Giovanni Trentin tra il Terra e il WRC con ACI Team Italia: “sarà un bel salto, ma zero pressioni”
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Il giovane talento della Nazionale si prepara al doppio debutto, nel Mondiale e nel Campionato Italiano Rally Terra, per una stagione a pieno ritmo sulla Skoda Fabia RS di Delta Rally. Le sue sensazioni nel pre-stagione
Un salto nel Mondiale, verso il sogno, ma con le radici sempre ben piantate a Terra. Il gioco di parole rende l’idea del percorso che sta per intraprendere Giovanni Trentin, ragazzo di 17 anni tra i giovani piloti italiani più talentuosi che si appresta a debuttare sia nel FIA World Rally Championship, come portabandiera di ACI Team Italia, che nel Campionato Italiano Rally Terra. Figlio d’arte, classe 2007 da Montebelluna, Giovanni è cresciuto nel karting con un occhio sempre proiettato al mondo dei traversi, con particolare attenzione agli sterrati dove papà Mauro correva con successo fino a poco tempo fa, protagonista già nel Trofeo Rally Terra e poi campione 2018 nel nuovo CIRT. Ora il testimone è passato a lui, Giovanni, che nel 2023 ha fatto il suo esordio da pilota attraverso il Progetto Giovani di ACI come esponente della Nazionale nel campionato lettone e, dopo una seconda stagione in quello finlandese, ora è pronto al grande salto.
Giovanni Trentin sarà quindi impegnato nella serie iridata in corsa per il WRC2, a partire dalla prossima tappa su asfalto, la quarta del Mondiale al Rally Islas Canarias dal 24 al 27 aprile, navigato da Alessandro Franco sulla Skoda Fabia RS preparata da Delta Rally: “sono felice di poter iniziare una stagione con queste prospettive – ha raccontato Trentin – si tratta di una grande opportunità per la quale sono grato a tutti quelli che mi hanno sostenuto e accompagnato, fino a renderla possibile. Correre nel Mondiale è un sogno che si sta concretizzando rapidamente, se penso che solo tre anni fa gareggiavo sui kart. Poter affiancare a questo anche la partecipazione nel Campionato Italiano Rally Terra è il massimo”.
Intrecciato al percorso iridato si svilupperà quindi quello tricolore che porterà Trentin a fare la sua prima apparizione anche sul territorio nazionale nel CIRT: “sono molto felice di iniziare a correre anche in Italia. Non vedo l’ora di gareggiare nel nostro Paese, le strade sono bellissime. Mi divertirò sicuramente molto di più, perché mi aspetto di trovare un ambiente familiare, anche se fino ad oggi non ho avuto l’opportunità di frequentarlo e sono riuscito ad affacciarmi raramente solo da osservatore. Allo stesso tempo mi aspetto un campionato molto bello e stimolante, considerato anche il livello dei partecipanti”.
Anche se per Giovanni Trentin sarà una stagione ricca di novità, i buoni presupposti non mancano: “sono fiducioso, perché al Santa Domenica – rally croato disputato nel novembre scorso (ndr) – mi sono trovato bene con Alessandro Franco e sono convinto che mi troverò bene anche con Delta Rally Delta Rally, un team tra i migliori sia a livello italiano che internazionale. Anche se in quel caso abbiamo gareggiato con la Toyota ed era la mia prima su una Rally2, l’adattamento è andato bene”.
Sarà quindi un 2025 a pieno ritmo: “le tappe segnate nel calendario del WRC2 sono Canarie, Portogallo, Grecia, Sardegna, Estonia e Finlandia. E il CIRT dovrei riuscire a seguirlo tutto. È difficile avere preferenze tra questi rally, sono tutte gare splendide. Tra le tappe del Mondiale, a parte il Rally Italia Sardegna chiaramente, posso dire che attendo particolarmente la Finlandia. Oltre ai due campionati dovrei riuscire a fare anche qualche partecipazione occasionale e sicuramente non vedo l’ora di correre al Prealpi Master Show. È il rally di casa che vado a vedere da quando sono bambino, dove ritroverò sicuramente amici e parenti come spettatori. Sarà bello”.
Porterà con sé il bagaglio messo insieme nelle prime due annate della sua carriera rallistica, sulle strade baltiche e scandinave: “sono state due stagioni molto utili, grazie alle quali ho portato a casa tanta esperienza su strade veloci e molto rapide. Ci siamo trovati sempre bene anche con strade più lente e guidate. Nel complesso siamo sempre riusciti ad arrivare al traguardo senza troppe complicazioni”.
Un viaggio che ora propone una serie di tappe in giro per il continente, sempre con il tricolore stampato sulla tuta e sulla livrea: “non sento la pressione di rappresentare l’Italia, ma sicuramente ha un significato importante per me, per il nostro Paese ed il nostro movimento. Quindi mi sento comunque orgoglioso, ma lo sento più uno stimolo che una responsabilità”.
Pressione spesso allentata anche grazie all’esperienza di papà Mauro: “mio padre mi segue sempre. È il mio primo fan, tutti i risultati sono condivisi con lui”.