Ivan Carmellino, il re del ghiaccio conquista anche l’asfalto
In questa stagione il pilota valsesiano rinuncia alle gare su ghiaccio per concentrarsi nei rally di zona, diventando immediatamente il concorrente di riferimento. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it
SCOPA (VC), 5 agosto – Scopa è un piccolo paese della Val Sesia di quattrocento abitanti circa, con l’aria fresca grazie ai suoi 600 metri di altitudine e si respira bene anche in questa focosa estate 2024. Scopa è anche un paese vicino al massiccio del Monte Rosa, che con i suoi 4634 metri di altitudine è la seconda vetta più alta d’Europa, perennemente innevata.
Ghiaccio e auto da corsa hanno sempre fatto parte dell’universo di Ivan Carmellino, classe 1990, pilota detentore di dieci titoli italiani su ghiaccio e che nel 2024 sta facendo faville nei rally piemontesi.
“Mi è praticamente impossibile ricordare quando il mondo delle corse è entrato nella mia vita. Quando ero piccolissimo mio padre Silvano si prendeva una settimana di ferie per andare a fare il commissario di percorso al Rallye di Sanremo e quelle erano le vacanze per tutta la famiglia. Per lui, per mia madre Delia, per mia sorella Marina, di due anni più giovane, e naturalmente per me. Andavamo via in tenda, tutta la famiglia assieme e si trascorrevano giorni meravigliosi”.
Ovviamente a Silvano Carmellino non basta sventolare le bandiere sulle strade dell’entroterra di Ponente e si cimenta come pilota in qualche Formula Challenge, gare di Velocità su Ghiaccio e su Terra, fatto che lo porta a incontrare quel vulcano di idee che era Paolo Meneghetti da Ivrea che a inizio millennio organizzava le gare di Velocità su Ghiaccio, basate soprattutto a Pragelato, che già si rendeva conto che il riscaldamento climatico o chi per esso avrebbe reso sempre più difficile trovare il fondo adatto per organizzare un trofeo.
“Paolo Meneghetti coinvolse mio padre Silvano nella realizzazione di una pista a Riva Valdobbia che con i suoi 1300 metri di altitudine prometteva basse temperature, quindi un buon innevamento e la possibilità di disputare tutta una serie di gare durante l’inverno”. E fu così che nacque l’Ice Rosa Ring di 980 metri, un toboga tutto curve a saliscendi dove poter disputare gli appuntamenti di quella che allora si chiamava ICE-Cup, divenuta poi ICE-Challenge.
L’esordio di Ivan Carmellino avviene con le moto da enduro, ma, complice Giampaolo Ravera, subentrato a Paolo Meneghetti nella gestione dell’ICE-Cup, si ritrova al volante di una vettura da corsa nelle gare su ghiaccio.
“Il ragionamento di Ravera è stato lapalissiano. Hai delle macchine da corsa, hai una pista da ghiaccio a tuta disposizione, perché non confrontarsi con cronometro e avversari!”
Ivan Carmellino dimostra subito di saperci fare e già nella stagione invernale 2008-2009 (la prima in cui può correre avendo compiuti i fatidici diciotto anni nel settembre precedente), vince il titolo italiano Due Ruote Motrici con una Delta Proto. Da allora i titoli italiani conquistati sarebbero stati dieci, di cui uno di Velocità su Terra, gli ultimi tre dei quali nel 2021, 2022 e 2023 con una Skoda Fabia di Roger Tuning R5/Rally2, vettura simile a quella che usa nei rally in questi giorni.
E Giampaolo Ravera è anche l’artefice del suo ingresso nelle prove speciali, che avviene nel 2010 nel rally di casa il Varallo-Borgosesia con una Clio Williams Gruppo A concluso sesto assoluto e quarto di Classe FA7 a fianco dell’esperto Guido D’Amore.
“Grazie alla sua attività di giornalista per TuttoRally, Ravera aveva contatti con tutti i protagonisti del mondo rallistico non solo italiano e aveva capito che avrebbe dovuto affiancarmi con un navigatore esperto e di talento come Guido d’Amore (che in quell’anno navigava piloti del calibro di Umberto Scandola, Luca Betti e Marco Simoncelli nelle sue due apparizioni rallistiche) per contenere il mio esuberante entusiasmo giovanile”.
L’attività rallistica di Ivan Carmellino prosegue però a rilento, in quanto il valsesiano è tutto concentrato nelle gare su ghiaccio destinando a questa specialità l’intero budget a sua disposizione. Eccolo quindi disputare nel 2014 il secondo rally, in realtà il World Master Racing sulla pista di Franciacorta (BS) con la Ford Fiesta R5 di Michele Bernini. Dimostrando di essere a suo agio con le grandi potenze (abituato ai prototipi da 400 cavalli e oltre del ghiaccio) chiudendo sesto assoluto.
E tornare l’anno dopo al Rally di Varallo con una Grande Punto S2000 sempre di Bernini, affiancato da Elio Tirone. “La gara stava andando bene, eravamo secondi assoluti dietro a una più performante Fiesta R5 dei locali Lombardi-Urban, con i quali lottavamo sul filo del secondo, avendo vinto anche una speciale quando la Punto si ruppe e dovemmo tornarcene a casa”.
In quella gara inizia il sodalizio di Carmellino con Elio Tirone che dura tutt’ora.
“A presentarmelo fu Adriano Zanatta della New Drivers Team, scuderia per la quale già allora correvo e per cui corro anche adesso, e ci trovammo subito bene”.
La nuova partnership però dura poco, perché due anni dopo, in famiglia c’è qualcuno che pretende un posto da navigatrice. “Mia sorella Marina (oggi compagna del pluricampione italiano Andrea Crugnola). Essendo crescita in una famiglia come la nostra non c’era da aspettarsi nulla di diverso”. I fratelli Carmellino, anzi fratello e sorella Carmellino sono subito da alte vette di classifica e al Città di Varallo-Borgosesia 2017 concludono secondi assoluti con una Fiesta R5, grazie a una veemente rimonta che li porta a segnare il miglior tempo in tre delle ultime quattro prove speciali. E Marina non molla il sedile neppure l’anno successivo, quando Ivan Carmellino si presenta al via del Rally Lana con la Škoda Fabia di Roger Tuning imponendo la sua legge in tutte e sette le prove speciali. Con Marina corre ancora altre sette gare fino al Lana 2021, conquistando come miglior risultato il doppio quarto posto di Lana e Rubinetto 2021.
Poi gli impegni della sua nuova famiglia, impediscono a Marina di risalire in auto e sul sedile di destra delle avventure rallistiche di Ivan Carmellino torna l’astigiano Elio Tirone a partire dal Castiglione 2023, concluso anzitempo per un problema meccanico alla Škoda Fabia dei portacolori del New Drivers Team quando lottavano per salire sul podio.
“È indiscutibile che la vittoria ottenuta al Lana con mia sorella a fianco non sarà mai eguagliata a livello di emozioni. Correre con la sorella è una situazione diversa che correre con un navigatore, per di più maschio, soprattutto se con il navigatore si ha feeling. Con mia sorella era tutto perfetto, ma non c’era quella rilassatezza, quello livello di scherzosità che si ha con una persona al di fuori della famiglia. Con Elio è così. Concentrati, determinati proiettati ad andare più forte possibile in prova speciale, ma c’è anche lo scherzo e la leggerezza”.
Nonostante gli impegni di mamma, Marina segue quando può le gare del fratello e al recente Lana era in prova speciale con il figlioletto Riccardo, accompagnata da papà Silvano e da Andrea Crugnola. “Molti dicono che i consigli di Andrea mi hanno aiutato ad andare forte, e senza dubbio alcuni consigli me li ha dati e un test assieme l’ho anche fatto. Ma in macchina, durante le gare ci sono io al volante ed Elio a dettare le note” rimarca perentorio Ivan Carmellino, che nelle sei gare disputate con il navigatore astigiano ha ottenuto una vittoria (Castiglione Torinese 2024) due secondi posti (Valli Ossolane e Lana 2024) e il terzo al Rubinetto 2023.
In questa stagione Ivan Carmellino sta dimostrando tutto il suo valore. La vittoria al Castiglione è stata perentoria segnando il miglior tempo in otto delle nove speciali, concedendo agli avversari appena l’ultima (per appena 2/10) quando i giochi erano ampiamente fatti). Di grandissimo valore anche il suo secondo posto assoluto al Valli Ossolane 2024, gara feudo degli equipaggi locali, e terreno riservato ai plurivincitori della gara Davide Caffoni e Mauro Grossi, segnando pure il miglior tempo sulla corta Druogno inziale e soprattutto sulla Cannobina finale, prova totem del rally, migliorando di 8” il tempo del vincitore al passaggio precedente. “Cosa mi ha fatto enormemente piacere è stato il fatto che Mauro Grossi, il navigatore di Caffoni, sia venuto a complimentarsi con noi per come avevamo disputato la Cannobina, prova che i locali conoscono a memoria”.
Più difficile è stuzzicare Ivan Carmellino sull’andamento del recente Rally Lana, gara perso per un ritardo di otto minuti al C.O. di uscita dal Parco Assistenza di metà sabato mattina, costati 1’20” di penalità. “A tre minuti dall’uscita dal Parco Assistenza mi sono accorto che qualcosa non funzionava in un bullone di un braccio della sospensione. In quel momento mi sono sentito perso, credevo che la gara fosse totalmente perduta”. Invece i meccanici di Roger Tuning compiono un mezzo miracolo e fanno “pagare” solo otto minuti di ritardo all’uscita del C.O. “Fino a quel momento avevo vinto tutte le prove speciali ed avevo 55” di vantaggio su Pizio. Quell’1’20 di penalità ci ha buttati indietro, al secondo posto, e con solo due prove da disputare sapevo che non avevo possibilità di recupero. Inoltre, ho disputato nervosamente la successiva Ailoche, perdendo altri 4”2. L’ultima prova l’abbiamo ancora vinta, ma è servita solamente a consolidare la nostra seconda piazza”.
Delusione, e rabbia per una vittoria sfumata, ma consapevolezza di essere stato il più forte sulle prove speciali. E voglia di proseguire nella stagione per raggiungere quel traguardo, che seppur iniziando tardivamente la stagione è nei suoi obiettivi: qualificarsi per la finale del Lanterna a Genova. Risultato ampiamente nelle possibilità del pilota di Scopa (alla finale si qualificano i primi tre di ogni zona e Carmellino è buon secondo a due gare dalla fine) che ora si appresta a disputare la gara di casa il 31° Rally del Rubinetto del 7-8 settembre a San Maurizio d’Opaglio (NO). Prima del quale si gode un po’ di vacanza con la compagna Nicol e le loro due figlie Greta di sette anni ed Emma di cinque.
E se per il momento l’obiettivo è la Finale di Genova, Ivan Carmellino non nasconde rimpianti e sogni nel cassetto. “Il rimpianto è di essermi dedicato poco ai rally, soprattutto non aver fatto quel percorso di crescita necessario fatto proprio dalla maggior parte dei piloti. Disputare poche gare saltuariamente e passare da una Clio Williams Gruppo A ad una vettura R5 senza tappe intermedie mi ha impedito una crescita costante e fluida. Il sogno nel cassetto è disputare un bel Rallye Montecarlo con tantissima neve”.
E con la confidenza che ha Ivan Carmellino sui fondi scivolosi ne vedremmo delle belle.
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