Rally Valli Ossolane. Vincere o dare spettacolo?
La gara sulle montagne piemontesi raccoglie sempre un elevatissimo numero di iscritti e soprattutto vede ai lati dell’asfalto delle prove speciali una moltitudine di appassionati che difficilmente si riscontra in altre parti d’Italia. Pronti a inneggiare al nono successo di Daniele Caffoni-Mauro Grossi. Testo di Tommaso M. Valinotti, foto Magnano/sportnewsimmagini.it
FOMARCO (VB), 16 giugno – Il dubbio è amletico. Sprecare quella manciata di secondi per dare spettacolo ed esaltare la folla che sta sulla curva o percorrere la traiettoria più redditizia e tentare di conquistare il successo in gara.
Non ha avuto dubbi il caimano (come Loeb) Davide Caffoni, forse perché inseguiva quella nona vittoria che lo avrebbe portato in cima alla classifica dei vincitori che fino a sabato mattina lo vedeva appaiato al mitico Franco Uzzeni. Caffoni ha impostato la traiettoria perfetta ed è andato a cogliere il nono alloro che lo fa diventare l’imperatore dell’Ossola. Ben diversa per (quasi) tutti gli altri concorrenti che nella mitica curva di Fomarco si sono esibiti con traversi da favola. D’altronde il pubblico all’inversione era quello dei tempi d’oro del rallismo, anni Settanta, Ottanta e Novanta, quando i rally erano la passione della gente e non visti come manifestazioni da bistrattare. Ma forse nell’Ossola, terra di gente vera, il tempo si è fermato e ha saputo attrarre anche appassionati che percorrono centinaia di chilometri per essere presenti sulle prove speciali.
E di gente ce n’era a bizzeffe, a cominciare dalla giornata di sabato, dallo Shake Down che ha visto la maggior parte dei big provare la macchina e dare spettacolo a quella massa che incurante della pioggia è venuta a vederli e applaudirli. Figurarsi poi quando conta il cronometro (o lo spettacolo) se bastano quattro gocce (in realtà un vero diluvio) a tenere lontana la gente. E il “traverso di Fomarco” è legge e d’obbligo, perché lì, sotto il gazebo, ci sono i giudici che assegnano l’ambito premio che non vale come una vittoria, ma quasi.
“Ho scelto di fare la foto dall’interno” afferma Elio Magnano, storico reporter dei rally, nonché direttore di Sportnewsimmagini.it “perché oltre a prendere bene le vetture di traverso, potevo anche ambientare la situazione, con gli striscioni e i fumogeni del pubblico, composto che faceva il tifo per tutti”. Ovviamente non a tutti è riuscito il traverso, a cominciare dalle due WRC in gara. E allora, perso per perso il tempo, tanto valeva esibirsi in un bel tondo che faceva perdere altro tempo, ma regalava altra emozione alla gente.
“La grande delusione del pubblico l’ha data incolpevolmente Mirko Pelgantini, che aveva per lui tutto il tifo degli abitanti di Fomarco, suoi concittadini, con tanto di striscioni esposti. Quando il pubblico ha visto arrivare la vettura #22 che seguiva Pelgantini ha avuto un attimo di silenzio e smarrimento. Poco dopo è arrivato lui, il Mirko da Fomarco, con la sua Skoda Fabia quasi ammutolita che lo ha costretto ad abbandonare al termine della prova”.
Come spesso capita in montagna il meteo cambia nel giro di poche ore e fra sabato è domenica si è rivoluzionato tutto. Sole estivo e gente in maglietta a seguire questa sessantesima edizione del Rally Valli Ossolane, con le sue classiche Crodo e Montecrestese che Elio Magnano ha puntualmente ritratto. “Ero in un tratto con un piccolo scalino che le Skoda superavano senza intoppi con le loro quattro ruote motrici che le tiravano fuori da ogni impaccio”. Non così per le piccoline che su quel salto si scomponevano e rischiavano di uscire di strada. Come, ad esempio, è successo alla Clio Rally5 di Sabatella-Bosetti che si sono messi la vettura sul tetto.
“Un rally Valli Ossolane che ha rispettato i pronostici di spettacolo e agonismo” afferma Magnano. “Una vittoria perentoria di Davide Caffoni-Mauro Grossi, che si sono imposti per appena 14” su Ivan Carmellino-Elio Tirone, che equivale ad appena 2/10 a chilometro. Un distacco minimo che fa onore a Carmellino (lui con un evo2, contro la RS di Caffoni) che il Valli Ossolane lo conosce scuramente meno di Caffoni, che la gara di casa l’ha affrontata sempre a partire dal 1998”.
Un plauso va sicuramente a due ragazzini, Igor Iani-Nicola Puliani che hanno chiuso a soli 29”5 da Caffoni, disponendo di una Fabia non ultima evoluzione. Igor Iani ha solo 24 anni ed è alla terza gara sulla Skoda. Un pilota da seguire. Quarta piazza per il locale Fabrizio Margaroli che ha preceduto il folletto Andrea Crugnola (che il Valli Ossolane lo ha vinto nel 2017 con una Fiesta RS, quando non era ancora il Crugnola di oggi) che appena si libera dagli impegni ufficiali dell’italiano sale su una vettura (mai da assoluto, ci mancherebbe) e con quella spinge a fondo e dà spettacolo. In questo caso una Subaru Impreza WRX (come quelle di Uzzeni, tanto per capirci) con la quale, affiancato da Luca Succi, ha chiuso quinto assoluto. Infine, un cenno va dato allo sfortunato Mattia Pizio, con Davide Cecchetto a fianco, che ha vinto due prove speciali, ma ha anche pagato 1’20” di penalità (1’10” nelle famigerate e non rallistiche Slow Zone) senza le quali sarebbe salito sul podio lottando con Carmellino per la seconda piazza. Non avrebbe lottato per la vittoria. Contro il caimano non ci riesce nessuno. Soprattutto a casa sua.
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