Rally delle Palme, è così difficile essere profeti in patria?

Nella gara del Ponente Ligure tre concorrenti confermano o smentiscono il vecchio detto, che forse ha scarso significato. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it.

 

BORDIGHERA (IM) Si dice che nessuno è profeta in patria; lo dicevano già i romani oltre 2000 anni fa, ed è la frase utile e che salva quando le cose vanno storte ai padroni di casa.

Possiamo usare questo detto per Sandro Sottile e Marco Nari al Rally delle Palme? Vero che i due rallisti di Vallecrosia (abitano a meno di dieci chilometri dalla pedana di partenza) ma non hanno nulla di che di lamentarsi, se non del terribile mal di schiena che ha sicuramente condizionato la gara di Sandro Sottile, alla fine secondo assoluto dopo una gara disputata ad altissimo livello in ogni metro di speciale.

Possiamo sicuramente usare la massima per Alessio Pisi, anche lui nato in zona, anche se da alcuni anni residente a San Marino. Vincitore della Panda Rally Cup del 2006, e mattatore delle gare sammarinesi (primo al Rally Bianco Azzurro 2022 e 2024; all’Halloween Rally e Circuito dei Campioni-San Marino 2023) il pilota di Bordighera non ricordava le tre prove speciali del 25° Rally delle Palme. “Non ho mai fatto il Palme, e sono passati 14 anni dall’ultima volta che ho fatto il Sanremo (2010 con una Peugeot 207 S2000). Non posso certo ricordarmi le prove”. Alla gara del Ponente Ligure Alessio Pisi si è presentato al via affiancato da Fabrizio Brunengo, navigatore con cui ha disputato una decina di gare all’inizio della sua carriera, iniziando proprio dal Sanremo 2004, seconda gara di Pisi; al Palme partecipa con una Škoda Fabia con la quale tentare di inserirsi nelle zone alte della classifica. La gara comincia male, con una foratura già nello Shake Down costringendolo a uscire dal tracciato su tre ruote. Nel primo passaggio sulla speciale di sabato Pisi-Brunengo segnano il quinto tempo ripetendosi nella ripetizione notturna, nonostante una foratura a un chilometro da fine speciale; il mattino dopo i due portacolori della Scuderia dei Fiori partono con massimo entusiasmo sulla Ghimbegna-San Romolo, ma il riacutizzarsi alla schiena del navigatore consiglia loro di rallentare il passo consegnando la tabella a fine speciale.

Chi invece non ha permesso ai locali di essere profeti nella loro patria è Marco Varetto, con Vittorio Bianco al quaderno delle note che ha messo a ferro e fuoco la Classe Rally4 con la sua Opel Corsa chiudendo settimo assoluto, piazzandosi nel bel mezzo del mare delle R5/Rally2 vincendo tutte le prove speciali della categoria, imponendosi davanti al sanremese Corrado Garuti con Samuele Cassini a fianco. Torinese della collina, Marco Varetto non aveva mai corso fuori zona se non qualche sporadica uscita al Rally del Sebino o alla finale nazionale del Lazio Cassino 2022. “C’è chi pensa che vado solo forte sulle strade di casa e andare forte su queste prove dimostrerebbe che sono bravo ad andare forte ovunque”. Temendo il ritorno dei locali, Varetto-Bianco attaccano a fondo nel doppio passaggio sulla Perinaldo-Soldano del sabato che, essendo una speciale nuova, mette tutti i concorrenti sullo stesso piano. Poi, domenica, i due portacolori di Meteco Corse, continuano ad attaccare a fondo, così da alzare le braccia al cielo sulla pedana di arrivo per festeggiare la settima piazza assoluta e la vittoria in Classe Rally4. Per dimostrare che non è necessario essere profeti in patria per essere vincenti.

 









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