contano i ritirati, che sono ben 16 sui 66 equipaggi inseriti nell’elenco partenti del mattino, anche se qualcuno non è nemmeno riuscito a uscire dal parco assistenza. E alle 14.55 si arriva alla Montoso, 13,200 km da percorrere con il fiato in gola sulla sua velocissima salita, dove cavalli della vettura e nervi d’acciaio sono indispensabili e la sua discesa da buttarsi a capofitto. A 1276 metri di altezza le nuvole hanno la residenza ed essendo a casa loro decidono se fare bello o cattivo tempo. La nuvolaglia bassa non scoraggia i tifosi che si sono portati sulle sue strade fin dal mattino preparandosi con plaid e generi di conforto ad assistere alla prova più iconica della provincia di Cuneo, mentre un nutrito gruppo (fra i quali l’intero staff di Sport News Immagini) è salito fino allo scollino non solo per osservare meglio lo spettacolo che raggiunge in questo punto il suo apice, quanto per l’attrazione per le offerte enogastronomiche dell’Hostaria dei Borghi, che con il suo terrazzino in legno permette di godere del passaggio delle vetture stando comodamente seduti, al riparo dalle intemperie, magari davanti a un bicchiere di genepì, godendosi lo spettacolo in tutta sicurezza. Per i concorrenti è un’altra storia. Gino e Bertinotti partono con il coltello fra i denti e il biellese recupera sull’asfalto umido 1”8 al cuneese rimandando alla prova finale la decisione di chi salirà più in alto sulla pedana di arrivo. Mentre le nuvole decidono di trasformare l’asfalto da terreno umido a fondo sempre più bagnato Bernardi stacca il terzo tempo assoluto, seguito dal solito Sergio Mano. I concorrenti scendono a Bagnolo per il riordino di un’ora e un veloce parco assistenza, in modo di dare il tempo a tutti i concorrenti di effettuare il primo passaggio sulla prova prima di tornare a scalare la montagna che divide la Val Pellice dalla Val Infernotto. Le nuvole hanno già fatto il loro dovere (o i loro dispetti) e decidono di non infierire ulteriormente sui concorrenti del Rally Valli Cuneesi. Non che ci sia il sole estivo, però almeno non c’è la pioggia battente, anche se i più decidono di partire con le gomme intermedie o i pneumatici pioggia. Così, per sicurezza. Alessandro Gino compie il suo capolavoro, rifilando 17”8 a Bertinotti (preceduto in prova anche da Bernardi) che gli consentono di tornare verso Saluzzo, in quel momento sotto un acquazzone torrenziale, con il primato in tasca. Alla fine, in Piazza Liderico Vineis, il salotto buone di Saluzzo, sotto lo sguardo austero di Silvio Pellico, sfilano i tre protagonisti di questo 15° Rally Valli Cuneesi Storico con Alessandro Gino-Daniele Michi, BMW M3, che si impongono con 20”2 su Bertinotti-Rondi, Porsche 911 RS, e 58”9 su Bernardi-Allamandi. Sulle note di We are the Champions Alessandro Gino festeggia la sua quinta vittoria al Valli Cuneesi, la seconda fra le storiche dopo quella dello scorso anno. La vittoria sicuramente più impegnativa, visto il dominio che aveva mostrato nella passata edizione; anche le vittorie fra le moderne (2017, 2018 e 2019) avevano creato meno patemi al pilota di casa, che si imponeva nella prima prova speciale, concedendo le briciole agli avversarti. Soddisfattissimo Marco Bertinotti, per la prima volta al Valli Cuneesi (avendo mancato la programmata partecipazione con la figlia Giada lo scorso anno) innamorato della prova di Valmala, quella in cui si è espresso al meglio e che, guardacaso, lo ha visto siglare i migliori tempi assoluti. Sorride anche Giorgio

Federico Bottoni, re assoluto del 6 Rally Valpolicella, Sebastiano Serpelloni fa suo lo storico

Mentre il pilota della Škoda Fabia, affiancato da Sofia Peruzzi concede pochissimi spazi agli avversari, la gara storica è un continuo avvicendarsi di piloti al vertice e alla fine premia il pilota dell’impegnativa Ford Sierra Cosworth che festeggia il suo primo successo di una ventennale carriera. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano   SAN PIETRO IN CARIANO (VR), 11 maggio – Quarta gara terza vittoria stagionale. Se vogliamo approfondire ancor di più la statistica, trenta prove 17 vittorie di speciale. L’unica gara in cui Federico Bottoni e Sofia Peruzzi non sono andati a segno è nel Rally della Marca valevole per il Trofeo Italiano Rally. E se escludiamo la gara tricolore sono sempre stati al comando della gara salvo le prime due prove speciali del Rally del Bardolino. Ci si deve attaccare alle statistiche per aver qualcosa da dire sull’equipaggio della Škoda Fabia RS Rally2 di PA Racing che anche al 6° Rally Valpolicella hanno dominato in lungo e in largo lasciando ai loro avversari solo le briciole. Che sono state raccolte principalmente da Alberto Dall’Era-Luca Beltrame, Škoda Fabia RS (alla fine staccati di 44”4 dalla vetta), i soli capaci di strappare in due occasioni la vittoria di speciale a Bottoni-Peruzzi. La seconda piazza non è arrivata su un piatto d’argento per Dall’Era-Beltrame che hanno dovuto lottare con le unghie e con i denti per contenere Giovanni Costenaro-Christian Ronzani, che hanno preceduto sul traguardo per soli 5”7; anche se dalla seconda prova di sabato mattina si sono sistemati sul secondo gradino del podio, con distacchi che spesso si misuravano in decimi di secondo. Una gara e un podio che riconcilia il giovane portacolori Hawk Racing Club con il mondo dei rally, recuperando coraggio e fiducia dopo la dura uscita di strada del Benacus. A seguire altre quattro Škoda Fabia, nelle varie versioni, a cominciare da quella di Roberto Righetti-Diego Rossi, che pagano un distacco di 57”2 dal podio, che occupano la quarta piazza assoluta, come già accaduto al Benacus e al Bardolino. Quindi Denis Francini-Flavio Sella, seguiti da Gabriele Beltrame-Massimo Falomo che hanno ragione per appena 9/10 più nuova Škoda Fabia Rally2 di Diego Zantedeschi-Stefano Righetti, riuscendo a contenere il ritorno dell’equipaggio del Verona Corse 23, attardati da un testacoda sulla Sant’Anna d’Alfaedo del mattino, costato loro 10”3 rispetto ai loro avversari. Ottava piazza per Giancarlo Cunegatti-Thomas Panato, capaci di imporsi in Classe Rally4 e fra le Due Ruote Motrici con la loro Peugeot 208 contendo Valentino Gaspari-Cristian Adami, autori con la loro Clio R3 di una buona rimonta nella giornata di sabato dopo un avvio non convincente venerdì sera. Decima piazza per la Peugeot 208 Rally4 di Diego Annechini-Fabio Andrian, autori di una gara dal doppio volto (hanno vinto quattro volte la classe Rally4 in otto prove speciali) con qualche tempo non proprio al massimo della classifica specie nelle due prove di venerdì quando hanno segnato solo il quinto tempo di Classe Rally4 in entrambi i casi. Grandissima la gara dei dodicesimi assoluti Carlo Mirici Cappa-Matteo Viviani, capaci di veleggiare fra i migliori dieci dell’assoluta con la loro Peugeot 106 Rallye A6 (noni assoluti a una prova dal termine) venendo scavalcati da tre equipaggi proprio nell’ultima prova. La classifica degli Over 55 premia Roberto Righetti che con la sua Škoda Fabia ha ragione con netto margine (2’04”) sulla meno performante Peugeot 208 Rally4 di Giancarlo Cunegatti, mentre fra gli Under 25 si è imposto Michele Bollo, affiancato da Andrea Fraccaroli, con la Renault New Clio RS Rally 5 che ha portato in 27esima posizione assoluta. Dei 69 equipaggi scattati al via di venerdì pomeriggio, cinquanta hanno concluso la gara.   Un ribaltone dopo l’altro vivacizza il quarto Valpolicella storico. Se il re della gara moderna è stato Federico Bottoni, che ha comandato dall’inizio alla fine, il rally storico ha avuto numerosi primattori e continui cambi di leadership. Si inizia con il primo colpo di scena ancora prima che si accendano i cronometri con la Ford Escort RS del favorito Marco Canteri, affiancato da Nicola Valbusa, che si spegne e non vuol saperne di entrare in prova speciale. Si parte con il successo di Cristian Gilardoni-Lucia Curti che mettono la loro Renault 5GT Turbo davanti alla Ford Sierra RS di Nicola Patuzzo-Alberto Martini per 2”6, mentre è già lontano il terzo classificato, Fabio Garzotto con Matteo Barbero alle note della Lancia Delta Integrale che paga ben 12”6. E già nella corta speciale Città di Pastrengo che conclude la prima giornata di verifica il primo ribaltone. Si impone la spettacolare BMW M3 di Nicola Bombieri-Federica Lonardi che ha la meglio per 1”7 sulla Peugeot 205 GTI di Gianni Sanguin-Enrico Gaburro, mentre a Patuzzo basta la terza piazza a 3”5 da Bombieri per prendere il comando della gara; complice una toccata della 5 GTT di Gilardoni che fa perdere 22”1 all’equipaggio della Valsenagra Corse. Si va la riposo con Patuzzo che conduce le danze con 11”3 su Garzotto a paritempo con l’interessante Ford Sierra Cosworth a due sole ruote motrici di Sebastiano Serpelloni-Mauro Marchiori. Si riparte sabato mattina con Canteri scatenato, anche se la pesante penalità pagata per non aver effettuato le prove della sera prima lo relega al 19° e ultimo posto con 8 minuti di ritardo. Il secondo tempo in prova consente a Patuzzo di consolidare la sua leadership allungando di altre 3”4 su Serpelloni; Gilardoni che riconquista la terza piazza assoluta, mentre Garzotto scivola in sesta posizione, nonostante il buon tempo in prova, per 50” di penalità. Patuzzo ribadiva la sua supremazia vincendo la quarta prova, davanti a Scerpelloni, Canteri e Giuseppe Bottoni-Massimo Boni (poi costretto al ritiro per la rottura di una pinza freni della loro Opel Kadett GT/E). In questa prova di Sant’Anna di Alfaedo l’emozione la regalava Garzotto, uscendo di strada senza danni all’equipaggio, ma con vistosi segni sulla carrozzeria della sua Delta. Percorsa in trasferimento la quinta prova speciale si tornava sulla Cona e Serpelloni sferrava l’attacco vincendo la prova davanti a Canteri rosicchiando 6”9 a Patuzzo che tuttavia in classifica manteneva ancora

Elwis Chentre quattro volte principe della Valle d’Aosta

Ennesima grande performance del pilota di Roisan che azzecca anche la scelta gomme, soffrendo nella prima speciale, solo terzo tempo e partendo lancia in resta dalla successiva Arvier, trionfando nella gara di casa per la quarta volta. Grande prestazione del ventottenne Marcel Porliod, che rovina tutto (era primo assoluto dopo due speciali) con una foratura sulla Saint Marcel, punto in cui hanno pagato dazio almeno una quindicina di equipaggi. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano AOSTA 5 maggio – Lottare contro Elwis Chentre al Rallye Valle d’Aosta è un’impresa disperata. Il furetto di Roisan, borgo sulla strada verso il Gran San Bernardo a meno di dieci chilometri da Aosta, ha vinto tutte le tre edizioni da quando la gara valligiana è risorta (anno 2022). E anche in precedenza Chentre ha sempre ottenuto il miglior risultato possibile (compatibilmente con la vettura a disposizione), a cominciare dal successo del 2009 che lo lanciò alla conquista del Campionato Rally Asfalto che non era nei suoi programmi di inizio stagione, ma convinse gli sponsor ad avere fiducia in lui. A questi risultati bisogna assommare altre due vittorie assolute al Rally de l’Evançon, tre al Jolly Rally.Anche quest’anno Elwis ha avuto al suo fianco Igor d’Herin, compagno di avventura negli altri tre successi al Valle d’Aosta e come sta dimostrando da sempre, dà la zampata quando occorre impostando poi un ritmo tale difficile da raggiungere per gli altri concorrenti.Al Valle d’Aosta 2024 Elwis Chentre e Igor d’Herin hanno concesso agli avversari una sola prova speciale, la prima quando sull’asfalto umido del mattino era facile scivolare, chiudendo terzi a 5”6 dall’astro nascente valdostano Marcel Porliod, affiancato dall’altro grande vecchio del rallismo valligiano Eric Macori. Superata la Salassi, Chentre ha aumentato il ritmo e sulla Arvier ha recuperato quasi tutto il ritardo da Porliod, preparandosi al grande attacco sulla Saint Marcel-Fenis. Che il pilota della Škoda Fabia by D’Ambra affrontava con le gomme giuste, visto che aveva sacrificato l’umida Salassi mattutina per andare all’attacco poi quando il sole avrebbe scaldato l’asfalto.Ma non ce n’è stato bisogno. Perché il principale avversario di Chentre, Marcel Porliod cadeva in trappole nella prova all’ombra del castello di Fenis era una vera ghigliottina per una quindicina di equipaggi, sconvolgendo la classifica come una gara di bussolotti. Chentre vinceva la prova davanti a Mattia Pizio e Luca Simonini, che da quel momento diventavano la seconda forza in campo, quindi Davide Porta-Andrea Quistini che iniziavano il loro duello serrato con Simone Peruccio-Federico Capilli, che chiudevano la prima tornata con 1”7 sul giovane figlio d’arte di Settimo Torinese. Le forature di Saint Marcel attardavano soprattutto Porliod che pagava 8’24” a Chentre e precipitava in 114esima posizione. Andava solo leggermente meglio ad Alberto Branche-Nadir Bionaz all’esordio con la Hyundai i20N che accusavano un ritardo di 3’56 da Chentre, dovendo dare addio ai sogni di prestazioni ai vertici della classifica.La seconda parte di gara non proponeva eccessivi sconvolgimenti. Chentre vinceva tutte e tre le prove speciali pomeridiane, e si aggiudicava agevolmente la gara con 34”7 su Pizio, seguito a 21”9 da Peruccio che aveva ragione di Porta per appena 6/10 nonostante il disperato attacco di quest’ultimo sulla Saint Marcel finale. Quindi Jacopo Bergamin-Alice Tasselli e il primo equipaggio del Michelin Trofeo Italia formato da Federico Santini-Marco Barsotti, che si comportavano un po’ come gli Chentre del Bibendum, non commettendo errori e regolando i diretti avversari del Trofeo della Casa di Clermont Ferrand, Patrik Gagliasso-Dario Beltramo, ottavi, che scavalcavano proprio nell’ultima prova Massimo Marasso-Tiziano Pieri.Marcel Porliod chiudeva 49° esimo assoluto, dimostrando ancora un buon passo nella seconda parte di gara, che gli ha consentito un buon recupero di posizioni, senza però la foga delle prime due prove, quando lottava per i vertici della classifica, nelle quali aveva segnato il primo (Salassi) e secondo tempo assoluto (Arvier). A 28 anni il pilota di Arpuilles ha tutto il tempo di dimostrare il suo valore, andando a caccia di vittorie. Come è nelle sue possibilità, viste le prestazioni sfoggiate in Valle d’Aosta, sua quinta gara con la Škoda Fabia.Da segnalare l’ottima prestazione di Fulvio Calvetti (al suo ventesimo Valle d’Aosta) affiancato dalla moglie Giulia Conti che hanno portato la loro non più giovanissima Peugeot 207 S2000 in 13esima posizione assoluta primi fra i non R5, grazie a una bella costanza di passo. Mentre Massimo Lombardi-Fabrizia Bianchetti bruciano sul filo di lana gli elvetici Gauthier Hotz-Nicolas Blanc per il successo fra le Due Ruote Motrici con la loro Peugeot 208 Rally4, dopo l’inziale dominio dei locali Simone Goldoni-Lilli Armand, primattori della categoria per quattro prove. Il velocissimo “Cave”, affiancato da Fabio Treccani ha portato la sua Peugeot 106 Rallye in 21esima posizione assolta guidando la Classe A6 da primo all’ultimo metro. La classifica Under 25 è andata a Davide Porta, che ha condotto le danze dal primo all’ultimo metro chiudendo con un vantaggio di 3’58 Gauthier Hotz, ma bisogna anche considerare la differenza di vettura che sulle ripide strade valdostane fa la differenza. Fra gli Over 55 Fulvio Calvetti ha bruciato per 4”1 Pierangelo Tasinato, con Giulia Zeffiretti alle note su Škoda Fabia con un sorpasso proprio sull’ultima Saint Marcel, dopo una sfida durata tutta la gara. Michela Betassa con Corrado Couthoud alle note sulla Peugeot 106 Rallye si è imposta nel femminile, davanti Beatrice Piffero e Christian Zanetta, dopo l’inziale dominio di Monica Caramellino-Chiara Lavagno, prima che la canavesana uscisse di strada sulla Saint Marcel mattutina.Il premio Fair Play è andato giustamente all’equipaggio Giovanni Barozzo-Simona Pizzera che si sono fermati sulla Saint Marcel del mattino per contribuire a spegnere l’incendio della Subaru Impreza di Fabio Gaudina, uscito di strada. Un gesto che non ha compromesso la gara dell’equipaggio di Twister che ha portato la propria Clio S1600 in 47sima posizione.Dei 151 concorrenti al via 113 hanno visto il traguardo. Le uscite di strada, per fortuna senza conseguenze sono state una delle cause principali dei ritiri, visto che una decina di concorrenti almeno si sono fermati anzitempo per questo motivo. Per quanto riguarda la Coppa Rally Zona-1 Elwis Chentre è

Rally Valle Arroscia, vince Araldo esalta Gangi

Il neonato rally dell’entroterra imperiese si gioca sulla sfida fra l’esperto pilota della Valle Belbo e l’astro nascente savonese. Una gara in cui c’è stato tutto, con una prova il sabato in notturna disputata sotto l’acqua fino all’asciutto della domenica. Sulle strade che hanno fatto grande il Sanremo mondiale. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano   PONTEDASSIO (IM), 29 aprile – Esordio nel panorama rallistico nazionale per il Rally Valle Arroscia, che va ad arricchire il calendario agonistico del Ponente Ligure che può contare su diversi gare come il Val Merula, il Palme, e ovviamente il Sanremo. La gara ha fatto base a Pieve di Teco, nell’entroterra di Imperia, paese che già nel passato è stato punto focale del Rallye Sanremo, di cui la gara ha sfruttato parte delle prove come Aquila, Mendatica e Rezzo.   Per essere una gara nuova buon successo di iscritti con 80 equipaggi che hanno dato la loro adesione, di cui ben 11 al volante delle grandi favorite R5/Rally2, grandi favorite per il successo assoluto e naturalmente mattatrici della classifica generale.   La gara è vissuta nel duello fra Jacopo Araldo, affiancato da Lorena Boero (che giocava in casa abitando a pochi chilometri dalle prove speciali, e avendo esordito nel mondo dei rally proprio nella prova di Mendatica) e il giovane savonese Federico Gangi, alla sua prima esperienza con la Škoda Fabia R5, affiancato da Andrea Ferrari. Gangi è subito partito all’attacco siglando il miglior tempo nel primo passaggio sulla prova di sabato pomeriggio, ribandendo la leadership anche nella ripetizione notturna, così da andare al riposo con 2”6 su Araldo, seconda forza in entrambe le prove. E sono bastati i riscontri cronometrici della prima giornata per fare capire a tutti che la gara si sarebbe giocata fra loro due. In terza piazza il veterano Vittorio Cha, con Antonello Moncada al quaderno delle note della Citroën C3 R5, i quali, essendo fra i promotori del rally, hanno preferito una condotta spettacolare piuttosto che una guida redditizia che li avrebbe forse avvicinati maggiormente ai due in fuga. Ma il pubblico ringrazia, numeroso anche a tarda ora. A completare il quadro dei migliori ecco in quarta posizione la Škoda Fabia di Jacopo Bergamini e Alice Tasselli, quindi lo scatenato Danilo Ameglio, al volante dell’eterna Peugeot 106 A6, e la determinatissima figlia Michelle (come la Mouton, per intenderci) a dare il ritmo. Primo delle Due Ruote Motrici e siderale nella cavalcata.   Come direbbe Scarlett O’Hara (Rossella per il pubblico italiano) in Via col Vento “domenica è un altro giorno” e Jacopo Araldo applica il proposito in tutte le sue forme. Partendo all’attacco sulla prova mattutina di Mendatica e rovescia a suo favore la posizione mantenendo il comando fino alla pedana di arrivo di Pieve di Teco. Alle sue spalle Gangi-Ferrari, che ormai non hanno più nulla da temere dagli altri concorrenti, sempre più distanziati, visto il giovane portacolori della New Racing for Genova sigla tre volte il secondo tempo, immediatamente alle spalle di Araldo e ancora una miglior prestazione assoluta. Da rimarcare il fatto che Federico Gangi, ventidue anni compiuti da poco, fosse alla prima esperienza con una vettura di Classe R5/Rally2 e appena salito al volante ha subito siglato il miglior tempo alla prima speciale.   A seguire Jacopo Bergamini-Alice Tasselli, Škoda Fabia Rally2 evo che sfruttano a dovere l’incertezza di Cha-Moncada per salire sul terzo gradino del podio domenica di prima mattina, e poi tengono la posizione fino al termine. Precedendo proprio i due locali, Vittorio Cha-Antonello Moncada, terza forza in campo per gran parte del rally, che escono con un tempo alto nella prima speciale mattutina di Mendatica “abbiamo dormito un po’ troppo e abbiamo perso tre posizioni in un colpo solo” commentano i due portacolori di Alma Racing che con un attacco all’arma bianca ne recuperano due con un gran sorpasso nell’ultima prova. Chiudendo ad appena 15”1 dal podio.   A chiudere i migliori sei della classifica assoluta ci pensano Alberto Biggi-Alessandro Cervi, Škoda Fabia Rally2 evo che hanno ragione per appena 4”5 di Corrado Garuti-Simone Bevilacqua che domenica mattina prendono il comando della classifica Due Ruote Motrici con la loro Peugeot 208 Rally4, scavalcando un comunque velocissimo Danilo Ameglio con la figlia Michelle alle note settimo assoluto e primo di Classe A6. Il duello fra Garuti e Ameglio è valso anche il primato fra gli Over 55. La classifica femminile è andata a Esmeralda Giordano affiancata da Jessica Femia sulla MG ZR 105 con la quale ha conquistato la vittoria in Classe N1 e un bel quinto posto fra gli Under 25. Degli ottanta equipaggi iscritti 63 hanno visto il traguardo di Pieve di Teco.

Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino inaugura la mostra “Ayrton Senna Forever”

Dal 24 aprile al 13 ottobre 2024 la più grande e completa esposizione di vetture, memorabilia e libri, scatti fotografici mai realizzata. Nella ricorrenza dei trent’anni della scomparsa di Ayrton Senna, il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile dedica al pilota brasiliano una grande mostra che, della sua vita, intende approfondire due aspetti: la storia sportiva del campione e quella privata di un uomo che ha conquistato il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo. Foto MAUTO/Cosimo Maffione Torino, 23 aprile 2024 – Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1, la mostra AYRTON SENNA FOREVER – in programma al MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024 – raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera, dalla prima Formula Ford all’ultima Williams. Le vetture saranno corredate da documenti, pubblicazioni e memorabilia: tra questi, la più completa raccolta delle tute da corsa e dei caschi del pilota e un’ampia selezione di tutte le pubblicazioni uscite, nel mondo, su Ayrton Senna. Il filo rosso della carriera sportiva del pilota si arricchisce di elementi intimi e personali, restituiti al pubblico attraverso l’ampia documentazione riunita negli spazi del Museo dell’Automobile. Tra filmati in Super8 e installazioni audiovisive, spiccano le centinaia di fotografie scattate dai più grandi autori dell’epoca che contribuiscono a costruire un ritratto a tutto tondo di Ayrton Senna: dall’amico e fotografo Angelo Orsi a Keith Sutton, da Ercole Colombo a Bernard Asset, da Steven Tee a Rainer Schlegelmilch. “E sono già passati trent’anni. Ma il mito di Ayrton Senna è sempre più vivo. Lo riportiamo tra noi con una rilettura monografica di ampia visione curata da Carlo Cavicchi: la mostra, il testo, i talk. AYRTON SENNA FOREVER è un palinsesto narrativo appassionante e rigoroso, che proietta sul MAUTO la storia e le vicende di Ayrton Senna, grande brasiliano, straordinaria e inarrivabile figura, pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare, divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine, che lo ha trasfigurato nell’epica icona di sé stesso, proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca”. Benedetto Camerana, Presidente Museo Nazionale dell’Automobile “È molto emozionante vedere come il popolo italiano ricordi il pilota brasiliano con grande affetto e, oltretutto, gli renda un bell’omaggio come questo“. Hadil da Rocha-Vianna, Console Generale del Brasile “Sono stati otto intensi mesi di lavoro ma il risultato finale credo che possa regalare ai visitatori della mostra un ricordo del grande asso brasiliano davvero esaustivo e coinvolgente. Lui, sempre esigente e pignolo, lo avrebbe voluto così, ed è stato il traguardo che abbiamo cercato sin dall’inizio”. Carlo Cavicchi, curatore della mostra “Ci auguriamo che questa mostra inedita, colma di oggetti personali, attrezzature e auto preservi la storia e tramandi l’eredità di Ayrton che fino a oggi è stato un’ispirazione sia per gli appassionati che lo hanno visto correre sia le nuove generazioni. Portare una mostra di queste dimensioni ai fan in Italia e nel mondo è una gioia per la nostra famiglia, che ha radici in Italia”. Bianca Senna, CEO di Senna Brands e nipote del pilota Il Sindaco di Torino sottolinea come la mostra “Ayrton Senna Forever”, ospitata dal Museo Nazionale dell’Automobile, sia un’occasione preziosa per torinesi e turisti di ripercorrere la storia di un campione che non ha mai abbandonato, anche dopo la sua tragica scomparsa, il cuore di tantissime appassionate e tantissimi appassionati. Il Sindaco ha inoltre ribadito come la mostra si inserisca pienamente nella grande storia di legami profondi tra la città e gli sport motoristici, aggiungendo un tassello ulteriore alla ricca programmazione culturale del Museo Nazionale dell’Automobile e dell’intero territorio. L’ALLESTIMENTO E I MATERIALI ESPOSTI Uno straordinario allestimento – progettato dall’architetto Francesco Librizzi – si sviluppa su una superficie di 1500 metri estendendosi anche alla Piazza del Museo nella quale campeggia una suggestiva installazione: la pelle vetrata diventa la bandiera del Brasile che sventola tra le mani di Senna dopo ogni vittoria. Il tema visivo che ha ispirato l’allestimento dello spazio dedicato alla mostra è invece quello della griglia di partenza. Le macchine schierate come un esercito di terracotta: possiamo immaginare – intorno a loro – i meccanici, le ombrelline, gli ospiti vip, le pubblicità. L’illuminazione è impattante, predominano fasci di luce bianchi e neri per accentuare la sensazione di partecipare a una gara, con riflessi sulle vetture studiati per farle apparire quasi in movimento come durante una corsa. In esposizione tutte le vetture guidate da Senna: due kart degli esordi nel mondo delle corse (1978-1982); nove monoposto, dalla prima Van Diemen RF82-Ford del 1982 all’ultima Williams FW16-Renault del 1994; la strepitosa Mercedes 190 numero 11 con cui Senna nel 1984 vinse la Race of Champions davanti a Lauda; due showcar, perfette riproduzioni delle originali McLaren MP4/4-Honda e McLaren MP4/6-Honda posizionate fuori dall’ingresso della mostra. Tutte le tute, tutti i caschi, i sottocaschi, i cappellini e i guanti da lui indossati nelle gare di karting, F3 e F1; accessori e parti meccaniche delle sue auto, come pneumatici, flaps, motori, il volante Nardi della McLaren MP4/6 del 1991 e il piantone della Williams Renault del 1994; la moto a lui dedicata dalla Ducati e la bicicletta “Senna” della Carraro. Tra i moltissimi oggetti personali e altre curiosità anche il contratto tra Ayrton Senna e la squadra DAP nel 1978, lettere personali e di auguri, le bottiglie Magnum Moët & Chandon autografate, orologi, coppe, medaglie, il computer per la telemetria e il monitor Williams FW16. L’esposizione prosegue con 114 fotografie, selezionate da Carlo Cavicchi e dal Direttore Lorenza Bravetta tra oltre 12 mila scattate dai più grandi fotografi dell’epoca: Angelo Orsi, Bernard Asset, Ercole Colombo, Martyn Elford, Rainer Schlegelmilch, Steven Tee, Keith & Mark Sutton, a cui si aggiungono quelle degli archivi di Autosprint, Motorsport Images e LAT Images. E poi tutti i libri usciti nel mondo su Senna, in tutte le lingue e ancora 20 corner posizionati in ordine sparso all’interno degli spazi che rappresentano e raccontano episodi meno noti e importanti della vita di Senna, mai inseriti nelle sue biografie e

Il Costa Smeralda incorona Lucky, il Prealpi Orobiche Marco Colombi

Il fine settimana rallistico approda in Costa Smeralda per la seconda gara del Campionato Italiano Rally Autostoriche e al Prealpi Orobiche, terzo appuntamento della Cioppa Rally Terza Zona. In Sardegna festival delle penalità. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano   PORTO CERVO (SS), 21 aprile – Le due gare che hanno caratterizzato il fine settimana rallistico italiano hanno avuto uno sviluppo diversissimo. Il Costa Smeralda ha visto un duello serrato fra Lucky e Matteo Musti, conclusosi solo all’ultima speciale. Dominio pressoché incontrastato al Prealpi Orobiche di Marco Colombi che fa sue cinque delle sei prove speciali, mantenendo la testa dal primo all’ultimo metro. In Costa Smeralda è interessante notare come metà dei concorrenti giunti al traguardo siano incappati in penalità (23 su 46) e ben 23 equipaggi abbiano accusato penalità per eccesso di velocità nella slow zone. Una stupida follia.   Le penalità disegnano la classifica del Costa Smeralda. Lucky-Musti 2-1. Anzi. 1-2. Nel senso che la doppia penalità pagata da Musti fa perdere al pavese il successo, mancato per appena 6”9. Anche Lucky è incorso in una penalità, che gli ha fatto trattenere il fiato fino al palco arrivi di Porto Cervo. Il Rally Costa Smeralda è stato una gara tirata dall’inizio alla fine con tre diversi vincitori di prove speciali (Valter Pierangioli, Matteo Musti e Lucky) altrettanti leader di classifica assoluta e cinque cambi di vertice della classifica. Il risultato della gara, come si è detto, è stato condizionato dalle penalità. Per Matteo Musti un ritardo al C.O. della prova di San Pasquale e una partenza anticipata sulla Badesi. Lucky ha pagato un “eccesso di velocità” nello “slow zone” nella speciale di Figuraja e ciò è veramente un controsenso visto che stiamo parlando di una gara di velocità. Un’altra follia folle delle menti della Federazione. La gara ha visto scattare sulla prima prova Valter Pierangioli-Arianna Ravano che con la loro Sierra Cosworth staccano il miglior tempo sulla prova di apertura San Pasquale, lasciando a 5”1 la Porsche Carrera RS di Giovanni Nucera-Christian Soriani, quindi Lucky-Fabrizia Pons con la Lancia Delta HF Integrale e Matteo Musti-Agostino Benenti, Porsche Carrera RS. Già nella prova successiva avviene il primo ribaltone di classifica con Lucky che vince la prova e va al comando. Ma non c’è pace in graduatoria e sulla ripetizione della San Pasquale Musti sigla il miglior tempo davanti a Pierangioli, che si riprende il comando della classifica, davanti a Lucky e Musti, che paga la prima penalità. La serata di venerdì si chiude con Musti nuovamente primo a Luogosanto, rosicchiando 3”9 a Lucky che ripassa ala comando scavalcando Pierangioli, costretto al ritiro. La giornata di sabato vede subito Musti all’attacco (vince quattro prove su sei), ma complice la seconda penalità Lucky (vincitore delle altre due prove) tiene il comando fino alla PS 8; Musti passa al comando a Badesi, anche se solo con 2/10 su Lucky. I 14,490 km della Figuraja finale decretano il successo di Lucky-Pons per 6”9 su Musti, quindi Nucera-Soriani a 1’24”, seguiti da Sergio Galletti-Mirko Gabrielli, all’esordio sulla Subaru Legacy e in quinta posizione Emanuele Farris-Giuseppe Pirisinu, su Porsche 911 SC. I successi di raggruppamento vanno a Giuliano Palmieri-Lucia Zambiasi (Primo), nonostante una toccata alla loro Porsche 911 S. Il Secondo è di Musti, il Terzo vede vincenti Natale Mannino-Giacomo Giannone e il Quarto va ai vincitori assoluti Lucky-Pons. Il Trofeo A112 Abarth ha come incontrastato dominatore Marcogino Dall’Ovo-Manuel Piras.   Prealpi Orobiche: Marco Colombi dall’inizio alla fine. Successo perentorio di Marco Colombi e Angelica Rivoir che mettono la loro firma su cinque delle sei prove speciali rimanendo in testa alla gara dalla prima all’ultima prova speciale. In questo modo i due portacolori del Rally Club Selvino bissano il successo del 2018 e scavalcano nell’albo d’oro papà Fabrizio che il Prealpi Orobiche lo aveva conquistato nel 1987 con la Lancia Rally. Una gara che Marco Colombi conosce bene, per averla disputata 15 volte, la prima nel 2003, avendo ottenuto risultati contrastanti fatto di ritiri e posizioni sul podio. Un bel successo per la coppia bergamasca che tornava in prova speciale dopo quasi un anno, dal Lana 2023, e con un passo che non è stato contrastabile dagli avversari. Colombi-Rivoir sono andati subito al comando nella corta speciale di Altino che venerdì sera apriva le danze, per poi rimanerci sino al termine nonostante una leggera scodata sulla Valseriana che apriva le ostilità di domenica mattina (prova comunque vinta con 11” di vantaggio Ilario Bondioni-Elia Ungaro, loro maggiori avversari) e qualche scelta di gomme non proprio perfetta. Bondioni-Ungaro alla fine chiudono secondi assoluti, e unici a impensierire Colombi-Rivoir con un attacco determinato nell’ultima prova speciale, strappando il miglior tempo a Colombi e recuperando in un sol botto 10”2. Non sufficienti però a ribaltare la classifica che va al pilota preparatore con 7”2 di vantaggio. Il terzo gradino del podio è rimasto per tutta la gara saldamente nelle mani di Mirko Farea-Nicolò Gonella, che non hanno avuto problemi a contenere gli assalti di Ilario Nodari-Danilo Fappani, lontani dal podio per 7”5. Per Nodari, comunque, un buon rientro in prova speciale dopo un’assenza di oltre un anno che durava dal Mille Miglia 2023. La classifica della gara vede ai primi 15 posti le vetture della classe R5/Rally2 (tutte Škoda salvo la Volkswagen Polo GTI di Gianluca Luchi-Nicole Mille) seguita dalla Renault Clio S1600 di Luca Sassi-Maurizio Manghera che dopo una bella battaglia durata tutta la gara chiudono 15esimi assoluti e primi di categoria precedendo di appena 3” la vettura gemella di Alessandro Casano-Federico Capilli, cui non è bastato il forcing finale per ribaltare la situazione di classifica. Dei 126 equipaggi iscritti 94 hanno concluso la gara. Fra i ritirati Andrea Spataro-Alessia Muffolini e il locale Michele Gregis con Fabio Cortinovis alle note.    

Elwis Chentre, re della Zona al #RA Rally Regione Piemonte

Il pilota valdostano si impone con autorevolezza nella gara regionale, come la Somaschini nel femminile. Doretto fa suo lo Junior all’ultima prova, mentre i monomarca Toyota e Suzuki vanno rispettivamente a Lo Cascio e Dallapiccola. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano ALBA (CN), 13 aprile – Ovviamente tutti guardavano a lui. Elwis Chentre era il favorito numero 1 per la classifica della Coppa Rally di Zona-1. Con un palmares lungo quanto un’autostrada, il valdostano domina da anni le gare in zona, non trovando budget sufficiente per uscire dai ristretti confini del Nord-Ovest. E nel passato, quando lo ha fatto, ha dimostrato tutto il suo talento. Per rimanere al solo 2024, ha già posto la sua bandierina sul Rally Vigneti Monferrini, prima gara di Zona 2 dell’annata in corso. Al Rally Regione Piemonte (quest’anno unificato fra gara CIAR e CRZ, scegliendo il format più lungo, quindi più impegnativo per chi partecipa al Nazionale, ma anche più divertente), Chentre, affiancato da Massimiliano Bay, ha ritrovato parte dei suoi avversari del Monferrini, in particolare i tre moschettieri del Michelin Trofeo Italia, Patrick Gagliasso, Federico Santini e Massimo Marasso. Il pilota portacolori di New Driver’s Team ha disputato l’ennesima gara capolavoro, spingendo al massimo dove si poteva, e viaggiando di conserva, dove c’era il rischio di volare fuori, su strade ricoperte di quella polvere che caratterizza le colline delle Langhe. E ciò risulta evidente dall’analisi cronometrica con Chentre che stacca il miglior tempo in cinque delle nove prove regolarmente disputate, lasciando agli altri concorrenti il brivido di correre il rischio nelle prove più insidiose. Infatti, segna il quinto tempo di CRZ sulla Diano D’Alba-1 (Chentre transita poco dopo il gran cappottone di Nucita), controllando però sempre la situazione e mantenendo la leadership di CRZ per tutta la durata del rally.La sfida si è concentrata alle spalle di Chentre in particolar modo fra Patrick Gagliasso-Dario Beltramo sulla Škoda Fabia di Roger Tuning (che ha chiuso a 14”2 da Chentre) e Fabrizio Santini, con a fianco la sorella Tatiana, sulla Škoda Fabia di Trico che chiude a 18”4 dal valdostano. Entrambi velocissimi, ma mai in grado di mettere in crisi Chentre (alla fine 13° assoluto) che per tutta la gara ha dimostrato di avere perfettamente sotto controllo la situazione.La quarta piazza di CRZ va a Marcel Porliod-Eric Macori (quest’ultimo con un passato a fianco di Chentre) che solo raramente è riuscito a insidiare la posizione di Gagliasso e Santini, da cui è rimasto staccato di 13”4. Ottenendo comunque un buon risultato essendo alla sua quarta gara sulla Škoda Fabia. Seguono Massimo Marasso-Luca Pieri, rallentati da un tempo imposto anomalo e Davide Porta-Andrea Quistini che con la loro Volkswagen GTI interrompono la lunga sequela di Škoda Fabia. Raccolgono punti anche Cristiano Fenoglio-Marco Rosso, settimi, e Angelo Morino-Mara Miretti. Punti doppi, visto che il Rally Regione Piemonte aveva coefficiente 2. Lo Junior a Doretto, il femminile alla Somaschini. Il #RA Rally Regione Piemonte era anche la gara di apertura del Campionato Italiano Assoluto Junior. Al via da Alba con le loro Clio Rally5 si sono presentati dieci concorrenti e alla fine delle prove speciali a emergere sono stati Mattia Doretto e Marco Frigo, per appena 3/10 su Marco Zanin-Mattia Pizzol, un distacco che la dice lunga su quanto sia stata tirata la gara. Una vittoria quella di Doretto-Frigo, maturata nella seconda giornata di gare, grazie a un gran recupero nelle ultime tre prove speciali, regolarmente vinte. E con un gran colpo di reni nell’ultima prova, allo start della quale Doretto era secondo staccato da Zanin di 4”6, riuscendo a ribaltare il risultato a suo favore. Dopo i due mattatori della classifica Junior si classificano Andrea Boatti-Manuela Bellati a 43” dai vincitori. A condurre le danze per le prime sette prove erano stati Igor Iani-Davide Cecchetto, che fino a quel momento avevano lasciato solo una prova agli avversari, prima di uscire di strada a Loazzolo. A quel punto a prendere il comando delle operazioni erano Fabrizio Dei Ceci-Nicolò Lazzarini, vincitori della prova di Cossano-Mango del sabato e più veloci inseguitori di Iani che mantenevano il comando per due prove prima di compiere un dritto nella speciale di Vesime, penultima della gara, perdendo 1’46” da Iani e scivolando in quarta posizione, senza più avere speranze di podio. Rachele Somaschini fa sua la classifica rosa. Vittoria di forza e d esperienza di Rachele Somaschini, affiancata da Nicola Arena, che piazza la sua Citroën C3 Rally2 in cima alla classifica femminile concedendo una sola prova alle avversarie (la Loazzolo che va ad Arianna Doriguzzi), chiudendo 37esima assoluta. Alle sua spalle con un ritardo netto di 1’00” c’è proprio Arianna Doriguzzi con al Elena Sica al quaderno delle note della sua Škoda Fabia Rally2 evo, che non fa fatica a contenere gli attacchi di Michela Betassa-Tiziana Giaj Gianetto brave a portare al traguardo in ottima posizione la loro piccola Peugeot 106 Rallye N2. Delle dieci Pink Ladies al via concludono in sei. Fra le ritirate Maira Zanotti-Tania Bernardi ferme per uscite con la loro Toyota GR Yaris al primo passaggio al dosso di Diano e Sara Carra-Sara Torrielli, ritirate anche loro per un’uscita di strada che con la loro Škoda Fabia Rally2 evo erano state le principali inseguitrici della Somaschini. Nei trofei giapponesi la spuntano Salvatore Lo Cascio (Toyota) e. Dallapiccola (Suzuki). Tredici i concorrenti della Toyota GR Yaris Rally Cup al via stagionale proprio ad Alba. Il successo va ai siciliani Salvatore Lo Cascio-Gianfrancesco Rappa, che si impongono con un margine di appena 1”7 sui toscani Tomas Paperini-Andrea Gabelloni e con 20”8 su Jacopo Facco-Nicola Doria. Il successo dell’equipaggio portacolori di Island Motorsport arriva con un bell’aumento di ritmo nella seconda parte della giornata di sabato e un gran sorpasso nella prova finale iniziata con 4”3 secondi di ritardo e vinta staccando di 6” netti Paperini. Dei 13 partiti hanno concluso in otto, con la sola Maira Zanotti per uscita di strada.Sempre per sfidare la cabala sono 17 i concorrenti della Suzuki Rally Cup al via. A spuntarla su traguardo

Rally Regione Piemonte, un Promozione incandescente esalta Signor, il Due Rote Motrici è terreno privato di Pisani

La spettacolare gara valida per il CIAR-Sparco non oscura le categorie cosiddette minori che offrono un grande spettacolo. Nel Promozione Marco Signor deve vedersela con lo sloveno Avbelj prima di riuscire a vincere bissando il Ciocco. Apparentemente più facile il successo di Pisani, anche lui alla vittoria numero 2 nel 2 Ruote Motrici, con un lungo brivido per il cambio che ha fatto le bizze . Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano ALBA (CN), 13 aprile – Se il Campionato Italiano Assoluto Rally si presentava al via del Rally Regione Piemonte piuttosto incandescente, con 28 iscritti, ma solamente tre, massimo quattro candidati al successo in gara (Crugnola, Basso, Nucita e Campedelli), il Campionato Italiano Rally Promozione si è presentato ad Alba addirittura fiammeggiante, con i suoi 18 iscritti, fra i quali i primi quattro classificati al precedente Il Ciocco, ovvero Marco Signor, Luca Bottarelli, Giacomo Scattolon e Roberto Daprà, oltre a piloti che puntano in alto quali lo sloveno Boštjan Avbelj, campione di categoria in carica, Rudi Michelini, Ivan Ferrarotti, e Francesco Aragno.Solo per fare dei nomi. Comprese le due rappresentanti femminili Rachele Somaschini e Sara Carra. Scorrendo l’elenco iscritti al CIRP ad Alba non si sono presentati Andrea Mabellini, che ha giustamente preferito confrontarsi sul palcoscenico europeo del Rally di Ungheria, Damiano De Tommaso il cui programma si è già fermato e Fabio Angelucci.Dopo le dieci prove speciali sparse nelle colline di Valle Belbo e dintorni il successo va a Marco Signor, affiancato da Daniele Michi, che bissa il successo de Il Ciocco, mettendo in cascina anche i 2 punti della Power Stage albese. Con 32 punti e dieci di vantaggio sul più vicino inseguitore il pilota della Škoda Fabia di Sama Racing ha già preso il largo. Se non è un tentativo di fuga questo poco ci manca. Signor e Michi hanno conquistato il primato di categoria salendo sul podio finale di Alba con 41”5 di vantaggio su Giacomo Scattolon-Gabriele Zanni che dopo il terzo posto della Garfagnana e il secondo delle Langhe si candidano come i più autorevoli inseguitori di Signor con la loro Citroën C3.Com’era prevedibile l’avversario più pericoloso per il veneto è stato lo sloveno Avbelj, con a fianco Damijan Andrieka, con la Škoda di MS Munaretto che a Il Ciocco si era dimostrato il più veloce di tutti, andando anche a insidiare le posizioni da podio dell’assoluta. Al Rally Regione Piemonte, dopo l’iniziale primato di Signor nelle prime due prove serali del venerdì sera, Avbelj ha iniziato il suo attacco sulla San Donato siglando il miglior tempo di Promozione e portandosi a soli 2”2 da Signor. Sabato mattina lo sloveno continua il suo forcing staccando il miglior tempo per tre prove consecutive e prendendo il comando sulla Cossano Belbo mattutina, arrivando fino a occupare la terza piazza del podio assoluto fino alla clamorosa uscita nell’ultima prova speciale Loazzolo, quando era terzo assoluto primo del Promozione con 5/10 su Campedelli (con cui era in lotta per il podio) e 6”3 su Signor.Questi due piloti sono stati i grani protagonisti del Promozione con sei prove vinte dallo sloveno e quattro dal veneto.Uno dei certi protagonisti nella lotta per il podio è stato sicuramente Luca Bottarelli, con Manuel Fenoli al quaderno delle note, che viaggiava di pari passo con Scattolon, al punto di essere terzo di Promozione con 4” di vantaggio sul pilota della Citroën dopo cinque prove speciali. Prima di incappare in un’uscita di strada sulla Vesime che ha innescato un incendio che ha mandato in fumo sia la sua bella prestazione sia la Škoda Fabia. Peccato perché il 27enne lombardo, dopo il bel secondo posto del Ciocco era uno dei più seri antagonisti di Signor.Il terzo posto, con l’uscita di scena di Avbelj e Bottarelli è stato ereditato da Alessandro Re con Marco Vozzo al quaderno delle note della sua Volkswagen Polo, che ha chiuso a soli 8”5 da Scattolon grazie a un finale in cui ha sempre preso più confidenza con la vettura. Per poi vivere un brivido bollente nel trasferimento finale quando si è incendiata una pinza dei freni che ha rischiato di bruciare gara e vettura. Fortunatamente nulla di tutto ciò è accaduto.Fuori dal podio Francesco Aragno-Giancarla Guzzi che bruciano sul palco di Alba per appena 2” Ivan Ferrarotti-Massimo Bizzocchi e precedono più nettamente Antonio Rusce-Giovanni Maifredini. Dei 18 iscritti alla gara nel Promozione, 14 hanno visto il palco arrivi di Alba. Due Ruote Motrici, l’unico avversario di Gianandrea Pisani è il cambio. Ha rischiato grosso Gianandrea Pisani al Rally Regione Piemonte, quando si è trovato con il cambio bloccato dopo la prova di Loazzolo-2, che i meccanici di Lion Team sono riusciti a sostituire durante il successivo parco assistenza evitando al toscano anche la minima penalità. Per il resto la gara di Pisani è stata perfetta, assicurandosi il successo in sette delle nove prove regolarmente disputate e lasciando alla concorrenza solo i due passaggi sulla infida Diano D’Alba, la prova che ha visto le uscite più spettacolari. Uno dei due passaggi sulla Diano D’Alba (il secondo) è andato a Giorgio Cogni, affiancato da Simone Brachi, che con una buona costanza di prestazioni ha chiuso alla fine a soli 25”1 da Pisani, mentre la terza piazza va a Christofer Lucchesi-Enrico Bracchi che pagano a Pisani 59”8.Fra i ritirati Edoardo De Antoni-Federica Mauri, che dopo un sabato sofferto, ma erano pur sempre terzi di Due Ruote Motrici, con un grande passaggio sulla Diano mattutina riuscivano a scavalcare Cogni sistemandosi al secondo posto di 2RM. Rovinando purtroppo tutto immediatamente dopo con un’uscita di strada nella successiva Cossano Treiso. Dei 13 iscritti al Campionato Italiano Assoluto Due Ruote Motrici al via di Alba nove hanno visto il traguardo.

Le colline delle Langhe promuovono Giandomenico Basso al Rally Regione Piemonte

Una gara ricca di colpi di scena che mette fuori gioco Nucita, per uno spettacolare cappottone nel classico dosso di Diano e attarda anche Crugnola per una divagazione a Loazzolo. La vittoria del veneto della Toyota GR Yaris (la prima su asfalto in Italia per la vettura giapponese) accende ulteriormente il tricolore. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano ALBA (CN), 13 aprile – L’armata giapponese del generale Giandomenico Basso, contro Andrea Crugnola. Due campioni molto esperti, seppur di generazioni diverse, che hanno a disposizione le migliori macchine del lotto. Le uniche con i crismi dell’ufficialità. E dopo quanto si era visto già al Ciocco, prima prova del Campionato Italiano Assoluto Rally-Sparco, anche il Rally Regione Piemonte, per tutti l’Alba, ha confermato che il tricolore sarà lotta fra questi due protagonisti, con il possibile, ma non troppo probabile inserimento di qualche altro contendente, nella fattispecie Andrea Nucita, se riuscirà a non cadere in errori che gli sono finora costati due ritiri nelle gare di stagione.Il Rally Regione Piemonte double face, gara valevole per il CIAR e #RA sperimentale con l’unica presenza, seppur di prestigio di Andreas Mikkelsen con la Hyundai i20 Rally1 del mondiale, è vissuto inzialmente sul triello, come sarebbe piaciuto al regista Sergio Leone, Crugnola-Basso Nucita.E gli altri concorrenti a inseguire. Fin dalle prove di qualificazione, con Crugnola che impone il suo ritmo, a dimostrazione di voler continuare il dominio che ha sulle strade del tricolore negli ultimi tre anni. Alle sue spalle un determinato Nucita a 0”104 millesimi, mentre Basso è solo sesto a 1”151, ma la gara inizia solo in serata. Le prime tre prove della giornata vedono Crugnola far sue le prove di Santo Stefano (Power Stage che vale 2 punti per l’Italiano, che potrebbero risultare determinanti a fine stagione) e Cossano Belbo, mentre Basso chiude la giornata in bellezza segnando il miglior tempo a Trezzo Tinella. Dopo tre prove, per appena 15,53 km di speciali, la classifica è molto compatta e vede Crugnola, affiancato da Pietro Elia Ometto sulla Citroën C3, davanti con 1”9 di vantaggio su Basso, con Lorenzo Granai sulla Toyota GR Yaris R5, e 2”5 su Nucita, secondo tempo nella Power Stage e terzo assoluto a soli 2”5 che condivide la Hyundai i20 R5 con Rudi Pollet. Quarta posizione per il francese Stephane Lefebvre, navigato da Antony Harmand, che ha sofferto problemi alla valvola pop-off della sua Citroën C3. Il francese paga a Crugnola 4”6 e precede Marco Signor-Daniele Michi, Škoda Fabia R5, primi del Promozione.È la classica prova di Diano D’Alba, apertura del sabato mattina, con il suo famosissimo dosso a dare il primo volto delineato alla classifica assoluta, non tanto perché Basso recuperi 1”1 a Crugnola, portando il suo ritardo a soli 8/10 nei confronti del varesino, quanto per il gran rotolone al dosso di Diano che mette fuori dai giochi Nucita. Nello stesso dosso vola anche Maira Zanotti, anche lei costretta allo stop.Crugnola spinge forte nelle due prove successive e chiude la tornata mattutina con 11”8 su Basso e 17”9 che ha ora 5” di vantaggio sugli sloveni Bostjan Avbelj-Damijan Andrejka, saliti al comando del Promozione.La prova di Loazzolo è quella che dà il volto definitivo alla classifica del 18° Rally Regione Piemonte. Crugnola commette uno dei suoi rari errori ed esce di strada impiegando oltre tre minuti a ritornare sulla sede asfaltata e precipitando in 32esima posizione assoluta a tre minuti esatti dal leader Basso. La speciale è vinta da Stephane Lefebvre, davanti a Signor per 6/10, mentre Basso è sesto a 3”8.La posizione in classifica del veneto è ora molto solida. È vero che ha solo 2”3 sul francese della Citroën, ma ai fini del CIAR Lefebvre è trasparente. Il suo avversario principale è lo sloveno Avbelj, che insegue a 10”7 impegnato a mantenere la posizione di leader nel Promozione.Le successive tre prove dicono poco in termini di classifica, salvo che Crugnola continua a essere velocissimo determinato nonostante la botta, vincendo la speciale di Diano D’Alba; il dosso di Diano è terribile anche al secondo giro, visto che fa cadere in trappola Sara Carra e Stefania Torrielli. La curva traditrice di Crugnola a Loazzolo butta fuori strada nel secondo gira anche la Škoda Fabia di Roberto Daprà e Luca Guglielmetti. Il Rally Regione Piemonte si conclude, con il solito ritardo in pedana che contraddistingue da sempre la gara albese, con Basso vincitore con 3”1 su un poco soddisfatto Lefebvre. Tormentato da problemi per tutta la gara in cui avrebbe voluto iscrivere il suo nome in un albo d’oro che propone nomi come Basso, Crugnola, il russo Gryazin, Luca Rossetti, Craig Breen, e sua maestà Sébastien Loeb. Andrea Crugnola chiude tredicesimo, non è soddisfatto, ma è sereno, Ha dimostrato di essere velocissimo, probabilmente il più veloce, avendo vinto cinque delle dieci prove speciali. Un errore ci sta e il Campionato Italiano Assoluto Rally-Sparco non è compromesso. Attualmente è terzo preceduto di otto punti da Basso e di quattro da Campedelli. La regola del CIAR prevede un massimo di sei presenze su sette gare e una di scarto. Che per il varesino potrebbe essere Alba.Più difficile la situazione per Andrea Nucita che ha collezionato due ritiri nelle ultime due gare (una non valida per il CIAR) pur collezionando un ottimo quarto posto al Ciocco e una rovinosa uscita di strada in Piemonte. Attualmente è settimo e la strada del CIAR è ancora lunga e promette tante sorprese.Le prime due gare del tricolore hanno riportato una bella battaglia anche fra le case automobilistiche con Toyota ufficialmente impegnata, Citroën con una vettura al top e Hyundai seguita ad alto livello. E Škoda che fa il bello e cattivo tempo nel Promozione, fra i produttori di pneumatici domina Pirelli con Michelin che per ora si affida al solo Nucita, MRF che studia con Andreucci per il prossimo anno.Dei 157 iscritti (compreso Mikkelsen) hanno concluso in 112. Oltre al norvegese.