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Giovanni Trentin tra il Terra e il WRC con ACI Team Italia: “sarà un bel salto, ma zero pressioni”

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BISORI PUNTA ALL’ITALIANO JUNIOR MX CON JTEAM

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MILLIONAIRE RACING TEAM 2025: PASSIONE, IMPEGNO E NUOVE SFIDE

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Ott Tänak (EST) and Martin Järveoja (EST) of team HYUNDAI SHELL MOBIS WORLD RALLY TEAM perform during World Rally Championship Sardinia in Alghero, Italy on May 31, 2024 // Jaanus Ree / Red Bull Content Pool // SI202405311675 // Usage for editorial use only //

Rally Italia Sardegna: pronta la 22ma edizione

93° Rallye Monte-Carlo: sventola il tricolore, ma è quello francese e non quello italiano (prima parte)

Nel terzo millennio i colori italiani sono stati poco vincenti nella gara monegasca non riuscendo a ripetere le gesta di piloti mitici quali Munari, Biasion e Liatti. Sport News Immagini offre una carrellata delle prestazioni dei nostri, fra i quali si sono messi in particolare evidenza i giovanissimi Roberto Daprà e Matteo Fontana. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Škoda Fabia Rally2 di Roberto Daprà, migliore degli italiani)   MONTE CARLO (Principato di Monaco), 27 gennaio – Bei tempi quelli in cui a sventolare sul pennone più alto del podio davanti al Casinò monegasco era il tricolore verde, bianco, rosso. Ora c’è quello blu, bianco rosso, quello francese, e questo ci fa ancora più rabbia.   La gara monegasca (nata nel 1911) ha sorriso parecchie volte ai colori italiani, a cominciare dal 1928 quando a vincere fu la Fiat 509 nelle mani del francese Jacques Bignan. Il primo concorrente a salire sul gradino più alto del podio fu Ciro Basadonna nel 1954, su una Lancia Aurelia B20, sedendo a fianco (sul sedile di sinistra perché le Lancia dell’epoca avevano guida a destra) del campione monegasco Louis Chiron. Per avere un pilota italiano sul gradino più alto del podio bisogna attendere il 1972, quando il mitico Sandro Munari conquista la sua prima vittoria con a fianco Mario Mannucci con la Lancia Fulvia HF #14, una vettura entrata nella mitologia dei rally. Munari si ripete altre tre volte con la Stratos: 1975 affiancato da Mannucci e 1976/1977, con Silvio Maiga. Passano dieci e tocca a Miki Biasion-Tiziano Siviero conquistare il Monte-Carlo (1987) con la Lancia Delta HF, bissando il successo nel 1989. Si arriva al 1997 e sono Piero Liatti-Fabrizia Pons che conquistano il Monte-Carlo con la Subaru Impreza che inaugura l’era delle WRC.   Poi più nulla, o poco più. Abbiamo solo le vittorie ottenute nel WRC Master 2022 e 2024 con Mauro Miele e Luca Beltrame; nel 2019 Enrico Brazzoli si impose nella R-GT Cup, dopo aver vinto il WRC3 nel 2018 e Manuel Villa nel IRC 2WD nel 2009.   ****   Italiani, largo ai giovani. Il miglior pilota italiano al 93° Rallye Monte-Carlo è stato Roberto Daprà con Luca Guglielminetti, che ha concluso 14° assoluto e settimo di Classe Rally2 con la Škoda Fabia curata dalla Delta Racing risultando il più veloce dei nostri in tutte le prove speciali, e costantemente fra i migliori venti della classifica assoluta e dei dieci di categoria; risultato non male per un pilota di appena 23 anni alla sua terza esperienza monegasca.  Il secondo tricolore (verde, bianco e rosso) è sventolato per il 21enne Matteo Fontana, con il coetaneo Alessandro Arnaboldi e la Ford Fiesta Rally3 di famiglia con la quale conquistano la 25esima posizione assoluta e lottano per il successo della classe Rally3 nella quale terminano secondi prendendosi la soddisfazione di vincere anche la speciale di La Batie del Fontes-Aspremont di sabato mattina. Una gara che evidentemente sorride al comasco, per la terza volta al via, visto che lo scorso anno vinse la Classe Rally4.   Una medaglia d’oro al Monte-Carlo ce la regalano Matteo Chiarani (35° assoluto), affiancato dal senatore dei rally Flavio Zanella con la Škoda Fabia di SMD che conquistano il successo nella Master Cup, categoria di cui hanno mantenuto il primato dal primo all’ultimo metro, vincendo nove delle sedici prove speciali disputate, fra le quali anche il mitico passaggio sul Turini di domenica all’ora di pranzo. Alle sue spalle, con una prestazione da incorniciare, si piazzano Marco Oldani e Pietro D’Agostino che, oltre a essere 37esimi assoluti con la Peugeot 208 Rally4 della Dream One, concludendo secondi di categoria RC dopo essere rimasti costantemente sul podio per tutta la gara, vincendo anche la prova di Aucelon-Recoubeau Jansac di sabato pomeriggio. Oldani apre una terzina di italiani che hanno concluso in fila precedendo Flavio Brega-Marco Zegna, 38esimi assoluti con la Škoda Fabia di MM Motorsport, alla prima esperienza del pilota pavese al Monte-Carlo. Brega ha bruciato sul filo di lana per appena 8”3, proprio nell’ultima prova del Turini (grazie a una grande prestazione), Enrico Brazzoli-Martina Musiari sulla Škoda di PA Racing, con il saluzzese in precarie condizioni fisiche per una frattura al polso che lo ha costretto a stringere i denti per tutta la gara con il miraggio di vedere il palco arrivi a Monte-Carlo. Miraggio diventato realtà domenica pomeriggio.    

93° Rallye Monte-Carlo Sébastien Ogier conquista la stella della decima vittoria al Monte

Sébastien Ogier conquista la sua decima vittoria al Monte-Carlo, in un edizione che, pur essendo senza neve, ha proposto tutte le difficoltà classiche della gara monegasca, tradizionale apertura del mondiale rally. Ogier ha vinto non solo perché è stato il più veloce, ma perché ha dimostrato una costanza di risultati invidiabile e ha commesso un solo errore, mentre tutti gli altri hanno pagato caro le loro situazioni complesse. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Toyota Yaris di Sébastien Ogier, vincitore del Rallye Monte-Carlo 2025)   MONTE CARLO (Principato di Monaco), 26 gennaio – Inutile discutere. Il più forte pilota rally dei nostri giorni è lui: Sébastien Ogier. Se lo sia anche di tutti i tempi è un inutile quanto sterile speculazione che non dovrebbe funzionare nemmeno nei bar. Ma oggi il più forte è lui. Che poi il Rallye di Monte Carlo si svolga sulle strade che lui ha percorso fin da bambino è vero (è nato a Gap il 17 dicembre 1983) ma questo non basta a farne un vincente. Ogier, navigato da Vincent Landais (avrà meriti pure lui) ha imposto la sua legge in sei delle 17 prove speciali regolarmente disputate, facendo meglio di Ott Tänak (4), Adrien Fourmaux, Elfyn Evans (2), Kalle Rovanperä, Grégoire Munster, Takamoto Katsuta che si sono fermati a quota 1. Ogier ha subito dimostrato di saper andare forte vincendo le prime due prove speciali di giovedì notte, per poi perdere il comando della graduatoria sulla terza, la Avençon, quando ha rischiato grosso sullo sporco, riuscendo a salvarsi prontamente in testacoda. Sceso in terza piazza il francese ha saputo gestire la situazione nelle condizioni difficili; settimo tempo nella prima prova di venerdì quando ha avvertito tifosi e pubblico che “non dovevano stupirsi del suo tempo alto perché questo è il Monte-Carlo”, per poi essere sempre a ridosso dei migliori in speciale, nonostante una toccata ad un paletto due prove dopo. Poi, rullo percussore, nelle prove successive fino a tornare al comando a metà della seconda tappa e non lasciarlo più fino al podio di Monte-Carlo, segnando il miglior tempo anche nella prova totem del Turini, ultimo ostacolo verso il trionfo. Ogier fa anche sfoggio di umiltà asserendo che “ ho avuto la mia stella fortunata in questo fine settimana. Forse a proteggermi è stata la stella di mio zio, che ci ha lasciato un anno fa (lo zio, suo primo tifoso è morto proprio durante l’ultima notte del Monte-Carlo 2024 e Sébastien perse quel Monte proprio nelle fasi finali dopo aver ricevuto la notizia del lutto). Questa è stata la mia stella”.   ****    Con un Ogier così determinato agli altri concorrenti è rimasto poco spazio e per emergere hanno dovuto approfittare delle disavventure temporanee del francese. Alle spalle di Ogier si è classificata la Toyota di Elfyn Evans-Scott Martin, protagonista di una lunga battaglia con la prima classificata delle Hyundai nelle mani di Adrien Fourmaux-Alexandre Coria, battaglia che ha infiammato soprattutto le fasi centrali della gara, con i due equipaggi non di punta dei rispettivi team che hanno saputo conquistarsi i gradi di piloti top sul campo. Evans ha ereditato da Ogier (in realtà da Neuville) la leadership sulla prima prova della giornata di venerdì, una giornata che ha messo in difficoltà la maggior parte degli equipaggi e che ha registrato la peggior prestazione del gallese (nono assoluto), che poi ha saputo rimanere sempre sulla cresta dell’onda, vincere una prova (la Saint Maurice) e rintuzzare gli attacchi di Fourmaux, rimanendo sul podio virtuale per tutta la gara. Il francese di Hyundai doveva essere la terza forza della Casa coreana dietro Neuville e Tänak, ma con una grinta e una “pulizia” scevra di errori ha vinto la speciale di La Brèole, rimanendo costantemente fra i primi quattro dell’assoluta. E con un passaggio da maestro nella speciale di Digne Les Baines (vinta) di domenica ha riconquistato un terzo gradino del podio più che meritato.   ****   Gloria sì, ma meno di quanto speravano. È la situazione di tutti gli altri. A cominciare da Kalle Rovanperä, rientrato in pianta stabile nel mondiale rally, in difficoltà con auto, strada e penumatici nella prima corta giornata di giovedì notte, una zampata venerdì e poi senza squilli negli altri momenti, riuscendo a conquistare la quarta piazza proprio nell’ultima prova di Peira Cava ai danni di Ott Tänak. Probabilmente dalle prossime gare, quando riconquisterà i gradi di capitano Toyota (Ogier sarà a mezzo servizio nel mondiale, altrimenti il favorito per il titolo sarebbe lui) cambierà ritmo e tornerà a essere il Kalle del 2022 e 2023. Ott Tänak è quinto, dopo aver dato un gran bombardone sulla sesta prova, la terza di venerdì, la Bréole-Selonnet, nella quale ha distrutto tutto il posteriore della sua Hyundai i20. Bravi, addirittura miracolosi, i meccanici della Casa coreana che hanno saputo ricostruire la vettura permettendogli di chiudere la giornata in quinta piazza. Sabato sembrava essere la giornata dell’estone, che ha vinto quattro delle sei prove speciali, superando Rovanperä e arrivando a insidiare il podio di Fourmaux. Nella prima prova di stamattina era riuscito a superare il francese, ma nella successiva veniva superato da Fourmaux, con Rovanperä che lo scavalcava nel successivo Turini. Alla fine commenta che la sua prestazione è stata caratterizzata da “alti e bassi per tutta la gara, ho avuto difficoltà di scelta degli pneumatici e di essere in buona posizione per il prossimo rally di Svezia”. Chiude la sestina Thierry Neuville e questa è quasi una posizione insperata, visto che alla partenza della tappa di oggi era ottavo. Dopo una buona partenza giovedì sera, il belga è stato vittima di ogni sorta di problemi, fra diritti, spegnimento di vettura che ha richiesto di essere resettata in prova speciale e prestazioni non convincenti che lo hanno portato a ottenere questa posizione solo grazie al ritiro di due dei concorrenti che lo precedevano e commentare: “se sceglievo le stesse mescole dei miei avversari ero inesorabilmente più lento. Questo non è stato un

Rallye Monte-Carlo atto terzo, Ogier consolida il primato, ma che battaglia alle sue spalle

Mentre il francese della Toyota conduce una tappa molto tattica, che gli consente di allungare sulla concorrenza, alle sue spalle è battaglia fra Evans e Fourmaux che si scambiano continuamente posizione, ma vengono avvicinati da Ott Tänak che con quattro successi in speciale si ripropone come uno dei più accreditati al podio finale Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Hyundai i20 di Ott Tanak, vincitore di quattro prove speciali oggi)   GAP (Francia), 25 gennaio – Il Rallye di Montecarlo 2025 riparte per la sua terza tappa, che si svolge sul doppio passaggio sulle tre prove ad ovest di Gap, prima di tornare per l’ultima volta nella cittadina delle Hautes Alpes, per l’ultimo parco assistenza e riordino notturno, per poi spiccare il volo, domani, 26 gennaio, verso Monte-Carlo. Questa di oggi è la tappa più lunga della gara, nonostante gli organizzatori abbiano deciso di accorciare di 5,37 km la speciale di Aucelon/Recoubeau-Jansac, portando la giornata a 120,66 km di tratti cronometrati.   ****   La tappa odierna ha posto in evidenza Sébastien Ogier che, pur senza siglare il miglior tempo nelle prove speciali (un paio di volte secondo, una volta terzo e una quarto, due volte quinto) non ha mai perso il contatto con il migliore in speciale, riuscendo così a portare il suo vantaggio sul secondo classificato, come ieri sempre Elfyn Evan, da 12”6 a 20”3. Grande protagonista di giornata è stato Ott Tänak che si è imposto in quattro delle sei prove speciali, recuperando una posizione nella classifica assoluta (ha scavalcato un poco brillante Kalle Rovanperä), riducendo così il suo ritardo dal podio a soli 8”8, dai 31”3 con cui era partito in mattinata. E la lotta per il podio, che sembrava ristretta fra Elfyn Evans e Adrien Fourmaux (ora bisogna considerare anche Tänak) è stata entusiasmante con un paio di scambi di posizioni che hanno alla fine lasciato la classifica come era ieri sera. Ma molto più incandescente. La giornata ha messo in luce Gregoire Munster, vincitore della prima prova e Takamoto Katsuta (vincitore della terza prova di giornata) che ha concluso sesto assoluto nonostante uno stallonamento. Infine in Rally2 Griazyn ha riconquistato la leadership proprio nell’ultima speciale, ma tutto si deciderà nelle prove di domani. L’ultima tappa del 93° Monte-Carlo prevede il ritorno da Gap a Monte-Carlo affrontando tre prove speciali, per un totale di 50,90 km cronometrati, ultima delle quali il mitico Turini.   ****   L’ordine di partenza sulle prove speciali odierne è stilato, come da regolamento capovolgendo la classifica delle Rally1 (solo loro) con Gregoire Munster “apripista”, ultimo di categoria dopo la foratura sulla PS8 ed avendo percorso la prova successiva con pneumatici non in assetto corretto, avendo in quella occasione montato la gomma da neve che aveva nel baule, insieme alle altre tre supersoft che già equipaggiavano la sua Ford Puma. Il lussemburghese, rientrando ieri nel parco assistenza notturno aveva deciso di ritirarsi essendo precipitato in 19esima posizione, perdendo in una sola prova 13 scalini della graduatoria, ma poi ha deciso di essere ancora della partita e ripresentarsi al via questa mattina. Il pilota della Puma (ieri Sport News Immagini aveva dedicato a lui la copertina) fa vedere di che pasta è fatto e, scacciando fantasmi e depressione della sera precedente, stacca la miglior prestazione sulla prima prova di giornata, La Motte-Chalancon/Sain Nazaire (primo successo in carriera, alla 39esima gara WRC) precedendo di 8/10 Ogier (che fa i complimenti a Munster per l’ottima prestazione sottolineando pure le tre ottime prestazioni del giorno precedente), che apre il trio di Toyota composto anche da Kalle Rovanperä, Takamoto Katsuta, quindi Adrien Fourmaux che come al solito si conferma il più veloce fra le Hyundai, davanti a Evans, Tänak (settimo), Pajari, McErlean che conclude il filotto delle nove Rally1; la terza giornata inizia negativamente per Thierry Neuville che deve fermarsi in prova speciale, resettare l’elettronica della sua vettura, e poi riprendere di buon passo (alla i20 era già successo in Giappone) perdendo altri 1’00”5 da Ogier. Il belga rimane in ottava posizione assoluta, ma vede anche allontanarsi l’avversario che lo precede Sami Pajari da cui dista 1’16”1. In Rally2 il mattatore resta Yohan Rossel, che in questa prova precede di 3”2 il fratello Leo, quindi Solberg e Griazyn. Daprà è sempre il migliore degli italiani. La speciale viene interrotta a causa dell’incendio della Škoda Fabia Rally2 di Filippo Marchino e Pietro Elia Ometto, che al momento del ritiro erano 48esimi assoluti.   ****   La successiva Aucelon/Recoubeau-Jansac vede il successo Ott Tänak che per la prima volta in questo Monte 2025 stacca la miglior prestazione assoluta, precedendo Adrien Fourmaux che facendo meglio per 2”1 di Elfyn Evans riesce a superare in classifica per 5/10 il gallese conquistando la seconda piazza assoluta. Dietro Katsuta, Ogier, Pajari con Neuville solo nono che si è ormai reso conto che spingere non serve a nulla e approfitta delle prove speciali per fare esperimenti di assetto, ammortizzatori e quant’altro si può testare in gara. Yohan Rossel continua guidare la Rally2 precedendo in prova Solberg e Griazyn che al momento paga 29”9 al francese. Escono di strada Rachele Somaschini e Nicola Arena che occupavano la 59esima posizione assoluta. Nessun danno all’equipaggio e decisione di rientrare nella tappa di domani con il Super Rally. La terza speciale, La Batie-des Fonts/Aspremont, regala il successo in prova speciale al giapponese della Toyota Takamoto Katsuta che precede il redivivo Neuville, ma Ogier fa buona guardia e paga appena 1”1 al belga, ma allunga ulteriormente su Fourmaux che fa meglio di Evans e per il momento consolida la sua seconda posizione assoluta. Dopo la prima tornata sulle prove Ogier è al comando con 17”2 su Fourmaux, in piena lotta con Evans su cui ha appena un vantaggio di 2”8. La lotta per il podio sembra fermarsi qui, visto che il quarto assoluto è Kalle Rovanperä, che deve guardarsi dal ritorno di Tänak che lo insegue ad appena 1”. Solberg fa sua la prova in Rally2 superando per appena

Rallye Monte-Carlo, la roulette premia il numero di Ogier

La tappa di venerdì, come era ampiamente prevedibile, ribalta più e più volte la situazione in classifica, portando ai vertici un perfetto Ogier, capace di gestire la situazione quando si faceva critica e di attaccare quando ce n’era la possibilità. Pagano le conseguenze di toccate e forature i due alfieri Hyundai, Neuville e Tanak, attardati in classifica, mentre stupiscono le prestazioni delle Ford Puma con Munster e McErlean Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Ford Puma di Gregoire Munster, una delle piacevoli soprese della gara)   GAP (Francia), 24 gennaio – Attendersi un Monte-Carlo senza colpi di scena è come pensare a una ruota della roulette che non giri. Qualche volte la pallina si ferma sul rosso, qualche altra sul nero; a volte premia i pari, altre i dispari, e infine, se lo desidera, la pallina regala il jackpot al numero baciato dalla fortuna. La giornata è sicuramente favorevole al #17 Sébastien Ogier, capace di tenersi lontano dai guai e di dare la zampata nelle ultime due prove di giornata portandosi al comando. Per Hyundai invece una giornata di massima negatività con Neuville che tocca e fora due volte e Tänak che distrugge la sua i20 al termine del primo giro sulle prove, ricostruita miracolosamente, e con molta competenza, dai meccanici La prima tappa notturna di giovedì si era chiusa con Thierry Neuville in cima alla classifica dopo che Sébastien Ogier aveva vinto le prime due prove speciali, correndo il rischio, nella terza, di finire fuori strada, perdendo terreno e scivolando al terzo posto in classifica, con un ritardo di 12”8 dalla vetta della classifica, preceduto anche dal compagno di squadra in Toyota Elfyn Evans, che in seguiva Neuville a 2”. Dietro Ogier Ott Tänak, che non aveva ancora trovato il guizzo, Adrian Fourmaux, e Kalle Rovanperä che non ha trovato il feeling giusto con pneumatici e vettura dopo un anno di assenza, pagando anche il fatto di essersi confrontato su prove che gli avversari avevano disputato, almeno in parte, nelle precedenti edizioni. Ma l’enfant prodige finlandese ha dimostrato di poter essere della partita segnando il terzo tempo assoluto nella prova conclusiva della notte, e se 43”9 sembrano molti da recuperare, ciò nonvale sulle insidiose strade del Monte-Carlo. **** Il primo giro sulle prove si apre con la Saint Maurice-Aubessagne, 18,68 chilometri caratterizzati da ampie placche ghiacciate affrontati dai concorrenti con pneumatici chiodati, che esaltano la guida spericolata di Kalle Rovanperä, che stacca il miglior tempo, davanti alle sorprese Grégoire Munster che stacca il secondo tempo con la Ford Puma e il finlandese Sami Pajari sulla Toyota Yaris Rally1. Oliver Solberg, non avendo nulla ormai da perdere attacca a fondo, ed è quarto assoluto e migliore delle Rally2, con la GR Yaris, e precede Fourmaux, Ogier che commenta: “non dobbiamo sorprenderci per un Monte-Carlo in queste condizioni. Meglio il ghiaccio di oggi che il fango di ieri e il risultato del Monte-Carlo si guarda solo alla fine”. Ogier continua a filosofeggiare, facendo meglio di Elfyn Evans e soprattutto di Thierry Neuville, che essendo il primo a passare sulle strade si è trovato il ghiaccio anche in punti in cui non se lo aspettava. E così Evans passa al comando con 8/10 su Neuville e Ogier che si è avvicinato a soli 4” dal belga. Dietro Tänak, Fourmaux e Rovanperä che ha ridotto il distacco dalla vetta a soli 22”. La seconda piazza di Rally2, dietro il lontano Solberg, consente a Griazyn di allungare decisamente su Rossel, staccato in generale di 18”9 secondi, mentre Daprà, sedicesimo in prova e in gara continua a essere il migliore degli italiani. **** La successiva Saint Léger les Mélèzes-La Batie Neuve viene annullata, per permettere di soccorrere uno spettatore ferito e si passa pertanto alla successiva La Bréole-Selonnet di 18,31 km su asfalto secco con piccole chiazze di neve e placche di umidità, condizioni di fondo che mettono in crisi i piloti che hanno scelto di partire al mattino con i chiodati. Ad approfittare della situazione è Fourmaux che vince la speciale davanti al concreto Munster e Ogier che è il migliore dei big, nonostante uno spavento a metà prova. Seguono Evans, Rovanperä e Tänak che nonostante finisca in un fosso e danneggi pesantemente il retrotreno della su Hyundai riesce a raggiungere il fine prova con un ritardo tutto sommato limitato a soli 21”7. La situazione si fa pesante per Thierry Neuville che perde quasi due minuti da Fourmaux, siglando il 33° tempo assoluto, a causa di una uscita di strada strappando la ruota posteriore sinistra che resta agganciata alla sospensione, con sentendo al belga di raggiungere il fine prova e la successiva assistenza di Gap. Ma la classifica è rivoluzionata, con Evans che passa al comando con appena 1”5 su Ogier, Fourmaux che diventa il migliore di Hyundai in terza posizione, seguito da Munster con la Ford Puma, Tänak e Rovanperä che ormai ha ridotto a un solo decimo il ritardo dall’estone; Neuville precipita in nona posizione a 1’48 da Evans. Rossel si impone in Rally2 davanti a Griazyn di 3/10, quindi Solberg che continua la sua operazione di scalata di posizioni in classifica risultando ora 25° assoluto e 13° di categoria. Daprà mantiene il comando degli italiani e la 16esima piazza assoluta. **** Al parco assistenza di Gap, di appena 43 minuti i meccanici della Hyundai compiono il miracolo sia sulla vettura di Neuville, sia quella ben più disastrata di Tänak che si è presentata nella cittadina delle Hautes Alpes mancante di tutta la parte posteriore. Ma, come diceva Lucio Battisti, questi meccanici con un cacciavite in mano (e qualche attrezzo in più) fanno miracoli. All’uscita del parco assistenza, visto il cielo limpido e la temperatura più elevata, tutti i concorrenti optano per partire con pneumatici supersoft e due chiodate nel baule, tranne il pilota Ford Munster, che sceglie due neve al posto delle chiodate. Scelta per lo meno bizzarra, visto che si segnalano sì placche di ghiaccio ma non sono previste precipitazioni. La

Rallye Monte-Carlo, dal salotto di Monte-Carlo alle montagne della Hautes Alpes

Giovedì mondano per gli equipaggi del Rallye di Monte-Carlo che si sono ritrovati sulla piazza del Casino del Principato, per firmare autografi agli appassionati, concedersi alle interviste previste dalla Federazione, ma soprattutto, scendere alle 14.30 la pedana posta come da tradizione davanti al Casinò, il primo a partire è stato il campione del mondo Thierry Neuville; per poi percorrere i 169 chilometri che hanno portato i concorrenti a Digne les Bains e affrontare alla luce dei fari le prime tre prove speciali della giornata con Sébastien Ogier, subito in evidenza Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Toyota GR Yaris di Sébastien Ogier, miglior tempo nelle due speciali di apertura della gara)   GAP (Francia), 23 gennaio – Una giornata cominciata a Monte-Carlo e conclusa a Gap. Come da tradizione questa è la prima giornata del Rallye Monte-Carlo ed anche la 93esima edizione ha mantenuto questo format. Ombelico dell’evento oggi è stata Place du Casino di Monte-Carlo a cominciare dalle 12.30 con la sessione degli autografi ai fan per i top driver del mondiale, quindi la tradizionale foto davanti al Casino e l’incontro coni giornalisti, con le interviste a piloti e team manager (tutti hanno sottolineato la grande difficoltà del Monte, anche per un’edizione in cui è prevista poca neve) con Ogier, Rovanperä (al quale hanno addirittura chiesto cosa mangia a pranzo durante il rally!) e Neuville seduti fianco a fianco per rispondere alle domande degli intervistatori.   Poi alle 14.30 la bandiera del Principato di Monaco è sventolata davanti Thierry Neuville (Hyundai) seguito a tre minuti da Elfyn Evans (Toyota), quindi altri tre minuti Ott Tänak (Hyundai) e Sébastien Ogier (Toyota). Tutti i dieci piloti delle Rally1 che si giocano il mondiale sono partiti a tre minuti. Poi alle 14.59 è toccato a Oliver Solberg (Toyota Yaris GR) che ha aperto le partenze dei piloti delle Rally2 che scattavano a due minuti, precedendo il russo con licenza bulgara Nikolay Griazyn (Škoda Fabia) che difende i colori della scuderia italiana Movisport. I primi italiani a scattare sono stati Roberto Daprà e Luca Guglieminetti alle ore 15.07. Dopo 26 piloti della categoria Rally2 è toccato a quelli delle altre due categorie. A scendere la pedana monegasca sono stati 68 equipaggi, uno in meno dei verificati, in quanto i fratelli Matthieu e Matilde Marguillan non sono riusciti a sistemare la loro Škoda Fabia dopo l’uscita di strada nello Shake Down.   Mentre i concorrenti percorrevano i 169 km da Monte-Carlo a Digne Les Bains (comune montano dell’Alta Provenza), dove era prevista la Tyre Fitting Zone (ovvero la Zona di Montaggio pneumatici) prima di affrontare le tre prove in notturna della giornata i fotografi effettuavano le ricognizioni delle prove di domani. “Inizialmente volevamo posizionarci sul Colle De la Moissiére a metà della speciale Saint-Léger-les-Mélèzes / La Bâtie-Neuve” afferma Elio Magnano, reporter e direttore di Sport News Immagini, “ma il fatto che ci fosse pochissima neve e questa sia una prova che abbiamo già fotografato molte volte in passato ci ha convinto ad optare per la precedente Saint Maurice en Valgodemard-Aubessagne che verrà affrontata due volte domani”.   Dopo giornata passata nelle Hautes Alpes a trovare il posto giusto per lo scatto giusto, con un tempo incerto che ha alternato sole poco, e gocce di pioggia, Magnano e il suo staff si sono posizionati sulla terza prova di questo giovedì 23 gennaio, la Avançon-Notre Dame de Lauss, che si è svolta a partire dalle 21.06 sulla lunghezza di 13,97. Nel frattempo Sébastien Ogier ha subito messo la sua firma vincendo la prova (745esima prova speciale vinta in carriera) lasciando a 3”9 il compagno di squadra Elfyn Evans e 4”4 Thierry Neuville con la Hyundai, quindi Formaux, Tänak e Kalle Rovanperä che paga ben 15”6 al campione francese. La prova era molto importante, disputata in condizioni di asciutto anche se tormentata da piccole placche di umido nella prima parte, perché rappresentava l’esordio degli pneumatici Hankook, fornitore unico delle vetture del mondiale. “Per me è stato difficile tornare in gara dopo un anno di assenza con pneumatici nuovi, su una speciale che i miei avversari avevano già affrontato e per di più di notte” ha affermato Rovanperä dopo la prima speciale, che sicuramente saprà presto rientrare nel clima rally. La Classe Rally2 è andata a Nicolay Griazyn, decimo assoluto, mentre il migliore degli italiani è stato Roberto Daprà, 17° assoluto, settimo di Rally2, a 33”5 da Griazyn, nonostante sia stato protagonista di una botta nel sottoscocca della vettura in un profondo taglio. “Sono stato molto prudente” ha commentato Daprà “ma questa è solo la prima prova della prima a gara dell’anno”. La prima prova ha già fatto una prima vittima illustre, il figlio d’arte Oliver Solberg, che non scalda a sufficienza le gomme, come dichiarato da lui stesso, e tocca duro nella montagna rompendo il cerchio posteriore destro, essendo costretto a cambiare la ruota in prova speciale. “Non è il miglior modo per cominciare il mondiale” ha affermato sconsolato lo svedese, prima del via fra i papabili al successo in Rally2, così se ne vanno 5’42 da Ogier nell’assoluta e 4’52 da Griazyn nella Rally2. Peggio di lui nella prima prova hanno fatto due altri concorrenti, fra i quali il monegasco Marc Dessi, che ha al suo fianco la navigatrice del Ponente Ligure, Serena Giuliano, oltre all’olandese Vossen, finito fuori tempo massimo, perciò costretto al ritiro   Particolare curiosità hanno suscitato le vetture di Classe Rally3, una dozzina di vetture (sette Renault Clio, cinque Ford Fiesta) vetture che con un motore quattro cilindri senza turbo erogano una potenza stimata attorno ai 260 cavalli distribuiti su quattro ruote motrici da un cambio a cinque marce. Insomma, una vettura che permette un alto livello di competitività con una spesa di acquisto che si aggira sui 130mila €, meno della metà di una Rally2. In questa categoria il migliore è stato il francese Arthur Pelamourgues, Clio, che ha conquistato la 24esima posizione assoluta, mentre il nostro Matteo Fontana ha chiuso terzo

Rallye Monte-Carlo, atto 93, apre i giochi del mondiale rally 2025

Comincia con la classica monegasca l’avventura del mondiale rally annata 2025. Un percorso di 1629,37, di cui 343,80 di asfalto e neve che mantengono inalterato il fascino anacronistico dei bei tempi del rallismo mondiale, quando sul Turini gli italiani potevano permettersi di sfidare i francesi e non solo loro con uomini e macchine. Questa edizione è stata limitata dagli organizzatori a soli 69 protagonisti con Thierry Neuville #1, il caimano Sebastien Ogier #17, il due volte campione del mondo Kalle Rovanperä #69 che ripetono l’eterna sfida Hyundai-Toyota. Saranno dieci gli equipaggi italiani al via con gli occhi puntati in particolare sulla giovane speranza Roberto Daprà. Testo di Tommaso M. Valinotti, Foto Magnano / Sport News Immagini (in apertura la Hyundai i 20 di Ott Tänak, miglior tempo allo Shake Down)   GAP (Francia), 22 gennaio – Ci sono pochi eventi che possono vantare una tradizione lunga quanto il Rallye Monte-Carlo. Figurarsi una gara automobilistica, nata nel 1911 per volere del Principe Alberto I, che voleva attirare in Costa Azzurra il bel mondo dell’Europa nobile e ricca, che poteva permettersi un automobile (allora era maschile) e spendere bei soldi al Casino e nei lussuosi alberghi del Principato. La gara si svolse a partire dal 21 al 25 gennaio di quell’anno con presumibilmente venti concorrenti al via e a vincere fu un certo Henri Rougier su Turcat-Mery 25 HP (marca e modello di cui si è persa la conoscenza). Personalmente ho trovato poche tracce in quella edizione di concorrenti italiani (forse un certo Testa, alla fine quinto), ma al via c’erano sicuramente una Fiat 16/18 HP (settima) e una Bianchi che risulta ritirata. Il fascino del Monte-Carlo stava proprio nel fatto che la bella gente d’Europa partiva dal suo paese di origine, spesso soffocato da neve e gelo, per dirigersi nella dolce Costa Azzurra, dopo un avventura di migliaia di chilometri. La formula delle partenze in diverse città europee piaceva e sopravvisse fino al 1996, quando non era più pensabile un rally che richiedesse un impegno psico-fisico tale a macchine, piloti e meccanici. Per tanto da allora, anche per il “Monte” venne adottata la formula che contraddistingue tutti rally. Il Monte-Carlo, però mantiene inalterato il suo fascino con i suoi splendidi anacronismi che coniugano anche questa 93esima edizione fra il mare della Costa Azzurra e il gelo di Gap. E proprio a Gap, capitale del dipartimento della regione Hautes Alpes, oggi si sono svolti i primi atti ufficiali pubblici di questa edizione, con la sessione degli autografi per i tifosi da parte dei big del mondiale, e lo Shake Down nel pomeriggio sera sotto la pioggia. Finite queste incombenze, ecco i team caricare le auto da gara sui carrelli, sui van, sui tir, o quel che l’è, e spostare le vetture a Monte-Carlo (tempo impiegato dalle 3.30 alle 4 ore scegliendo o il giro lungo di 312 km o affrontare la Alpi Marittime con il rischio neve per ridurre la distanza a “soli” 250 km) per far sì che domani davanti al Casinò di Monte-Carlo si svolga una seconda sessione autografi seguita dalla tradizionale foto davanti al Casinò, che fa da manifesto alla stagione rallistica iridata 2025, per poi accendere i motori alle 14.30 e via verso l’avventura, affrontando le prime tre prove speciali quando il sole sarà ormai calato e il freddo si farà sentire. La prima giornata, incentrata totalmente a Gap, ha visto tornare le vetture della categoria Rally1 al classico motore termico, mandando in soffitta quell’ibrido che forse piaceva tanto ai responsabili marketing delle case, ma dava anche tanti grattacapi a ingegneri e meccanici in gara, oltre ai commissari di percorso che dovevano avvicinarsi alla vettura con molta circospezione anche in caso di incidente, con il pericolo di restare folgorati: follia. Un passo indietro che significa sicuramente un gran passo avanti. Molto ammirata in questa prima giornata la livrea delle Ford ufficiali, portate in gara dal lussemburghese Gregoire Munster #13 e dall’irlandese Josh Mc Erlean, #55 tornate alla colore viola di grande impatto cromatico Dieci big a caccia del successo, dieci italiani in cerca di gloria. Il Monte-Carlo, come da tradizione, apre la stagione del mondiale rally che anche quest’anno vivrà su una sfida fra Hyundai e Toyota. La casa coreana può contare su Thierry Neuville, campione del mondo in carica e vincitore della scorsa edizione del Montecarlo e l’estone Ott Tänak, campione del mondo 2019, subito fuori dal podio di Monte-Carlo la scorsa stagione; Toyota risponde con l’inossidabile Sébastien Ogier, otto mondiali nel suo palmares, oltre a 61 vittorie in rally mondiali, fra i quali nove volte a Monte-Carlo, e il rientrante 24enne Kalle Rovanperä, che dopo due titoli mondiali (2022 e 2023) e un anno sabbatico, si rituffa piè pari nell’agone iridato: una gran bella sfida. Saranno dieci anche gli equipaggi che difenderanno i colori italiani a cominciare dal giovanissimo ventitreenne Roberto Daprà #24, con Luca Guglielminetti alle note sulla Škoda Fabia Rally2, al suo terzo Monte-Carlo seguito dagli esperti Alberto Roveta #35 e Flavio Brega #36, su Škoda Fabia Rally2, quindi Rachele Somaschini, Citroën C3 #44, il saluzzese Enrico Brazzoli #46, Maurizio Chiarani #47, Filippo Marchino #48 anche loro su Škoda Fabia Rally2; il 21enne figlio e nipote d’arte Matteo Fontana #54, vincitore della classe RC4 al Monte 2024, ed infine Luca Oldani #71 ed Emanuele Fiore #76. La giornata odierna ha visto accendersi per la prima volta in questo mondiale i motori delle vetture da rally sull’asfalto di Route de la Garde, lungo 3,28 km. Pochi passaggi per assaggiare le vetture e Ott Tänak, ha immediatamente imposto la sua legge con la Hyundai i20, precedendo di 7/10 la Toyota di Kalle Rovanperä e la vettura gemella di Sébastien Ogier. Bene gli italiani con Daprà 19° assoluto, Alberto Roveta 26° che ha fatto meglio per appena 6/10 di Matteo Fontana, terzo fra i piloti di categoria RC3. Come sempre lo Shake Down riserva delle sorprese. Se a livello cronometrico non è successo nulla di eclatante la brutta sorpresa è arrivata per i fratelli Matthieu e

EMANUELE FIORE E ANDREA CASALINI IL SOGNO E’ REALTA’

FRA POCHE ORE SARANNO AL VIA DEL RALLY DI MONTECARLO Quel momento sognato da una vita sta per arrivare. Pensieri ed emozioni che si accavallano mentre il tempo scandisce l’avvicinarsi di quella che per Emanuele Fiore e Andrea Casalini è senza dubbio l’esperienza più gratificante e al tempo stesso più impegnativa di tutta una carriera. Emanuele scende dalla vettura al termine del secondo giorno di ricognizioni. L’aria stanca ma l’entusiasmo e l’adrenalina non scalfiscono la sua solita verve. “E’ senza dubbio tutto molto impegnativo” racconta il driver genovese. “Serve la massima concentrazione perchè le prove sono veramente insidiose e nulla può essere lasciato al caso. Numerosi punti sono ovviamente ghiacciati e anche se le previsioni non indichino neve occorre lavorare bene sulla scelta degli pneumatici.” Quali sono le sensazioni a poche ore dal via di quella che è senza dubbio la gara più attesa della tua carriera. “Siamo ancora nella fase più concitata dove la concentrazione è rivolta a  verificare gli ultimi dettagli. Penso che il momento più emozionante sia senza dubbio giovedì al momento di scendere dalla pedana di partenza dove realizzi che è tutto vero e quel sogno adesso è realtà.”

Stilo dà il via al WRC 2025 alla ricerca del 20° titolo

Elfyn Evans, Toyota Gazoo Racing WRTfoto Red Bull   Il Campionato Mondiale Rally FIA inizia questo fine settimana con Stilo in prima linea, presentando il nuovo VENTI 4 nel WRC2 e continuando la sua tradizione nella categoria Rally1. Monaco, 21 gennaio 2025 – Si alza il sipario sul Campionato Mondiale Rally FIA 2025 con il leggendario Rally di Montecarlo, che si svolgerà dal 22 al 26 gennaio. Stilo inaugura un nuovo capitolo, puntando al suo 20° titolo di Campionato Mondiale e presentando l’innovativo casco VENTI 4 nel WRC2. Svelato a novembre, il VENTI 4 si basa sul successo del rinomato VENTI, offrendo la stessa tecnologia all’avanguardia e le stesse caratteristiche sia nella versione Composite che in quella Carbon Puro Tech, progettate per soddisfare le rigorose esigenze del rally. Il servizio altamente professionale Stilo Racing Service sarà presente a Gap e Monaco, supportando oltre 60 piloti che si affidano ai caschi Stilo. Questo servizio dedicato riflette l’impareggiabile impegno di Stilo per l’eccellenza e la sicurezza dei piloti. Stilo continua la sua partnership di lunga data con Toyota Gazoo Racing WRT, supportando un’impressionante schiera di concorrenti Rally1: Elfyn Evans – Scott Martin, Sébastien Ogier – Vincent Landais, Takamoto Katsuta – Aaron Johnston, Kalle Rovanperä – Jonne Halttunen e il nuovo arrivato Sami Pajari – Marko Salminen, il campione WRC2 2024. L’impressionante schiera di piloti di punta di Stilo si estende oltre Toyota Gazoo Racing WRT. Il campione del mondo 2019 Ott Tänak, copilotato da Martin Järveoja, inseguirà il titolo nella Hyundai i20 N Rally1 schierata dalla Hyundai Shell Mobis WRT, dimostrando ulteriormente la presenza di Stilo al vertice del rally. La competizione sarà agguerrita anche nel WRC2, una categoria destinata a diventare il fulcro del campionato entro il 2027. Tra i piloti Stilo di spicco ci sono Yohan Rossel – Arnaud Dunand nella Citroën C3 Rally2 e Gus Greensmith – Jonas Andersson alla guida di una Škoda Fabia RS Rally2. Le speranze italiane sono alte nel WRC2 con Roberto Daprà – Luca Guglielmetti in una Škoda Fabia RS Rally2 e Rachele Somaschini – Nicola Arena in una Citroën C3 Rally2, entrambi determinati a lasciare il segno nelle iconiche tappe di Monte-Carlo. “Il Rally di Montecarlo rappresenta il palcoscenico perfetto per mostrare il nostro impegno per l’innovazione e l’eccellenza. Il debutto della VENTI 4 nel WRC2 è una pietra miliare per Stilo, che offre ai piloti una soluzione di alto livello progettata per il futuro del rally. Come uno dei marchi più scelti e rappresentati nel rally, Stilo è orgogliosa di continuare la sua tradizione in quello che è senza dubbio il rally più iconico al mondo. Le nostre partnership in corso e il Racing Service sottolineano la nostra dedizione al supporto di ogni atleta equipaggiato con Stilo, dai campioni alle stelle nascenti. Non vediamo l’ora di iniziare la stagione 2025 e auguriamo a tutti i nostri piloti un rally di successo”, ha affermato Paolo Bonetalli, amministratore delegato di Stilo. Il rally inizierà domani, mercoledì 22 gennaio, con lo shakedown, seguito dalla partenza cerimoniale a Monaco giovedì. L’evento prevede 18 prove speciali distribuite in quattro giorni, per una distanza competitiva totale di 343,8 chilometri. Il rally si concluderà a Monaco domenica alle 16:15.

Maurizio Chiarani al Rally di Monte-Carlo

Il pilota trentino Maurizio Chiarani inizierà il campionato del mondo WRC dal Rally di Monte-Carlo.Per il secondo anno consecutivo il pilota di Arco prenderà parte al mondiale WRC2 ed al WRC Masters Cup.Il programma 2025 lo vedrà impegnato in molte trasferte europee del campionato partendo proprio dal rally più prestigioso al mondo, per proseguire con il Rally di Spagna alle isole Canarie, il Rally d’Italia in Sardegna, il Secto Rally in Finlandia ed il Rally dell’Europa Centrale in Germania, Austria e Repubblica Ceca.Questo impegno iridato sarà gestito come sempre dalla Promotor, che cura gli aspetti logistico/organizzativi e la gestione del budget, con il supporto tecnico del team SMD, che metterà a disposizione la neo arrivata Skoda Fabia RS rally2 di ultima generazione, auto che Chiarani ha già avuto modo di testare al rally Devoluy in Francia poche settimane orsono, dichiarandosene estremamente soddisfatto.A condividere l’abitacolo con Maurizio sarà Flavio Zanella, navigatore professionista che non ha certo bisogno di presentazioni, dall’alto delle quasi settecento gare disputate nella sua quarantennale carriera.L’inizio del campionato è fissato per lunedì 20 Gennaio, con l’apertura della settimana del Monte-Carlo.In bocca al lupo!

EMANUELE FIORE E ANDREA CASALINI AL VIA DEL “MONTECARLO”

Nell’immagine in allegato (Foto Magnano) Emanuele Fiore – Andrea Casalini – Peugeot 208 L’EQUIPAGGIO LIGURE SARA’ IN GARA SULLA PEUGEOT 208 DELLA SPORTEC   Partecipare al Rally di Montecarlo è sicuramente nei desideri più reconditi di ogni rallista. Per Emanuele Fiore un sogno cullato fin dagli inizi della sua carriera. “Penso che il Montecarlo sia davvero il sogno di ogni appassionato di rally.” afferma il driver genovese. “Una opportunità che avevamo accarezzato lo scorso anno ma che non è stato possibili concretizzare a causa del numero chiuso nelle liste di ingaggio francesi. Come tu ben sai caratterialmente sono una persona determinata e se mi pongo un obiettivo prima o poi lo realizzo. E infatti in questi giorni ci è stata recapitata la comunicazione che saremo inseriti nell’elenco iscritti dell’appuntamento iridato monegasco.” Le aspettative erano positive ma come hai reagito a questa notizia. “Devo ammettere che un pizzico di emozione l’ho avuta. Un sentimento che subito dopo ha lasciato spazio alla determinazione di metterci subito al lavoro per preparare la meglio l’appuntamento più importante della mia carriera”. Emanuele Fiore avrà al suo fianco l’inseparabile Andrea Casalini. “Questa caratteristica era scontata fin da subito. Una esperienza come il Montecarlo non poteva essere vissuta senza avere al mio fianco l’amico e il professionista che da qualche stagione ormai mi ha assecondato in modo impeccabile nell’esperienza del Campionato Italiano Assoluto.” Al Rally di Montecarlo Emanuele Fiore e Andrea Casalini prenderanno il via a bordo della Peugeot 208 Rally4 la stessa con la quale hanno affrontato la stagione tricolore. “La vettura sarà come al solito quella della Sportec , struttura alla quale siamo legati da profonda stima e amicizia. E parlando di amici ci tengo a sottolineare che il nostro impegno sarà seguito dal Team La Superba di Paolo Benvenuti. Perchè nelle esperienze importanti è determinante poter contare su un apporto professionale e affidabile”.